I segreti dell'amore svelati dalla matematica

La matematica può aiutarci a svelare i segreti dell’amore? Questa la domanda a cui sembra poter rispondere affermativamente un libro pubblicato di recente. I misteri dell’amore saranno svelati da un’equazione matematica?

I segreti dell'amore svelati dalla matematica

L’amore della vita arriverebbe al quarto fidanzamento, avrebbe più probabilità di essere duraturo se “nutrito” da qualche sana litigata e, certo, chi più rischia più chance ha per cui bando alla timidezza e buttatevi nella mischia invece di aspettare che il partner ideale venga a stanarvi!

Queste alcune delle conclusioni del libro recentemente pubblicato da una studiosa di matematica dell’University College of London The Mathematics of Love recita il titolo accattivante. Che la nuova arma della seduzione sia in una calcolatrice?

 

Amore e matematica

Hannah Fry non ha dubbi e lo spiega nel suo libro: grazie alla matematica l’amore non ha più segreti, basta analizzare i numeri su larga scala per trovare l’equazione per l’anima gemella!

Fra le conclusioni più divulgate di questa pubblicazione ce ne sono tre:

  • L’amore, quello con la “A” maiuscola arriverebbe al quarto tentativo;
  • Le coppie che rimangono insieme più a lungo non sono quelle che non litigano mai, piuttosto quelle che non risparmiano discussioni, per cui litigare è meglio;
  • Non esporsi al rischio di un rifiuto aspettando che sia l’altro a fare la prima mossa riduce le probabilità di incontrare un partner, meglio quindi rischiare e tollerare qualche voltafaccia: sarete ripagati nel lungo periodo.

Difficile non sorridere di tanto semplicistico ottimismo, la ricerca dell’equazione dell’amore sembra promettere di risolvere annose questioni e dilemmi in campo sentimentale, peccato che – a volte, ammettiamolo, ci piace far finta di dimenticarcelo – gli esseri umani non siano creature solo razionali, ma anche imprevedibili, caotiche, dalle motivazioni comportamentali complesse e spesso contraddittorie

 

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L’amore vero arriva al quarto tentativo?

Vediamo perché, se mai ce ne fosse bisogno, le tre conclusioni a cui arriva la matematica per noi non svelino proprio tutto in campo sentimentale.

L’amore, quello vero, arriverebbe al quarto fidanzamento: statistiche a parte, dipende che cosa intendiamo per fidanzamento.

Se vi chiedessero quante relazioni sentimentali avete avuto, rispondereste con sincerità? Considerereste nel novero delle esperienze “che contano” anche delle brevi avventure o solo storie di una certa durata? E gli amori adolescenziali? Da che età li elevereste a rango di esperienze amorose che “fanno numero”?

E poi, dopotutto, se queste sono valutazioni soggettive, al posto vostro un’altra persona potrebbe valutare diversamente.

Difficile quindi, anche a voler per gioco prestar fede a quello che sembra il “magico numero 4”, capire secondo quali criteri stabilire quale debba essere il quarto fidanzamento.

 

La matematica dei litigi in amore

“L’amore non è bello se non è litigarello” dice un proverbio popolare (inventato probabilmente da chi era un profano in materia di numeri).

Che intendiamo per litigio e conflitto all’interno di una coppia?

Anche qui, ognuno ha dei suoi parametri soggettivi, c’è chi, è vero, evita ogni discussione e conflitto ritrovandosi a non far valere mail un proprio punto di vista, ma c’è anche chi sa litigare solo distruttivamente perpetrando dinamiche di coppia violente e autodistruttive che, paradossalmente, rendono queste coppie, purtroppo, molto stabili e durature nel tempo ma non certo felici! Non tutti i conflitti coniugali sono costruttivi, appunto.

 

A chi la prima mossa?

Ultima, ma non per importanza, l’annosa questione: a chi spetta la prima mossa? Se credessimo che chi propone esplicitamente un approccio ad un potenziale partner amoroso si avvicini ad una “preda” fino a quel momento ignara e passiva di ciò che accade intorno faremmo un torto a tutto un complesso bagaglio di armi di seduzione che, specie le donne, hanno elaborato da secoli e di cui sono pieni romanzi, film e, che che se ne dica, la vita vissuta.

L’attrazione è una danza congiunta che si nutre di impliciti e comportamenti non verbali che precedono un esplicito comportamento di avvicinamento.

A chi tocchi quest’ultimo passo, come sempre, dipende. Non sarà matematicamente rassicurante, ma forse rimane – che ci piaccia o no – irrinunciabilmente vero.

Scrive Zygmunt Bauman “In ogni amore, ci sono almeno due esseri, ciascuno dei quali è la grande incognita nelle equazioni dell'altro” (Amore liquido, 2003).

 

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