Suicidi e attacchi di panico: i farmaci sono pericolosi?

Forse è dovuto ad attacchi di panico l'aumento di suicidi per la crisi. Gli antidepressivi alzano il rischio all'inizio della terapia. Serve monitorare i pazienti in questa fase.

Suicidi e attacchi di panico: i farmaci sono pericolosi?

I suicidi per cause economiche sono aumentati nei paesi in crisi economica, come Italia e Grecia. Il tasso di aumento è stato sostanzialmente eguale, circa il 25%.

D’altronde ciò è molto logico, dato che, se è vero che le crisi economiche hanno sempre portato con loro un aumento dei suicidi, non c’è una diretta proporzionalità tra essi e l’intensità della crisi. Credo invece che molti di essi siano causati dalla paura del futuro e da conseguenti attacchi di panico.

 

Ma quali sono le cause di questa impennata?

Partiamo da una questione: quali sono i sintomi che in una persona fanno temere il suicidio? Eccoli, in ordine sparso:

  •  Sentirsi in trappola, mancanza di vie d’uscita 
  •  Pensare, parlare o desiderare il suicidio
  •  Consumare droghe
  • Mancanza di scopo nella vita
  • Rabbia
  • Disperazione, mancanza di scopi per andare avanti
  •  Isolamento dagli altri
  • Ansia
  • Comportamenti temerari
  • Disturbi dell’umore
  • Parlare dell'argomento suicidio
  • Ricerca di metodi di suicidio su Internet o in altre maniere
  • Pensare alla morte
  • Assumere improvvisamente uno stato di umore più sereno e calmo
  • Perdita di interesse nelle cose della vita
  • Visite o chiamate ad amici e  a persone care, specie quelli che non si frequentano da molto
  • Risolvere le questioni e le controversie (preparazione alla morte)

Regalare le proprie cose, specialmente se preziose

Naturalmente non tutti fanno capire le loro vere intenzioni, alcuni possono preparare tutto in segreto. Comunque osservare questi comportamenti può evitare alcuni drammi.


Il suicidio per motivi economici

Il suicida per cause economiche è una categoria sfuggente. Come è naturale, è impossibile generalizzare, ogni individuo ha la sua storia irripetibile. 

La situazione finanziaria difficile è di solito una condizione scatenante di disturbi già presenti. Spesso la persona è malata a prescindere dalle difficoltà o dai debiti e anche altri tipi di crisi, ad esempio affettive, potrebbero condurlo al suicidio

Anche l’abuso di sostanze varie e la depressione potrebbero esistere prime o essere causati dalla crisi economica, tanto che di vari suicidi senti dire dai loro cari che nessuno poteva immaginare quanto sarebbe accaduto.

La situazione di difficoltà economica ingenera paura del futuro, aumenta il livello generale di ansia (cosa farò domani, come pagherò il mutuo?) e può secondo me portare individui predisposti a dei veri attacchi di panico.

 

La tragedia di una famiglia 

Marco ha afferrato sua figlia, minacciando di buttarla di sotto e la moglie Elena:

“Dai , metti giù la bambina”
“Se volevi spaventarmi ci sei riuscito, ma adesso dai metti giù la bambina”

Marco improvvisamente ha aperto la finestra e ha lanciato prima la bambina più piccola e in rapida successione ha preso anche suo figlio e lo ha gettato giù dal settimo piano.

Elena è rimasta di sasso, poi è corsa via disperata, inseguita dal marito che ha cercato di lanciare nel vuoto anche lei. Quando sono arrivati i soccorsi si è buttato lui nel vuoto.

La triste storia proviene certamente da una malattia dell’uomo: la perdita del ruolo sociale del marito, sostegno della famiglia avrà forse trovato un terreno fertile in una patologia di cui già lui soffriva.

La famiglia di Marco viveva ovviamente in difficoltà, ma comunque Elena aveva un lavoro, non sembra fossero proprio in povertà assoluta.

Gli aiuti economici sono importanti in questi casi, ma serve soprattutto dare un nuovo senso alla vita.


I farmaci killer 

Forse Marco assumeva antidepressivi? Non sono in grado di affermarlo, ma è importante evidenziare che tutti gli antidepressivi aumentano il rischio di suicidio. Ecco uno studio della dottoressa Anna Gentile, Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia, Università di Messina

I medici dovrebbero essere anche coscienti che gli SSRI, similmente agli antidepressivi triciclici, possono indurre o aggravare l’ideazione suicida ed i tentativi di suicidio durante la prima fase del trattamento, probabilmente a causa dell’agitazione e dell’eccitazione che causano in tale periodo.

Se già pensavi che i farmaci non sono la soluzione, ne hai una riprova. Il British Medical Journal ha pubblicato tre studi clinici, che dimostrano l’associazione tra farmaci antidepressivi e rischio di suicidio. Sui bugiardini c’è scritto, ma spesso l’atteggiamento di medici e psichiatri è la prescrizione del farmaco, senza controllo successivo del paziente.

Mi interessa però soprattutto mettere in evidenza il collegamento con ansia e panico.

Chi si trova in crisi economica e perde, come Marco, il suo ruolo di sostegno economico e sociale della famiglia, può essere soggetto facilmente a paura, disperazione, grave ansia e attacchi di panico. Non posso in nessun modo escludere che un attacco di questo genere porti un individuo“insospettabile” ad ammazzarsi, compiendo magari una strage.

La paura fa perdere il controllo di sé, porta a soluzioni non logiche, come anche il suicidio: non serve a niente, ovviamente , ma libera dall’ansia e dal terrore.

 

Cosa fare dunque?

Difficile rispondere su due piedi, ogni storia è diversa dall’altra, ogni individuo è unico e irripetibile. L’aiuto economico può tamponare, ma spesso non risolve il problema, anche perché spesso può venire a mancare all'improvviso, facendo ricadere in crisi l’aspirante suicida.

Occorre far riguadagnare un ruolo alla persona, serve il sostegno psicologico, ma anche spirituale.

Non dico naturalmente che il suicidio è opera del diavolo, e chi non ha fede non potrà mai credere a questa versione. Avere fede, però, non importa quale, allontana sicuramente l’idea di suicidio, perché dà una speranza, dove non esiste. A sostenere questa tesi è David Émile Durkheim, nel suo fondamentale lavoro sul suicidio.

 

Non è un problema di fede, ma di scienza.

Concludendo, portiamo questi aspiranti suicidi dallo psicoterapeuta, dal prete, dal rabbino, dall’imam, dal life coach, ma per favore, non diamo loro le goccine e vai a casa, che di sicuro guarirai.

Queste morti saranno sulla coscienza di molti, ne sono sicuro. Non vorrei portare questo peso questo peso e ti assicuro che faccio di tutto per evitarlo.

Ti segnalo, non per farmi pubblicità, sarebbe davvero meschino, ma perché avverto questo come un vero impegno personale e sociale, che chiunque sia in una situazione a rischio potrà rivolgersi a me ed essere ascoltato in modo del tutto gratuito.

Naturalmente queste persone non hanno infatti il denaro per una terapia e sappiamo bene come le strutture pubbliche siano insufficienti e intasate, senza la possibilità di dare risposte concrete e rapide.