Routine mattutina e creatività

Steve Jobs era piuttosto mattiniero e anche altri personaggi di successo come Tim Cook o Marissa Meyer avrebbero l’abitudine di iniziare presto la giornata. Sembra infatti che la creatività sia massima nelle prime ore del giorno e che una routine mattutina accorta possa alimentarla al meglio.

Routine mattutina e creatività

Molti ricorderanno la proverbiale scena in cui Paolo Villaggio nei panni del ragionier Fantozzi (1975), dopo aver posticipato la sveglia fino all’ultimo minuto, si alza e corre in tutta furia cercando di prendere al volo l’autobus per andare al lavoro.

Una vera e propria corsa contro il tempo quella che lo porta, ansante e trionfante, alla fatidica timbratura del cartellino. Una routine mattutina decisamente stressogena come dimostreranno le vicende successive…

In effetti diversi studi scientifici sembrano contraddire questa “fantozziana” routine mattutina: alzarsi di buon ora e concedersi del tempo di relax sarebbero gli ingredienti migliori per iniziare la giornata col piede giusto aumentando creatività e produttività.

 

Uno stile alimentare più sano

La dottoressa Mirkka Maukonen, dell’Istituto nazionale per la salute e il welfare di Helsinki, ha condotto con i suoi colleghi una ricerca su un campione di 1854 uomini e donne finlandesi di età compresa tra i 25 e i 74 anni.

Secondo i risultati dello studio, i “nottambuli” sarebbero meno inclini a fare attività fisica e consumerebbero una dieta più sregolata e maggiormente ricca di grassi.

Le persone più mattiniere invece osserverebbero uno stile alimentare più equilibrato (Maukonen et al. 2017).

Un precedente studio pubblicato nel 2012 sulla rivista Emotion concorda con questi risultati ma non solo: i cosiddetti “early riser” sperimenterebbero anche più emozioni positive e, in generale, un miglior livello di soddisfazione per la propria vita (Biss, 2012).

 

Liberare la mente aiuta ad essere più produttivi

I mattinieri, inoltre, avrebbero un altro vantaggio: quello di dover anticipare il momento in cui andare a dormire interrompendo in tal modo la ruminazione sui problemi, le preoccupazioni e i pensieri negativi.

Infatti, secondo uno studio pubblicato nel 2015 su Cognitive Therapy and Research, coloro che vanno a dormire prima riescono a ripristinare più facilmente un livello di calma e benessere mentale mentre i più nottambuli, anche a causa di un ridotto numero di ore di riposo, andrebbero incontro a ruminazioni mentali, pensieri angosciosi e disturbi del sonno (Nota e Coles, 2015).   

Non stupisce, dunque, che le persone più mattiniere - più sane fisicamente e mentalmente più riposate – si rivelino anche maggiormente produttive e proattive nel corso della giornata riuscendo a trovare migliori soluzioni per risolvere i problemi e modificare le situazioni a proprio vantaggio (Randler, 2009).

 

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La mente al risveglio è più creativa

Ad essere mattinieri, dunque, ne guadagnerebbero sia la salute fisica che mentale. I motivi per i quali essere mattinieri abbia questi vantaggi risiedono almeno in parte nel  modo in cui il nostro pensiero creativo e divergente può funzionare al meglio.

Lo avrete notato tutti almeno una volta: quando si cerca la risoluzione di un problema o si tenta a tutti i costi di ricordare qualcosa spesso la risposta non arriva alla fine di un prolungato sforzo cosciente, ma durante un momento di svago e di apparente “inattività”, quando non stiamo affatto pensando alla questione e la nostra mente è libera di vagare senza schemi precostituiti né condizionamenti dettati dallo sforzo di volontà (Wieth e Zacks, 2011).

Non è un caso, ad esempio, che alcune delle più geniali intuizioni di artisti e scienziati siano loro venute in mente proprio durante il sonno. Si stima, infatti, che le ultime ore di sonno, quelle del sonno REM, e i 30 minuti successivi al risveglio siano i tempi più fertili per la creatività (Breus, 2017).

Per questo è importante adottare una routine mattutina che consenta alla mente di sfruttare questo stato di realx e il potenziale creativo che lo accompagna invece di ridursi a una corsa contro il tempo che porta stress, riduce le energie e la capacità di concentrazione.

 

Routine mattutina: regolare, rilassata e personalizzata

Come impostare, quindi, una routine mattutina che consenta di sfruttare al meglio le prime ore della giornata? Va detto - anzitutto - che ognuno deve sapientemente adattare questi principi alla propria individualità.

Essere mattinieri non significa per tutti la stessa cosa, sembra infatti che esistano significative differenze individuali nei ritmi circadiani di ognuno:c’è chi è naturalmente più predisposto a svegliarsi alle prime ore dell’alba e chi invece fa molta più fatica (Alzani e Natale, 1998).

Per qualcuno importare la sveglia un’ora prima del consueto può essere una scelta accettabile, per altri magari sarà sufficiente anticipare il risveglio di 10 o 30 minuti.

Alcuni principi però sembrerebbero essere utili in tutti i casi:

 

  • regolarizzare l’ora in cui si va a dormire e l’ora in cui ci si sveglia; andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora crea un’abitudine che regolarizza i ritmi circadiani, rendendo più facile l’addormentamento e meno faticoso il risveglio.
  • Evitare l’uso di smartphone e tablet nelle ore precedenti l’addormentamento e nei minuti subito successivi al risveglio. Questi dispositivi sono progettati per attivare i cervello e mantenerlo in maniera subliminale in un perenne stato di allerta che crea stress e interferisce con ritmi rilassati della mente.
  • Anticipare l’ora del risveglio e dell’addormentamento con gradualità: anche 10 muniti alla volta possono essere sufficienti per abituarsi senza traumi.
  • Impostare una routine mattutina che consenta di dedicare del tempo a se stessi prima di buttarsi a capofitto nei “doveri” e nei ritmi frenetici della giornata. Può essere il tempo di fare una sana colazione (che non tutti si concedono), una leggera attività fisica, un momento di meditazione o di rilassamento o del tempo per leggere un libro o mettersi a scrivere… La stessa cosa andrebbe fatta per la sera, per rendere graduale il passaggio dall’attività diurna all’inattività del riposo notturno.

 

L’importante è essere costanti – alcuni suggeriscono di provare almeno per un mese – e non aver timore di procedere per “prove ed errori” finché non avrete compreso quali abitudini fanno più al caso vostro.

 

Bibliografia

Alzani A, Natale V. Uno strumento per la valutazione delle differenze individuali nei ritmi circadiani: una versione italiana della Composite Scale of Morningness. Testing Psicometria Metodologia. 1998; 5(1): 19-31.

Biss RK, Hashner L. Happy as a Lark: Morning-Type Younger and Older Adults Are Higher in Positive Affect. Emotion. 2012; 12(3): 437–441.

Breus M. Il potere del quando. Scopri il tuo cronotipo e trova il momento giusto per tutto. Vallardi, 2017.

Maukonen M et al. Chronotype differences in timing of energy and macronutrient intakes: A population‐based study in adults. Obesity. 2017; 25(3): 608-615.

Nota JA, Coles ME. Duration and Timing of Sleep are Associated with Repetitive Negative Thinking. Cognitive Therapy and Research. 2015; 39(2): 253-261.

Randler C. Proactive People Are Morning People. Journal of Applied Social Psychology. 2009; 39(12): 2787-2797.

Wieth MB, Zacks RT. Time of day effects on problem solving: When the non-optimal is optimal. Thinking and Reasoning. 2011; 17(4): 387 – 401.

 

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Foto: Ivan Kruk / 123rf.com