Archetipi del maschile: il dio Efesto

Solitario, di poche parole e dotato di grande creatività. Efesto è l’archetipo maschile che incarna il “genio creativo”, che attraverso il “fare” modula ed esprime passioni insospettate. Il lavoro, artigianale o artistico, è la sua “fucina” emotiva…

Archetipi del maschile: il dio Efesto

Efesto è l’archetipo della creatività, espressa per lo più attraverso il lavoro artigianale. L’uomo in cui questo archetipo predomina potrà essere un artista solitario,  spesso affiancato da una donna che funga da “musa” ispiratrice o da “agente” capace di aiutarlo a fare, di un mestiere creativo, anche un lavoro di successo.

 

Efesto nella mitologia

Nel Pantheon greco Efesto era il dio del fuoco, artigiano e fabbro delle divinità olimpiche. Fu lui, ad esempio, a costruire i fulmini e lo scettro di Zeus, il carro alato di Apollo, le frecce per lui e la sorella Artemide o le armi di Atena.

Era l’unico a lavorare fra gli dèi. Ciò nonostante era anche il più sfortunato: storpio e zoppicante, spesso emarginato e ridicolizzato dalle altre divinità e infelice in amore.

La mitologia narra due versioni della nascita di Efesto e della sua deformità. Secondo una prima, egli nacque da Era per partenogenesi (in risposta a Zeus che aveva generato Atena direttamente dalla propria testa) ma, una volta venuto alla luce, la dea lo rifiutò, umiliata dal suo piede deforme.

Secondo un’altra versione del mito, Efesto prese le parti della madre durante una lite fra Era e Zeus e venne scaraventato dal padre giù dall’Olimpo rimanendo zoppo.

Fu cresciuto sull’isola di Lemno da due ninfe, quì imparò l’artigianato creando gioielli per le sue madri adottive.

 

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L’archetipo Efesto: pregi e risorse

Anche nella moderna società patriarcale, improntata all’ambizione, alla razionalità e al successo economico, Efesto è un archetipo spesso ripudiato.

Un uomo che abbia questa energia dentro di sé può facilmente sentirsi emarginato, fuori posto, “diverso” rispetto al mondo che lo circonda. Questo può accadere soprattutto se non ha avuto genitori che abbiano apprezzato le sue doti caratteriali ma, come nel mito, lo abbiano allontanato – fisicamente o emotivamente – percependolo deludente rispetto alle loro aspettative.

Efesto è infatti l’archetipo di colui che cerca di riparare le proprie ferite emotive attraverso la creatività, di compensare la propria “deformità” (intesa in senso psicologico) generando la bellezza.

L’uomo in cui questo archetipo predomina è probabilmente una persona introversa, che non lascia trapelare all’esterno i propri tumulti interiori, rendendoli “visibili” solo mediante il prodotto del suo lavoro creativo. Un esempio fu Michelangelo: scolpire per lui significava eliminare il marmo superfluo dalla statua che già aveva chiara nella sua mente ...

 

Efesto: criticità e limiti

Per le caratteristiche sopra citate, l’uomo Efesto – o chi possiede un tratto caratteriale di questo tipo – è probabilmente un solitario, disinteressato degli aspetti mondani della vita, poco avvezzo al pensiero strategico e progettuale, incentrato soprattutto sul qui e ora senza tempo della sua creatività. Questi aspetti fanno parte del suo talento, ma al tempo stesso rischiano di creargli difficoltà sia negli affetti che nel lavoro.

Efesto fu marito di Afrodite: un’unione mistica fra artigianato e bellezza che può realizzarsi quando un uomo fa di una donna la propria “musa” ispiratrice, colei che rende il suo lavoro fecondo e vitale. Egli però può essere così assorbito in sé stesso e nell’inventiva del momento, da arrivare a trascurare, senza rendersene conto, proprio colei che alimenta la sua creatività. E quando accade (proprio come nel mito) non è detto che la compagna gli rimanga fedele.

Un’altra déa dalla quale Efesto fu attratto era Atena, archetipo del pensiero strategico, in grado di compensare la scarsa capacità di lui sul piano “politico” e sociale.

Quando un uomo Efesto si unisce a una donna Atena può accadere che diventi lei la responsabile del mantenimento economico di entrambi o che sia lei a prendere le redini del successo lavorativo del compagno. L’uomo Efesto, individualista e introverso, non sa “vendersi”, non ambisce al successo e difficilmente coltiva un’ambizione se la donna che ha accanto non compensa queste sue parti “ombra”o se in lui non sono presenti altri archetipi.

 

Efesto e gli altri déi

L’uomo Efesto può rendere veramente feconda la creatività che esprime nel suo lavoro se è in grado di coltivare dentro di sé anche altri archetipi che gli consentano di sviluppare abilità di linguaggio (Ermes), ambizione (Zeus), pensiero strategico (Atena), razionalità e disciplina (Apollo). In questo modo il suo genio creativo potrà nutrire relazioni soddisfacenti e un lavoro gratificante sia a livello personale che sociale, alimentando in lui una sana autostima.

Bibliografia:
Bolen J.S., Gli dei dentro l’uomo. Una nuova psicologia maschile, Astrolabio, 1994.

 

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