Fertilità di coppia: niente cicogna per gli stressati

Gli effetti dello stress sulla fertilità di coppia sono ormai provati da numerose ricerche. La componente psichica entra in gioco quando non si riescono ad individuare le cause fisiche dell’infertilità e dunque si impone la necessità di affrontare il problema anche in chiave psicologica. Cerchiamo di capire meglio

Fertilità di coppia: niente cicogna per gli stressati

Alcuni recenti studi si stanno focalizzando sull’analisi della fertilità di coppia in relazione allo stress. Secondo una ricerca condotta da Sarah Berga, della Emory University, la principale causa di infertilità femminile potrebbe essere proprio lo stress. Lo studio ha infatti dimostrato che tecniche di rilassamento e psicoterapia hanno risolto i problemi di amenorrea (l’assenza di flusso mestruale) nell’80% delle donne prese in esame, che hanno ricominciato ad avere cicli ovulatori regolari. D’altronde gli effetti dello stress – psichico e fisico – sulla fertilità femminile sono evidenti: si pensi alle atlete in allenamento, a certi stress da lavoro, a casi patologici come l’anoressia. Il primo segnale fisiologico che qualcosa non va è l’assenza del ciclo mestruale, e quindi dell’ovulazione.

 

Ma parlando di fertilità di coppia, per l’uomo vale la stessa cosa? Anche se i meccanismi di azione dello stress sulla spermatogenesi non sono ancora del tutto chiariti, è nota l’influenza del sistema nervoso centrale sulla regolazione di neurotrasmettitori e ormoni. Inoltre, studi su soggetti sottoposti a condizioni altamente stressanti confermano la relazione tra stato psicofisico e spermatogenesi. Persino in soggetti sottoposti a stress cronico o acuto sul lavoro, in famiglia o in altri contesti dell’esistenza possono verificarsi azoospermie oppure oligospermie (rispettivamente assenza o scarsità di spermatozoi) transitorie.

 

Fertilità di coppia a rischio e componenti psicologiche

Quando si parla di fertilità di coppia come problema, intorno al tema del concepimento si sviluppa una complessità di vissuti psicologici. Chi ha difficoltà ad ottenere una “cosa naturale” come un figlio deve combattere con una forte frustrazione alla quale si aggiunge spesso la solitudine: molti scelgono di non dire niente neanche ai familiari più stretti perdendo così la possibilità di condividere ansie e dubbi. Una compromessa fertilità di coppia tende anche ad avere effetti negativi sulla sessualità e più in generale sulla relazione. Un disagio emotivo così profondo non fa altro che alimentare lo stress e necessita per la maggior parte delle volte di un intervento di sostegno da parte dello psicologo. Rabbia contro se stessi e contro gli altri, depressione, periodi di speranza intermittente seguiti dalla disperazione, ansia continua, sono solo alcune delle emozioni sperimentate che non compaiono una sola volta, ma continuamente. Capire le componenti emotive è di importanza critica per la salute psicologica della coppia. 

 

Fertilità di coppia: se la causa non è lo stress

Se il figlio non arriva dopo un certo periodo di rapporti non protetti (un anno circa se la donna non ha superato i 35 anni, qualcosa in meno se si avvicina ai 40), prima di dare tutta la colpa allo stress è necessario escludere possibili cause fisiologiche capaci di minare la fertilità di coppia. Una visita dall’andrologo e un esame del liquido seminale per lui, dosaggi ormonali e visita ginecologica per lei sono i primi passi per individuare eventuali anomalie. Per la donna sono consigliabili anche un’isteroscopia per valutare la morfologia della cavità uterina e una isterosalpingografia, l’esame che controlla lo stato delle tube. Nel caso in cui questi controlli mettano in luce qualche problema (ma anche quando sembra tutto a posto) è bene rivolgersi ad un centro specializzato in fisiopatologia della riproduzione.

 

Fonte immagine: Arey28