Il condizionamento classico: di cosa si tratta?

Il condizionamento classico è la più semplice forma di apprendimento studiata in psicologia basata sull’associazione appresa fra stimolo e risposta e implicata nell’instaurarsi di alcune risposte di tipo fobico

Il condizionamento classico: di cosa si tratta?

Il condizionamento classico è la più semplice forma di apprendimento studiata in psicologia.

Si tratta di una forma di apprendimento per contiguità temporale studiata dai behavioristi, ovvero gli esponenti della scuola comportamentista russa di inizio ‘900 che si concentrarono sulle determinati ambientali dei comportamenti osservabili negli esseri umani.

 

Comportamentismo e condizionamento classico

Secondo la scuola comportamentista, l’apprendimento è studiato essenzialmente come nei termini della sola risposta comportamentale che ne consegue senza includere i meccanismi emotivi e cognitivi ad essa associati.

Si instaura un apprendimento nel momento in cui l’individuo esegue una risposta corretta a seguito della presentazione di un determinato stimolo ambientale manifestando, in tal modo, il comportamento previsto.

Il condizionamento classico studia quindi quelle risposte comportamentali che possono essere determinate manipolando le condizioni ambientali riconducendolo ad un essenziale meccanismo di stimolo-risposta.

 

Gli studi sperimentali di Pavlov

La scuola che ha studiato sperimentalmente il meccanismo del condizionamento classico è quella della Riflessologia Russa che concepiva l’apprendimento come l’acquisizione di nuove relazioni tra uno Stimolo e una certa Risposta comportamentale.

Pavlov, nei suoi più che noti esperimenti sui cani, fu il primo a studiare il condizionamento classico, la forma più semplice di apprendimento, che consiste nell’associazione, in modo continuo, di uno stimolo incondizionato (es. del cibo) - di per sé in grado di provocare una risposta innata e incondizionata (es. la salivazione) - ad uno stimolo neutro (es. il suono di un campanello).

Il nuovo stimolo neutro (suono del campanello) così associato diventerà in tal modo uno Stimolo Condizionato in grado di provocare anche da da solo la risposta iniziale ora detta Risposta Condizionata (salivazione), cioè una risposta non innata, ma condizionata da una precedente esperienza: il cane, riprendendo il noto esperimento, inizierà a salivare al semplice suono del campanello anche in assenza della vista del cibo.

 

Stili di apprendimento a confronto

 

La generalizzazione dello stimolo e le fobie

La risposta condizionata, una volta appresa, può essere provocata anche da stimoli similari a quello originario (legge della generalizzazione dello stimolo) e ad esso somiglianti o in base a caratteristiche fisiche e misurabili (es. suoni simili) o ad una somiglianza di tipo emozionale o simbolico.

Questo vuol dire che una persona può essere in grado, una volta instaurato un apprendimento per condizionamento classico, di rispondere, con lo stesso meccanismo comportamentale, ad una classe di stimoli.

Tale meccanismo, secondo la scuola comportamentista, è implicato nell’instaurarsi delle fobie dove una risposta ansiogena viene ad instaurarsi in associazione con stimoli apparentemente neutri ma, emotivamente e simbolicamente, assimilati all’originaria causa della risposta ansiogena.

 

La desensibilizzazione sistematica per il trattamento delle fobie

La tecnica della desensibilizzazione sistematica per il trattamento delle fobie è basata sui meccanismi del condizionamento classico.

Essa consiste nella presentazione dello stimolo fobico, partendo da quello che provoca il più basso livello di ansia e passando gradualmente a stimoli più ansiogeni per il soggetto.

Associando la presentazione di tali stimoli a tecniche piacevoli di rilassamento si intende arrivare all’estinzione del comportamento indesiderato eliminando l’associazione instauratasi precedentemente tra lo stimolo fobico e la risposta condizionata.

 

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