Intimi si nasce o lo si diventa?

Qualcuno osava dire “nessun uomo è un’isola” e sull’onda di questa affermazione, cogliamo il suggerimento per aprire una riflessione sull’importanza dei legami sociali per la vita di ogni uomo. Partiamo dal desiderio crescente di entrare in “relazioni intime”, cioè strette, emotivamente coinvolgenti, prolungate nel tempo, capaci di garantire rispetto, sostegno e comprensione. Come possiamo sperimentare queste relazioni? Come possiamo migliorare e incrementare la nostra capacità di essere/ci intimi?

Intimi si nasce o lo si diventa?

Il bisogno di essere intimi

E’ esperienza comune dell’essere umano sentire il bisogno di intrecciare relazioni stabili nel tempo e significative con altre persone. Sarebbe impensabile, se provassimo a guardare indietro alle nostre varie epoche storiche, ripercorrerla senza le persone che sono state per noi importanti, sin da piccoli; penso ad esempio ai propri genitori o alle persone che eventualmente si sono prese cura di loro.

La necessità dell’uomo di relazioni intime, non è solo derivabile dalle esperienze comuni, ma anche dalla letteratura scientifica, la quale ha dimostrato che la struttura dell’intimità è pressoché la stessa da una relazione affettiva ad un’altra. In altre parole, dalla ricerca emergerebbe che l’intimità sia un terreno comune per diverse relazioni: dalle relazioni di coppia alle relazioni familiari passando dalle relazioni amicali.

Ad ogni modo, nonostante sia crescente il desiderio di instaurare relazioni intime, è spesso anche crescente il timore nei confronti dell’intimità, ad esempio il timore di fidarsi, di essere abbandonati, di essere violati nella propria fragilità o di perdere la propria individualità.

 

Passi possibili per accrescere l’intimità

Cusinato e L'Abate hanno definito un modello teorico a spirale dell'intimità il quale comprende sei fattori interdipendenti tra loro che costituiscono una spirale ricorsiva, ovvero un circolo dinamico ove ogni fattore alimenta il successivo e dagli altri è alimentato. Il pregio di questo modello è che non considera l’intimità in modo astratto, bensì in maniera molto concreta ed operativa in quanto non è nulla di scontato e già dato, ma piuttosto come condizione che, con partecipazione, impegno e riflessione, può essere migliorata costantemente.

I fattori costituenti il modello di Cusinato e L’Abate sono i seguenti:

Capacità dei partner di comunicarsi reciprocamente i propri valori personali. La comunicazione è aspetto essenziale della vita di ogni uomo. "Non si può non comunicare" è uno dei principi della comunicazione elaborati da Watzlawick: se lo si considera in una relazione che lavora insieme per l’intimità, la comunicazione si fa confidenza e l’ascolto la possibilità di far entrare parte dell’altro in sé. Bisogna tener presente però l’importanza di un clima di libertà anche all’interno della coppia. Sono abolite quindi la costrizione e il controllo: è necessario considerare se stessi uguali all’altro e viceversa, senza mai tralasciare l’individualità di ciascuno e la consapevolezza che la condivisione non potrà mai essere totale e che la propria individualità non può e non deve “fondersi” fino a “confondersi” con l’altro.

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Capacità di rispettare i sentimenti personali dell'altro. Ancora una volta l’individualità di ciascuno fa da asse portante della relazione. Ognuno ha un proprio percorso e trascorso, una propria storia familiare, sociale, la propria sensibilità, i propri gusti, preferenze, memorie, bisogni e aspettative. La relazione non è arrivare a sentire, vedere, amare come l’altro ma significa potenziare e dispiegare le proprie possibilità per arricchire la relazione delle due differenti sensibilità. Altrimenti detto, l’intimità si può raggiungere accogliendo, accettando e rispettando le sensibilità di sé e degli altri.

Accettazione reciproca dei limiti personali. Questo fattore si basa sul semplice ma difficilmente attuabile e accettabile principio per cui siamo tutti fallibili e abbiamo dei limiti. Da questo punto di vista, essere intimi significa lasciare che l'altro ci veda per quello che siamo, senza lasciarsi vincere dalla tentazione di voler apparire adeguati e perfetti, sopportando piuttosto la possibilità di essere vulnerabili e l'eventualità di essere rifiutati. Il discorso, ovviamente, ma è bene specificarlo, vale a doppio senso: lasciare che l’altro ci veda nella nostra “nudità” ma anche accettare l'altro nei suoi limiti, alcuni dei quali già noti prima di aver scelto di vivere la vita insieme, altri che si scopriranno invece dopo. Cercare di essere solidali l'un l'altro aiutandosi reciprocamente, per quanto possibile, a spingersi oltre i propri stessi limiti.

Valorizzazione reciproca delle rispettive potenzialità. Chiaramente le persone non hanno solo limiti ma anche potenzialità e risorse. Una relazione si impegna anche a favorire la crescita dell’altro a stimolarne le potenzialità nascoste, a infondere coraggio e sostegno potenziandone gli aspetti più positivi e promettenti. E' essenziale, affinché questo processo porti all'intimità che sia reciproco e che veda entrambi i componenti lavorare insieme per la realizzazione di ciascuno, questo per sperimentare intimità e collaborazione e non rivalità ed egoismo. Si arriverà così a ri-conoscere che la propria realizzazione passa anche attraverso l’aiuto e la vicinanza dell’altro.

Capacità di perdonare e tollerare gli sbagli dell'altro. Questo fattore riguarda la capacità di entrare nelle ragioni dell’altro, tentando di comprenderle, differenziando ciò che è importante nella relazione da ciò che invece non lo è e aiutandolo a riparare.

Capacità dei partner di condividere i dolori e il timore di essere feriti. E' il fattore cardine per raggiungere e mantenere l’intimità; riguarda la possibilità di mostrarsi all’altro nella propria autenticità e verità, compresa di vulnerabilità e fragilità, chiedendo e ottenendo dall’altro la sua presenza, la sua possibilità di esserci. Arrivando così evidentemente a tollerare che quanto più un legame è stretto, tanto più è alta possibilità di essere feriti e di ferire. Difatti non veniamo feriti da estranei, questo è un potere che appartiene solo alle persone importanti per noi, una loro prerogativa. Persone con le quali abbiamo vincoli d’amore e di attaccamento.