Prima, durante e dopo il parto: il ruolo della doula

Un'introduzione alla figura assistenziale (non medica o sanitaria) della doula, che affianca le neomamme nelle ultime, delicate fasi della gravidanza e del dopo parto. Figura nata nei Paesi anglosassoni, da qualche anno è arrivata anche da noi

Prima, durante e dopo il parto: il ruolo della doula

Chi è la doula? Cosa fa? In cosa mi può aiutare, come donna e come mamma? Andiamo alla scoperta di questa insolita figura assistenziale, che anche nel nostro Paese sta conoscendo un crescente successo.
 

Doula? Che significa? 

Doula (si legge “dula”) deriva da un'antica parola greca che significa “donna che serve un'altra donna”. In origine era una schiava. Ora si riferisce a una figura assistenziale che affianca la madre prima, durante e immediatamente dopo il parto e l'accezione negativa è scomparsa. La parola fu usata in questa accezione per la prima volta da un'antropologa americana, Dana Raphael, che la usò in un suo saggio del 1955 per riferirsi a quelle madri che nelle Filippine assistevano le donne che avevano appena partorito, secondo antichi usi locali. Sono stati poi i neonatologi Marshall e Kennell – autori di Far da madre alla madre – a contribuire alla diffusione del termine “doula” nel mondo scientifico e non solo. 
 

Cosa fa la doula

La doula si occupa di accompagnare e sostenere la donna prima del parto, durante il travaglio e dopo il parto, prima in ospedale e poi a casa. È un'educatrice perinatale formata per dare supporto pratico ed emotivo alla futura mamma. Una come Virginia Mereu, che nel suo sito web Doula racconta la sua esperienza di vita e lavoro. La Mereu riassume così le funzioni della doula:

  • spiega le procedure mediche relative al parto;
  • pratica il massaggio e altre forme di sollievo non farmacologico dal dolore;
  • se richiesto, fa da tramite con il personale ospedaliero per richieste particolari o risoluzione di problemi;
  • non da ultimo, incoraggia e rassicura il compagno, quando presente, così che possa a sua volta sostenere efficacemente la donna.

Negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove si parla di doule fin dagli Anni Settanta, si distingue tra chi è competente nell'assistenza al parto (“birth doula”) e chi si dedica al puerperio (“postpartum doula”). Due specializzazioni che sono frutto della lunga e solida storia di questa professione nella società anglosassone. In Italia, dove le prime doule sono apparse solo una decina di anni fa, la distinzione ancora non esiste.
 

Quali benefici porta l'intervento della doula

Secondo i dati riportati dall'associazione medica Dona International, nei parti supportati dalla doula si riducono la durata del travaglio e la possibilità che insorgano complicazioni. Inoltre si riduce:

  • del 60% la richiesta di analgesia epidurale;
  • del 50% il ricorso al cesareo;
  • del 30% il ricorso all'anestesia.

Pare, secondo tali dati, che il suo supporto attutisce il “trauma” del rientro a casa e la depressione dopo il parto, facilitando un avvio sereno delle nuove dinamiche familiari. Confortate da una presenza esperta e affidabile che dà loro consigli e ascolto, le mamme si sentono meno angosciate e depresse.
 

Come posso saperne di più? 

Oltre al già citato Doula, potete fare affidamento su Mondo Doula, altrettanto utile e autorevole. È il portale della scuola italiana delle doule, attiva in molte città e presente anche su Facebook, alla voce: Doule d'Italia. 


Immagine | Paul Gauguin, Arearea, detto anche Giocosità