La formazione per gli immigrati

L'integrazione sociale e professionale dell'immigrato è lo scopo dei corsi organizzati dal Fondo Sociale Europeo. Scopriamo quali sono le risorse utili e come diventare formatori per immigrati

La formazione per gli immigrati

Mai come in questi giorni l’emergenza immigrati è al centro dell’attenzione dei media e della politica. Condizioni socioeconomiche difficili, conflitti e guerre civili rendono impossibile la vita di migliaia di cittadini nordafricani, costringendoli a fuggire su barconi improvvisati nel tentativo di vivere in paesi più rispettosi della loro dignità, nella speranza di iniziare una nuova vita integrandosi a livello sociale e professionale. Spetta alle autorità ospitanti, quindi, garantire a questi cittadini stranieri dei seri percorsi di formazione e di reinserimento professionale. Questi corsi, finanziati dal Fondo Sociale Europeo, vengono organizzati dalle Regioni. Le lezioni sono affidate ad operatori e docenti specializzati nella comunicazione interculturale tra  residenti ed immigrati. Con la massiccia presenza di stranieri in Italia che, secondo il rapporto Nomisma sulla popolazione residente, in 10 anni saranno più di sei milioni, aumenterà anche la necessità di operatori esperti nella gestione di percorsi di formazione per immigrati.

 

Formazione per immigrati: caratteristiche

I percorsi di formazione per immigrati devono avere, per loro natura, delle caratteristiche completamente differenti da altri percorsi formativi, perché diverse sono le esigenze e le spinte motivazionali della persona che lascia il proprio paese d’origine per necessità. Ciò che conta non è solo il supporto per il reinserimento professionale, ma un approccio fondato sulla comprensione, l’attenzione e l’ascolto della storia e delle emozioni del soggetto coinvolto nel percorso di formazione. L’approccio formativo deve essere orientato secondo i principi del Testo Unico sui migranti, dove vengono riportati non solo i diritti ed i doveri dei cittadini stranieri in Italia, ma anche i criteri di assistenza da implementare al momento del loro ingresso all’interno dei confini dello Stato.

 

Una buona preparazione a diventare formatore per immigrati deve anzitutto iniziare con la specifica conoscenza della legislazione in materia. Il formatore deve anche possedere ottime conoscenze linguistiche, passando dall'inglese al francese senza disdegnare lo studio della lingua araba a cui appartengono la maggior parte degli stranieri arrivati sul territorio italiano. Un’ottima preparazione si può ottenere anche attraverso i Centri Interculturali, spazi coordinati da enti pubblici, associazioni e privati dove si realizzano progetti di comunicazione e condivisione di esperienze tra immigrati e residenti. Uno di questi è stato attivato nel 2003 in Emilia Romagna nell’ambito di un’organizzazione in rete, cioè condivisa da diverse organizzazioni su tutto il territorio regionale e promossa da Associazione Trama di Terre - Imola, Centro Interculturale Mondinsieme - Comune di Reggio Emilia, Centro Interculturale Massimo Zonarelli – Comune di Bologna, CD/LEI – Comune di Bologna. Questa rete, nel 2005,  ha ideato ed attuato il progetto “La rete nei centri interculturali in-formazione”, con il sostegno dalla Regione Emilia Romagna.

 

Si è trattato di un percorso in sei lezioni in cui si sono approfondite tutte le tematiche relative all’integrazione ed alla relazione tra immigrati e popolazione residente, partendo dall’approccio degli stessi centri per rafforzare il loro ruolo all’interno della comunicazione interculturale, alla legislazione in materia, all’individuazione degli ostacoli che impediscono la perfetta integrazione tra migranti e residenti, fino all’implementazione di percorsi di formazione scolastica. Insomma un’ottima base di partenza per formare operatori esperti  che aiutino gli immigrati a riprendere in mano la loro vita all’insegna del rispetto e della solidarietà umana.

 

Fonte immagine: Vito Manzari