Regolazione affettiva e salute

Secondo le attuali posizioni della psicosomatica e della psicologia della salute molti disturbi somatici, psicosomatici e psicologici possono essere unitariamente inquadrati in una nuova cornice di lettura che ne individua il trait d’union in un disturbo della regolazione affettiva

Regolazione affettiva e salute

La regolazione affettiva, intesa come capacità di autoregolare le proprie emozioni riconoscendole in sé e negli altri, esprimendole adeguatamente e utilizzandole per la motivazione e il pensiero, ha le proprie radici nel primitivo legame di attaccamento fra il bambino e la madre o chi comunque si prenda cura di lui. Alla base di un sano sviluppo della regolazione affettiva c’è quindi la possibilità di instaurare un rapporto di reciprocità fra il bambino e il caregiver nel quale egli senta riconosciuti e compresi i propri stati emotivi imparando gradualmente a distinguerli dai bisogni fisiologici e a gestirli adeguatamente (Monica Tomassoni e Luigi Solano, Una Base più Sicura: Esperienze di collaborazione diretta fra medici e psicologi, 2003).

 

In tal senso, la regolazione affettiva è frutto delle relazioni di attaccamento primarie e premessa indispensabile non soltanto per un corretto sviluppo cognitivo e affettivo a livello psicologico, ma anche fisiologico. Il mantenimento di un equilibrato stato di salute e di benessere sarebbe facilitato proprio da questo meccanismo “regolatorio” che consentirebbe a “corpo” e “mente” di integrarsi armoniosamente. Deficit nella regolazione affettiva possono essere responsabili di uno scarso contatto con le proprie emozioni, incapacità a riconoscerle e ad esprimerle verbalmente e di una carenza di capacità immaginativa, caratteristiche, queste, riassunte nel costrutto di alessitimia in stretto rapporto con i disturbi della regolazione affettiva.

 

Alterazione della regolazione affettiva e stress

Eventi particolarmente stressanti, vissuti cioè come eccessivamente gravosi rispetto alle risorse che la persona sente di avere, possono concorrere (insieme a fattori biologici, infettivi e ambientali di vario tipo) a determinare un’alterazione della regolazione affettiva e quindi del suo equilibrio psico-fisico con possibili ripercussioni non soltanto sull'emotività, ma sull'intero equilibrio psicofisico dell'organismo. Da un lato, in mancanza di un'adeguata elaborazione a livello cognitivo, la persona con un deficit della regolazione affettiva, non potendo riconoscere come tali i propri stati emotivi, si sentirà confusa, indecisa e sarà priva della possibilità di poterli utilizzare come base per il pensiero e la motivazione. Dall'altro sarà predisposta con più probabilità a presentare disturbi che potranno riguardare ora la dimensione psichica ora quella somatica (Luigi Solano, Tra mente e Corpo: Come si costruisce la salute, 2001).

 

Alterazione della regolazione affettiva e salute

Le ripercussioni sullo stato di salute - sia fisico che somatico – di un disturbo della regolazione affettiva possono essere, quindi, molteplici  concorrendo allo sviluppo o all'aggravarsi, ad esempio, di varie malattie somatiche, dipendenze da sostanze, disturbi alimentari psicogeni e comportamenti sessuali a rischio. Un’adeguata regolazione affettiva non significa escludere o reprimere le proprie emozioni, né esserne travolti, quanto piuttosto riconoscerle, elaborarle e accettarle in modo da poterle consapevolmente utilizzare come preziosa risorsa nella costruzione del nostro benessere fisico e mentale.

 

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