Psicologia e dieta: quali fattori influenzano il mantenimento dei risultati

Psicologia e dieta sono strettamente legate, molto più di quanto comunemente si pensi giacché il raggiungimento e il mantenimento dei risultati sono irrinunciabilmente influenzati dalla psicologia e quindi da tutte quelle componenti di natura cognitiva, affettiva e motivazionale legate alla decisione di iniziare e seguire la dieta stessa

Psicologia e dieta: quali fattori influenzano il mantenimento dei risultati

Psicologia e dieta vanno a braccetto soprattutto nella contraddittorietà della società attuale: la facile accessibilità ad un gran numero di alimenti da un lato e, dall’altro, irraggiungibili prototipi di magrezza associati al successo personale e sociale. In tal senso, numerosi studi in psicologia sociale rilevano come uno dei motivi del non mantenimento di una dieta risieda proprio in una crescente insoddisfazione per il proprio corpo perché confrontato con ideali mediatici di fatto irraggiungibili. La dieta può rivelarsi così un’ulteriore fonte di stress che ostacola il raggiungimento dei risultati o il loro mantenimento nel lungo periodo.

 

Psicologia e dieta: la Teoria del comportamento pianificato

Seguire una dieta costituisce un vero e proprio sistema comportamentale diretto a uno scopo che, come tale, è influenzato da determinati fattori. Un legame tra psicologia e dieta è individuato dalla Teoria del comportamento pianificato (Ajzen e Fishbein1980); infatti ad influenzare l’intenzione e la motivazione a mettersi a dieta interverrebbero tre ordini di fattori psicologici: gli atteggiamenti, le norme soggettive e la percezione della propria capacità di controllo. Psicologia e dieta unite, quindi, dal ruolo cruciale svolto da credenze e atteggiamenti su intenzioni e la motivazioni non solo a seguire una dieta come obiettivo in sé, ma anche a mettere in atto le strategie per il suo mantenimento.

 

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Psicologia e dieta: strategie efficaci

Secondo la psicologia una forte intenzione a mettersi a dieta è determinante per il mantenimento della stessa solo se accompagnata da una forte fiducia nelle proprie capacità (autoefficacia), dal fatto che i comportamenti adottati siano ritenuti in grado di produrre gli effetti desiderati e siano piacevoli e divertenti.

 

Psicologia e dieta: il mantenimento dei risultati

Diversi sono i fattori che, secondo la psicologia, svolgono un ruolo cruciale per il mantenimento dei risultati di una dieta: dalla soddisfazione relativa al risultato, all’autoefficacia al sostegno sociale. Secondo il Modello Transteoretico del Cambiamento (Di Clemente e Prochaska, 1983) seguire una dieta, come tutti i processi di cambiamento, è un percorso decisionale articolato lungo cinque fasi: da una limitata consapevolezza del problema alla decisione di cambiare e di attivare comportamenti concreti fino al consolidamento dei risultati raggiunti e alla prevenzione delle ricadute. Psicologia e dieta unite, quindi, in un processo di cambiamento non lineare, ma per sua natura costellato di continui passi indietro e in avanti che necessita di un costante mantenimento e rinnovamento delle motivazioni e che deve porsi obiettivi realistici in quanto aspettative troppo elevate sugli esiti di una dieta possono essere dannose sul suo mantenimento a lungo termine.

 

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