La realtà virtuale: un aiuto per il dolore cronico

La realtà virtuale può rivelarsi un ottimo aiuto per il dolore cronico. Questi gli esiti di alcuni studi scientifici che sembrano confermare gli effetti positivi dell’uso di tecniche di realtà virtuale per alleviare patologie dolorose come la fibromialgia e altre.

La realtà virtuale: un aiuto per il dolore cronico

Se pensavate che la realtà virtuale fosse roba da ragazzini o da relegare solo come bizzarro divertimento dovrete ricredervi: alcuni studi scientifici sembrano aver dimostrato gli effetti positivi dell’impiego di tecniche di realtà virtuale nelle fobie, nell'apprendimento e nel diminuire la percezione dolorosa in diverse patologie da dolore cronico come ad esempio la fibromialgia.

Là dove la farmacoterapia non arriva, sembra che la realtà virtuale sia in grado di influenzare le percezioni del dolore intervenendo quindi sull’aspetto psicologico della percezione dolorosa.

 

Realtà virtuale come terapia per pazienti con dolore cronico

Uno degli studi più recenti arriva dal Virtual Reality Medical Center di San Diego, i ricercatori hanno esplorato gli effetti dell’impiego della realtà virtuale come componente terapeutica aggiuntiva per patologie da dolore cronico.

Gli ambienti virtuali sono stati ideati e progettati in modo da realizzare esperienze piacevoli e coinvolgenti per i pazienti in modo che potessero spaziare autonomamente in mondi ricchi e diversificati usufruendo di avatar. In questi, a quella che nella realtà era la parte danneggiata, corrispondeva invece una parte perfettamente funzionante (ad es. un braccio o una gamba).

Gli esiti sembrano più che incoraggianti: i pazienti reclutati per l’esperimento con realtà virtuale venivano sia monitorati fisiologicamente in tempo reale che poi intervistati riguardo alla percezione soggettiva del dolore. Le valutazioni soggettive della percezione dolorosa di coloro che erano stati sottoposti alla realtà virtuale si sono dimostrate significativamente inferiori rispetto a quelle date da chi era sottoposto solo a farmacoterapia.

Inoltre, tali valutazioni, erano in accordo con le rilevazioni fisiologiche ottenute durante l’esperimento (Wiederhold BK, et al., Virtual reality as a distraction technique in chronic pain patients, Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking 2014; 17(6):346-52. doi:10.1089/cyber.2014.0207)

 

La terapia del doloro cronico tra farmaci e rimedi naturali

 

 

I modi virtuali e il trattamento della fibromialgia

Altri studiosi hanno sperimentato e stanno studiando le applicazioni della realtà virtuale per varie tipologie di patologie da dolore cronico. Una di queste è la fibromialgia, di cui è fra l’altro ben noto il ruolo che può giocare la componente psicologica ed emozionale nell’andamento della patologia e nella percezione del dolore.

Uno studio condotto in Spagna ha indagato gli effetti dell’impiego della realtà virtuale per indurre emozioni positive in pazienti con fibromialgia allo scopo di ridurre la percezione del dolore e di migliorare la qualità della vita di queste pazienti.

Gli ambienti virtuali appositamente progettati per queste pazienti sembrano esser stati in grado di migliorare il loro tono dell’umore, la motivazione a coinvolgersi in attività e il loro senso di autoefficacia (Herrero, R., et al., Virtual Reality for the Induction of Positive Emotions in the Treatment of Fibromyalgia, Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking 2014; 17(6): 379-384. doi:10.1089/cyber.2014.0052)

 

La componente psicologica della percezione del dolore

Questi studi confermano ancora una volta quanto la percezione dolorosa sia solo in parte oggettivamente determinata dal funzionamento dei recettori corporei e in altra parte mediata dalla componente psicologica per la valutazione e l’interpretazione emotiva che il paziente fa del dolore.

È d’altra parte noto come certi stati alterati di coscienza ottenuti ad esempio con stati di meditazione profondi o mediante ipnosi, possano produrre analgesie pressoché complete che rendono possibili addirittura veri e propri interventi chirurgici. A noi manca forse la tradizione spirituale e meditativa degli orientali, ma non di certo le risorse per sfruttare le potenzialità della tecnologia.

 

Il dolore psicosomatico, solo frutto della mente?