I motivi del tradimento

Uno studio ha esplorato le motivazioni che inducono al tradimento le persone sentimentalmente impegnate. Sebbene l’infedeltà sia vissuta come la minaccia più grande in una relazione di coppia, essa è tutt'altro che infrequente. Vediamo perché e che significati può avere.

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In una relazione di coppia si direbbe che la fiducia è tutto: eppure non è affatto infrequente che il partner ci deluda o non contraccambi la fiducia che in lui/lei riponiamo. A volte questo è sintomo di una relazione non più in grado di funzionare, altre volte il tradimento è una “spia” di un problema della coppia che necessita di essere riconosciuto e ascoltato.

 

I motivi del tradimento: uno studio

Uno studio pubblicato nel 2019 sul The Journal of Sex Research, esplora i motivi del tradimento in un gruppo di circa 500 persone prevalentemente eterosessuali che hanno attuato comportamenti di infedeltà verso i propri partner almeno una volta. Di seguito le motivazioni addotte dai rispondenti a giustificazione/spiegazione dei propri tradimenti.

 

  1. Disamorarsi. Alcune persone (77%) hanno riferito di aver tradito il loro partner sentendo venir meno il sentimento amoroso nei suoi confronti, questo progressivo “raffreddamento” della relazione di coppia avrebbe portato a dirigere il proprio interesse verso altre persone.
  2. Noia. Circa il 70% di rispondenti ha addotto i motivo della propria infedeltà al prevalere della routine e di una sensazione di noia e monotonia all’interno della relazione. Sono coloro che percepiscono il tradimento essenzialmente come ricerca di novità.
  3. Sentirsi trascurati. In una buona parte dei casi (70%) i motivi del tradimento risiedevano nella sensazione di essere trascurati e non sentirsi amati dal proprio partner, motivazione, questa, addotta soprattutto dalle donne.
  4. Contingenze. Molti (70%) adducono la “responsabilità” del tradimento alle circostanze esterne come il fatto di aver bevuto o di essersi ritrovati in inaspettatamente in una situazione in cui si era rivelato possibile un approccio sessuale. Sono, questi, coloro che sembrerebbero riconoscere meno facilmente una diretta responsabilità personale nell’evento.
  5. Ricerca di conferme. Per circa il 57% dei rispondenti i motivi del tradimento risiedono nel bisogno di aumentare la propria autostima ricevendo conferme del proprio appeal e della propria capacità di seduzione nei confronti di uno sconosciuto/a.
  6. Per vendetta. In alcuni casi (43%) il tradimento era mosso dal rancore nei confronti del proprio partner e utilizzato come arma per agire una vendetta nei suoi confronti.
  7. Non sentirsi impegnati e coinvolti nella relazione. Per una parte dei rispondenti (41%) infine, il tradimento non ha rappresentato il venir meno di un precedente coinvolgimento nella relazione, ma l’esito quasi “naturale” di un rapporto fin dall’inizio piuttosto disimpegnato che non ha portato ad investire in termini emotivi e di esclusività della relazione.
  8. A causa del desiderio sessuale. In maniera analoga a coloro che si rifacevano a motivazioni situazionali esterne, una parte dei rispondenti (32%) ha addotto come motivazione del tradimento quella del desiderio sessuale. Desiderio, sembrerebbe, vissuto dunque in gran part avulso dalla capacità riflessiva della persona stessa, alla stregua di una forza “esterna” che induce all’azione bypassando la propria capacità di ragionamento/controllo. Si rintraccia, in questo gruppo, un’analoga deresponsabilizzazione rispetto al proprio comportamento.

 

Gli esiti del tradimento: cosa accade dopo?

Le motivazioni addotte da ciascuno dei rispondenti sono state in molti casi più di una, riferendo così in quadro certamente più articolato e complesso, colpisce tuttavia in diverse delle motivazioni fornite, lo scarso riconoscimento della propria responsabilità personale (motivazioni “situazionali” o addotte dal “desiderio sessuale”) accanto ad altre che sembrano invece far riferimento a fattori più “contestuali”, inerenti la situazione emotivo-affettiva della relazione di coppia in cui l’evento del tradimento si inserisce (il venir meno del coinvolgimento sentimentale o sessuale, conflittualità e rancori ecc.).


Il tradimento è e rimane in ogni caso uno dei possibili sintomi che una relazione può manifestare per evidenziare una fase di disfunzionalità (Whisman, Coop Gordon e Chatav, 2007). In tal senso, per quanto strano possa sembrare, è possibile che entrambi i partner partecipino senza saperlo al determinarsi dell’evento contribuendo entrambi al verificarsi di uno stallo in una crisi della vita della coppia.


Si tratta di un fenomeno che può avere esiti molti diversi nel tempo a seconda dei casi. Può trattarsi di un fenomeno isolato che porta i partner a perdonarsi e a ricongiungersi. Oppure di un evento duraturo nel tempo che configurandosi come un vero e proprio “attacco al legame”. O, cosa purtroppo tutt’altro che rara, di un evento che rimane in sospeso del quale i partner non parlano mai apertamente. Questo “non detto” li mantiene in un’armonia solo apparente senza che possa mai ricostituirsi una reale intimità di coppia.


Le coppie che risultano avere maggiori probabilità di sopravvivere a un tradimento, sono quelle che riescono a coglierlo non solo come colpa (di colui che ha tradito), ma anche come segnale per entrambi di una forte criticità nella coppia di cui prendere coscienza per attuare dei cambiamenti evolutivi (Castellano, Velotti, Zavattini, 2010).


Bibliografia:

Castellano R., Velotti Z. e Zavattini G.C. (2010). Cosa ci fa restare insieme? Il Mulino, Bologna.
Selterman, D., Garcia, J. R., & Tsapelas, I. (2019). Motivations for extradyadic infidelity revisited, The Journal of Sex Research, 56, 273-286.
Whisman M.A., Coop Gordon K. e Chatav Y. (2007). Predicting sexual in fidelity in a polulation-based sample of married individuals, Journal of Family Psychology, 21: 320-324.