La solitudine interiore è un'esperienza trasversale
La solitudine interiore non è la semplice esperienza di stare da soli, ma è quel momento di raccoglimento che accompagna momenti di profonda riflessione. Si tratta di un'esperienza trasversale che ci accompagna nelle varie fasi della vita, dall'infanzia alla vecchiaia, anche se con significati differenti.
Sarà forse difficile da credere, ma nella nostra società caratterizzata da comunicazione e condivisione la solitudine interiore è un'esperienza che ci accompagna in tutte le età. Forse è proprio il bombardamento di stimoli che a volte ci richiede un momento solamente nostro, dove concentrarci su quanto accade attorno a noi, per poterlo comprendere senza subirlo passivamente. Concentriamoci su quanto accade nei primi e negli ultimi anni della vita.
La solitudine interiore nei primi anni di vita
Momenti di solitudine interiore, di raccoglimento e concentrazione su se stessi, sono visibili già tra bambini e adolescenti. Per quanto riguarda i bambini la solitudine interiore rappresenta una fase di crescita quasi obbligata. tra i 0 e i 3 anni le competenze sociali si stanno rafforzando e il bambini da solo impara a padroneggiare strumenti quali il linguaggio e il pensiero. Il gioco solitario ad esempio, non l'attività di un bambino triste, ma di un individuo concentrato che non ha ancora la capacità di gestire il gioco e gli altri contemporaneamente.
Adolescenti e solitudine interiore
Gli adolescenti stanno vivendo un momento fondamentale per la loro crescita caratterizzato da una forte ristrutturazione della loro identità che viene privata della sua caratteristica fondamentale: la stabilità. La frenesia del mondo adulto dove l'adolescente si vuole inserire da novizio può essere difficile da sopportare e soprattutto da comprendere. La solitudine e il distacco dai genitori è un momento importante attraverso cui dare significato al mondo e al proprio posto nella società. Ci sono adolescenti che comunque si appoggiano molto ai pari e altri che preferiscono affrontare questa sfida totalmente soli. La mancanza di amici spesso scatena qualche ansia nei genitori, ma se la solitudine non conduce a forme di dipendenza non è rappresenta un vuoto da riempire, ma un serbatoio da gestire.
La solitudine interiore e gli anziani
La solitudine come riflessione esistenziale è tipica anche degli anziani che dopo aver accumulato tanta esperienza devono mettere un pò di ordine. Questo compito evolutivo è stato individuato da Erik Erikson come tappa dello sviluppo dell'individuo, oggi però la solitudine interiore si confonde con la solitudine sociale che spesso colpisce l'anziano. Nella nostra società sembra che solo le fasce d'età e gli individui presenti nell'apparato produttivo abbiamo dei diritti, mentre bambini e anziani vengono lasciati ai margini come se non avessero diritti. La solitudine sociale purtroppo ha delle conseguenze nocive sulla salute dell'individuo e ostacolano quella riflessione interiore che secondo Erikson è fondamentale per vivere la vecchiaia e accettare la morte.
Immagine | Jonathan Billinger
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