La fiducia epistemica su internet

Ci può fidare di internet? Questa domanda è di difficile risposta e anzi, potrebbe ricevere risposte diverse a seconda dell'ambiente virtuale che stiamo considerando, sia in termini di azioni che andiamo a compiere che di attori coinvolti. Vediamo qualche riflessione ulteriore.

La fiducia epistemica su internet

La fiducia! Avere fiducia di qualcuno o qualcosa è un meccanismo psicologico importante, perché da un alto ci mette a nudo e, nonostante le riflessioni che possiamo aver fatto in precedenza, si tratta comunque di un salto nel buio.

La fiducia epistemica in Internet fa proprio riferimento all'attitudine di avere più o meno fiducia nella Rete, in quello che rappresenta e in ciò che vi troviamo al suo interno.

Ormai sono un po' di anni che Internet è entrato stabilmente nella routine di molte persone, perché non averne ancora fiducia?

La frenesia dei cambiamenti e la nostra scarsa capacità di gestione dell'immediatezza, che questi strumenti ci hanno suggerito come modus vivendi, ci ha anche impedito di riflettere su come realmente usare la tecnologie e sul senso da attribuirvi. Forse è giunto il momento di lasciare andare qualche tweet e fermarsi a riflettere.

 

Chi ha fiducia di cosa?

Prima di parlare del senso epistemico della fiducia pensiamo a cosa punti tale fiducia! In Rete troviamo molte possibili azioni e ambienti che dovrebbero spingerci a chiederci: mi posso fidare?

Gli acquisti in primis: sto comprando qualcosa che vale, che corrisponde alla sua immagine virtuale, oppure mi troverò imbrogliato? Faccio bene a lasciare i miei dati e non solo durante la transazione, ma anche sul mio profilo per rendere più veloce e facile l'acquisto successivo?

Un'altra sfera che personalmente mi interessa molto è quella dell'educazione digitale dei bambini. Come insegnare ai figli di chi e di cosa possiamo fidarci online se i genitori per primi si sentono confusi e poco esperti?

 

Come far navigare sicuri i figli con l'aiuto degli insegnanti

 

Fiducia epistemica: i miei pari sanno!

Gloria Origgi ci propone una riflessione sulla fiducia epistemica intesa come fiducia della qualità delle informazioni che troviamo in Rete. Si tratta di un problema cruciale dato che cerchiamo su Internet la risposta a molte delle nostre domande.

La credibilità in Rete si costruisce moltissimo sulla dimensione orizzontale, cioè sul fatto che possa trovare molti utenti che hanno provato un servizio o comprato un prodotto e ne segnalano virtù e complicazioni.

Questo tipo di fiducia si basa sull'ordine espistemico della società, cioè la fiducia nel gruppo e nelle relazioni sociali che però non è rispecchiato fedelmente in Rete. I criteri per valutare la credibilità di una persona si scontrano con le leggi dei motori di ricerca, algoritmi matematici che possono essere anche d'inganno.

 

Una questione di prospettiva

Personalmente affronterei la questione anche da un altro punto di vista. Ciò che rende difficile capire se avere fiducia o meno, o meglio, ciò che non aiuta nel farci un'opinione è la prospettiva da cui guardiamo il problema. Quando si parla delle Nuove Tecnologie, Internet e mobile spesso gli utenti fanno riferimento con le stesse parole a due dimensioni:

  • la sfera tecnologica che ci vede (nella media) come utenti esperti nell'uso, ma che non padroneggiano i segreti dell'informatica e quindi esposti da questo punto di vista;
  • la sfera sociale che ormai è più che reale e che comporta altre certezze e altri dubbi in chi incontriamo online.

Nei discorsi queste dimensioni si incrociano a volte senza che si espliciti di cosa stiamo parlando e impedendo a noi stessi di capire dove si situa un eventuale problema di fiducia.

Mi fido del brand e quindi gli lascio i dati perché lo ritengo responsabile oppure facendo acquisti sfruttando un'area wi-fi non è più responsabile lui interamente della visibilità dei dati della carta di credito che sto inviando?

Anche se sono un genitore poco competente da un punto di vista tecnico, posso fidarmi della mia esperienza per insegnare a mio figlio che non si racconta tutto agli sconosciuti che siano al parco o in rete?

E voi di cosa vi fidate?

 

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