La matematica? Roba da mancini

Dimmi che mano usi e ti dirò chi sei: la scienza conferma (in parte) l'associazione mancino-genio.

La matematica? Roba da mancini

Molti dei grandi della storia passata e del nostro tempo condividono la peculiarità dell’essere mancini. Questo ha spesso portato a credere che il mancinismo sia sinonimo di genialità.

In realtà, la spiegazione non sta nelle reali maggiori abilità cognitive, ma nella tipologia delle stesse che rende i mancini spesso maggiormente creativi, innovativi e quindi maggiormente “facilitati” a fare la differenza.

Tutto dipende dalla struttura del cervello, che può essere ritrovata analogamente in molti destrimani.

 

Il cervello dei mancini

A livello statistico circa il 10-13.5 % della popolazione non è destrimane ma solo una parte di questa è un reale mancino, vista l’alta quantità di ambidestri.

Tra i veri mancini, molti presentano l’emisfero cerebrale destro maggiormente sviluppato e ricco di connessioni. Questo implica maggiore abilità visuo-spaziali, di manipolazione globale della realtà a livello mentale, maggiore creatività e capacità emozionale ed empatica.

Queste caratteristiche rendono spesso i mancini maggiormente creativi, capaci di osservare e modificare la realtà in modo innovativo, osservando le situazioni in maniera nuova e funzionale nella loro totalità.

Non si soffermano su aspetti singoli e analitici, processati solitamente dall’emisfero sinistro, ma guardano alla totalità, raggiungendo capacità maggiori nei processi di ragionamento complesso in cui è richiesta una visione olistica e di problem solving.

Sono spesso ad esempio artisti, musicisti, creativi, giocatori di scacchi e abili matematici.

Oltre all’emisfero destro molto più sviluppato rispetto al suo interlocutore sinistro, questi individui presentano un corpo calloso, ovvero l’insieme di fibre che connettono i due emisferi, più ricco di connessioni così da migliorare la velocità ed abilità di elaborazione di informazioni grazie alla maggiore cooperazione tra i due emisferi.

 

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Mancini e matematica

Molte ricerche hanno erroneamente dimostrato che tutti i mancini sono estremamente abili in matematica o al contrario abbiamo maggiori difficoltà intellettive e tanto altro. Insomma ci sono diverse idee e spesso contrastanti.

Uno studio condotto da Giovanni Sala e Fernand Gobet dell’università di Liverpool ha cercato di utilizzare campioni, strumenti e analisi maggiormente accurate e funzionali nel tentativo di fare un po’ di chiarezza.

I risultati dei test, eseguiti su 2300 studenti tra la scuola primaria e secondaria, hanno dimostrato che coloro che dimostravano una reale e certificata preferenza per la mano sinistra in molte attività, erano facilitati e raggiungevano prestazioni maggiori nello svolgimento di test matematici molto complessi.

I risultati hanno confermato quanto ipotizzato in altre ricerche, tuttavia i ricercatori hanno dimostrato che le buone abilità matematiche non sono legate alla preferenza della mano, ma alla struttura cerebrale.

A garantire maggiore efficienza era infatti il maggiore sviluppo dell’emisfero destro e del corpo calloso che, se rilevato in soggetti destrimani, avrebbe dato i medesimi risultati.

La differenza è che tali caratteristiche emisferiche sono solitamente preponderanti nei mancini, data la dominanza dell’arto sinistro, controllata dalla parte destra del cervello.

La maggiore efficienza nei compiti matematici complessi, ma non nei normali test aritmetici, è dovuta alla maggiore abilità di ristrutturare i dati a livello globale, alla visione olistica e all’osservazione nuova e complessa della realt,à e quindi a una maggiore efficienza nei processi di problem solving.

Quindi se a livello generale si potrebbe affermare che i mancini siano favoriti nei processi matematici, la realtà è molto più complessa e risiede nelle strutture e funzionamento cerebrale, rilevabile anche nei destrimani.

 

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