La violenza di genere è un mostro dai mille volti

La violenza contro le donne non è solo fisica, ma anche psicologica, economica e sessuale. Il modo migliore per sconfiggerla è affrontare l’ignoranza che la circonda

 La violenza di genere è un mostro dai mille volti

Secondo l’ONU la violenza di genere (che è nella maggior parte dei casi contro le donne) è “qualunque atto di violenza in base al sesso, o la minaccia di tali atti, che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali, o psicologiche, coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata delle donne.”  È un fenomeno che resiste nel tempo e in tutte le culture. Le cifre ad oggi sono davvero impressionanti:
• 6 milioni 743 mila le donne vittime di violenza, pari al 31,9%;
• il 23,7% ha subito violenze sessuali (5 milioni);
• il 18,8% ha subito violenze fisiche (3 milioni 961 mila);
• il 4,8% ha subito stupri o tentati stupri (1 milione);
• il 18,8% ha subito comportamenti persecutori (stalking);
• 7 milioni 134 mila hanno subito violenza psicologica.

 

I volti della violenza di genere

Come sottolineato dalla definizione dell’ONU, la violenza si manifesta in molti modi. Questo è un dato che gli operatori del settore conoscono molto bene, soprattutto perché molte di queste forme non vengono riconosciute come tali. Questa forma di ignoranza non colpisce solo le istituzioni, ma purtroppo la ritroviamo anche nelle vittime e in chi sta loro vicino senza capire che hanno bisogno di rispetto e aiuto. La forma più ‘riconoscibile’ è sicuramente la violenza fisica (spintonare, tirare per i capelli, dare schiaffi, pugni, dare calci, strangolare, ecc.), cui si aggiungono quella psicologica (minacciare, insultare, umiliare, attaccare l'identità e l'autostima, isolamento, ecc), quella economica (sottrarre lo stipendio, impedire qualsiasi decisione economica. Obbligare a lasciare il lavoro, a contrarre debiti, ecc.) e sessuale (costringere a atti o rapporti sessuali non voluti, stuprare, rendersi responsabili di incesto, imporre gravidanze, ecc.).

 

Le tracce della violenza di genere

La violenza, in qualunque forma si presenti, è sempre accompagnata da una relazione tra i partner malsana e da ferite psicologiche che necessitano di un percorso di cura lungo e dall’esito incerto.  Le ferite più gravi sono quelle inferte all’autostima; le vittime faticano a pensare nuovamente a se stesse come capaci di prendersi cura di se ed eventualmente dei figli. Queste insicurezza diventano poi terreno fertile per disturbi d’ansia  e senso di impotenza.  A livello sociale sorgono problemi con il lavoro e il vuoto di una famiglia che spesso preferisce non credere a ciò che è spiacevole a vedersi. L’isolamento a volte è volontario.

 

I falsi miti della violenza

Secondo il sito nondasola, la violenza va sconfitta a partire dai pregiudizi che la circondano o come loro li hanno definiti, i falsi miti:
•     “La violenza domestica è presente in contesti familiari culturalmente ed economicamente poveri."
•    "La violenza domestica è causata da occasionali e sporadiche perdite di controllo.“
•    "La violenza domestica è causata dall'assunzione di alcool e/o droghe."
•    "La violenza domestica non incide sulla salute delle donne. “
•    "I partner violenti sono portatori di psicopatologie."
•    "I partner violenti hanno subito violenza da bambini."
•    "Alle donne che subiscono violenza piace essere picchiate."

 

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