Come l'ansia mi aiuta a vincere la paura

Scopriamo di più sul legame tra fobia e ansia e come questa può aiutare a vincere la paura.

Come l'ansia mi aiuta a vincere la paura

Ci sarà capitato nella vita di provare timore per particolari oggetti o situazioni. Talvolta queste paure, ampiamente diffuse nella popolazione generale, possono divenire delle vere fobie.

E in questi casi la fuga, pur sembrando la soluzione più sensata e più immediata, non è sempre la migliore.


Cos’è una Fobia?

La psicologia prende in prestito dal greco la parola φόβος (= fobia), nome del dio Pohìbos, Febo Apollo, la cui vista incuteva terrore ai suoi nemici, per riferirsi a paure irrazionali e persistenti, alle volte anche solo immaginative, che le persone possono esperire di fronte a oggetti, situazioni o animali.

Secondo il Manuale di riferimento per gli psicologi e gli psichiatri, a seconda della natura dello stimolo fobico, possono essere distinte 5 diverse categorie di fobie: degli animali (es. verso insetti, serpenti, ragni, gatti, cani), degli ambienti naturali (es. agenti atmosferici), del sangue e delle ferite, delle situazioni (es. trovarsi in luoghi chiusi o spazi molto aperti) e tutte le forme che non rientrano nelle precedenti (es. fobia delle malattie, dell’altezza).

Il timore provato non sempre è generato dall’oggetto temuto in sé, quanto piuttosto dalle conseguenze che la persona immagina possano verificarsi, pur riconoscendo la sua paura come eccessiva e sproporzionata.

L’incontro (immaginato o reale) con l’oggetto temuto può generare delle reazioni di difesa tali da innescare un’ansia anticipatoria nei confronti della situazione stessa. Per questo generalmente, per placare la forte ansia percepita, la persona evita la situazione che teme.

 

Come riconoscere l'ansia dai sintomi

 

Perché non smetto di avere paura?

Secondo una delle più antiche teorie comportamentiste, l’apprendimento dei comportamenti è dato dal rinforzo che segue il comportamento emesso. Il rinforzo è tutto ciò che ha lo scopo ultimo di aumentare la frequenza di emissione di un comportamento.

I rinforzi possono essere naturali (es. il cibo per la fame), sociali (es. l’approvazione e il sorriso), oppure materiali (es. il denaro) a seconda del tipo di rinforzo emesso; oppure positivi o negativi a seconda della qualità della conseguenza. Ovvero, si dice rinforzo positivo quando si dà un oggetto o si crea una situazione gradita per la persona ricevente, come sorridere in segno di approvazione ad una certa prestazione; oppure si dice rinforzo negativo quando si elimina una condizione dolorosa per la persona come accendere il condizionatore smettendo di sudare per il caldo.

Abbracciando questa prospettiva, quindi, evitare una condizione temuta rinforza l’ansia e la paura per la situazione stessa. L’evitamento, fuggendo da esempio o procrastinando l’incontro con ciò che si teme, riduce transitoriamente l’ansia percepita.

Questa sensazione è una delle più gradevoli per il nostro organismo, il quale avrà pertanto appreso che evitare, per l’appunto, la situazione che si teme è un comportamento che aiuta a stare meglio. In realtà però, questo comportamento funziona esattamente come il rinforzo negativo, ovvero: eliminando la sensazione sgradevole di ansia aumenta la frequenza del comportamento “evitamento” che conserva infine l’ansia ed il timore per lo stimolo fobico.

 

E se mi espongo a ciò che temo?

Generalmente nelle fobie, l’esposizione alla situazione temuta provoca forti reazioni di ansia incontrollata.

Su questa tecnica sono state sviluppate varie versioni di trattamento volte a superare l’ansia e la paura associate a quelle situazioni vissute dalla persona come fobiche. Un principio di alcune di queste tecniche è l’esposizione graduale alle situazioni o oggetti vissuti come fobici, prima in forma immaginativa, poi grafica ed infine in vivo.

È assolutamente necessario che questo tipo di percorsi siano svolti esclusivamente con il sostegno di uno psicoterapeuta formato a tal fine, che possa assistere ed accompagnare la persona in questo percorso pensato ad hoc con e su di lui.

Questo punto è fondamentale, perché potrebbe essere invece rischioso, per la persona che vive un simile disagio, affrontare in modo autonomo situazioni di questo tipo, rischiando così di aggravare la propria fobia. Se quindi ti sei riconosciuto/a in alcune delle cose che hai letto in questo articolo, valuta la possibilità di rivolgerti a un esperto piuttosto che tentare in autonomia di vincere la tua paura.


L'ansia, l'ipocondria e la terapia cognitivo comportamentale