Giornata della Terra: chi ha spento il gracidio delle rane?

Il 22 Aprile si celebra, come ogni anno, la Giornata mondiale della Terra. Una festa che ha ormai raggiunto una diffusione planetaria a sostegno di un mondo più sostenibile e rispettoso dell’ambiente e un'occasione per riflettere sui meccanismi psicologici all'origine del disinteresse dell'uomo verso i danni che procura al suo pianeta

Giornata della Terra: chi ha spento il gracidio delle rane?

"Giornata della Terra: una questione di sopravvivenza”, così si intitolava il primo servizio televisivo realizzato dalla BBCnews nel 1970 in occasione della prima Giornata mondiale della Terra celebrata negli Stati Uniti.

Oggi, grazie anche alle tecnologie digitali, in fenomeno ha assunto carattere planetario riuscendo a diffondersi e a coinvolgere persone e gruppi ambientalisti in tutto il mondo.

 

La Giornata mondiale della Terra: le origini

L’istituzione della Giornata Mondiale della Terra o Earth Day è avvenuta negli Stati Uniti nel 1970, ma è stata preceduta da almeno due eventi particolarmente critici che sollevarono le proteste e l’attenzione dell’opinione pubblica sul modo in cui sembravano andare le cose nel mondo occidentale e industrializzato di allora.

Il primo era quello della Guerra del Vietnam destinata a rimanere nel tempo come una triste icona del fallimento del modello economico-bellico occidentale.

Il secondo, più direttamente legato ai temi ambientali, fu un incidente avvenuto nel 1969 a seguito della fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California.

La guerra e il petrolio: le generazioni di allora forse non immaginavano quanto questi due aspetti si sarebbero rivelati connessi fra loro negli eventi a cui avrebbero assistito le generazioni future.

 

Guerra e petrolio: a molte miglia o a due passi da casa nostra?

Oggi, all’indomani di una consultazione elettorale mancata, ci troviamo di fronte ad un analogo disastro ambientale, solo che questa volta non si tratta della California, ma della Liguria: sto parlando dell’incidente avvenuto all’oleodotto di Genova il 18 Aprile, pochi giorni prima proprio della data in cui in tutto il mondo si celebra la Giornata mondiale della Terr. 

Forse quanto successo avrà il potere di preoccuparci, di sollevare maggiormente il nostro interesse verso i temi ambientali, forse questi argomenti saranno sentiti da noi adesso meno astratti, meno lontani.

Eppure quel che accade alla Terra, ai nostri mari, alla flora e alla fauna del Pianeta ci riguarda sempre e ci riguarda tutti perché viviamo in un gigantesco ma interconnesso ecosistema dove ogni cosa che accade si ripercuote su tutto il resto.

Quest’anno in Italia la Giornata mondiale della Terra verrà sentita probabilmente con più partecipazione. Ma perché ci sentiamo coinvolti e chiamati in causa solo quando una minaccia incombe alle nostre spalle?

Perché, in altre parole, quello che accade, ed è accaduto purtroppo numerosissime volte, a chilometri o miglia di distanza da noi non ha il potere di sollecitare allo stesso modo la nostra attenzione? Vediamo di capirlo un po’ meglio.

 

Consumo inconsapevole o sostenibilità ambientale?

È in fin dei conti comprensibile che quando una minaccia arrivi alle porte di casa nostra renda più tangibile e concreto il pericolo e abbia il potere di chiamarci in causa direttamente.

Eppure abbiamo detto, e la Giornata mondiale della Terra ha come primo scopo proprio quello di ricordarlo, che qualsiasi disastro ambientale ha il potere di influenzare l’ecosistema ambientale anche se non si vede perché le conseguenze sono lontane nello spazio o nel tempo.

Ma quante volte accade di dimenticare in fretta il petrolio riversatosi in mare nel Golfo del Messico appena 6 anni fa (accaduto anche questo a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata mondiale della Terra: era il 20 Aprile del 2000), di non fare caso a come smaltiamo i nostri rifiuti domestici per la raccolta differenziata o di quelli che accidentalmente lasciamo in giro, di non riflettere praticamente mai sull’uso che facciamo dei detersivi.

Viviamo in un’epoca dove l’informazione è all’ordine del giorno e alla portata di tutti, eppure dimentichiamo, sembriamo indifferenti finché l’irreparabile non bussa direttamente alla nostra porta.

 

I meccanismi psicologici di sottovalutazione del pericolo

È un meccanismo psicologico molto comune, soprattutto fra gli adolescenti e nei grandi gruppi di persone, quello per cui si ha una falsa percezione di un pericolo e si è portati a sottostimarlo notevolmente soltanto perché, i suoi effetti, sono dilazionati nel tempo (il disastro avverrà prima o poi ma adesso non si vede) o nello spazio (quello che accade non è direttamente sotto i nostri occhi ma lontano geograficamente da noi).

Oltre a questo, c’è un altro meccanismo psicologico che ci fa dire implicitamente a noi stessi qualcosa del tipo “accade agli altri ma non a me” come se fosse all’opera un potente meccanismo di negazione che distorce la nostra personale o diretta vulnerabilità ad un qualche tipo di minaccia o di rischio.

In adolescenza, questi meccanisi accadono spesso e possono essere implicati in comportamenti che, un adulto, definirebbe “da incosciente”.

Ma accadono anche a noi ogni giorno magari quando stiamo semplicemente buttando la spazzatura o girando canale dal servizio del Tg, perché parte dei nostri comportamenti non proviene da decisioni coscienti e ponderate, ma da gesti automatici: siamo in fondo pur sempre il prodotto di quella che è stata definita la società di massa incoraggiata al consumo e allo spreco e non certo al risparmio e al rispetto per l’Ambiente.

Può anche essere che la violenza e la brutalità delle immagini a cui siamo assuefatti da televisioni e Tg ci abbiano resi ciechi di fronte all’immagine di un airone intossicato dal petrolio.

Auguriamoci allora che questa Giornata mondiale della Terra possa avere il potere di aprirci gli occhi su quanto sta accadendo, di farci sentire finalmente tutti quanti un po’ più vulnerabili e al tempo stesso responsabili della Vita che possiamo uccidere o tutelare su questo pianeta.

Intanto in Valpolcevera il greggio riversatosi nelle acque ha spento il gracidio delle rane.

 

 

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Per approfondire:

> Vai al sito dell'Earth Day