Pareidolia e paranormale

Tutti noi guardando il cielo abbiamo almeno una volta creduto di riconoscere animali e immagini familiari in una nuvola o ci siamo sforzati di rinvenire le tradizionali forme delle costellazioni guardando le stelle. Si tratta di un particolare fenomeno psicologico: la pareidolia, all’origine dell’illusoria percezione di molti fenomeni paranormali, illusioni ottiche divertenti e alcuni metodi di indagine psicologica.

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La sagoma di Topolino rinvenuta osservando tre grandi crateri di Mercurio, il volto di Gesù misteriosamente “apparso” su un velo dell’altare della Chiesa di Canevara a Massa, i volti di pietra e altre immagini che più o meno irriverentemente la natura sembrerebbe raffigurare; dal serio al faceto molti sono i casi di presunte immagini paranormali riconducibili, secondo molti, a pareidolia, un fenomeno psicologico normale che non ha nulla di esoterico o di sovrannaturale.

 

Pareidolia e paranormale nella percezione normale

La pareidolia è un fenomeno psicologico risultante da una fantasia produttiva del soggetto che, di fronte a stimoli ambigui o casuali tende a reinterpretarli secondo i propri elementi interni riconducendo a immagini familiari oggetti o forme di per sé stessi privi di significato. Questo fenomeno è connaturato alla natura costruttivista della mente e dell’attività percettiva oltre che a determinate capacità innate funzionali alla sopravvivenza come quella della spontanea predilezione per volti e forme umane, dimostrata nei neonati fina da precocissime fasi di vita, e che orienta la maggior parte dei presunti fenomeni “paranormali” di pareidolia.

 

Pareidolia e paranormale dal sacro al profano

Apparizioni di immagini sui muri, di “fantasmi” nelle fotografie o di presenti messaggi satanici nella riproduzione inversa di brani musicali (pareidolia acustica) fino (incredibile ma vero) ad una pretenziosa versione consumistica della sindone che vorrebbe assurgere a reliquia una banale barretta al cioccolato… Più che paranormale, vediamo in un certo senso quello che vogliamo vedere, siamo sempre guidati nelle nostre percezioni da motivazioni, significati e categorie del tutto personali, più o meno condivise socialmente e spesso del tutto inconsce.

 

Pareidolia, paranormale e immaginazione produttiva

La pareidolia ci insegna che, più che al mistero, molti casi “occulti” vanno ricondotti al potere creativo e produttivo delle capacità immaginative della nostra mente che più che parlarci di mondi extraterrestri o extrasensoriali parlano inevitabilmente di noi stessi, delle aspettative, motivazioni e significati di cui siamo inevitabilmente portatori nell’approcciarci al reale interpretare i dati sensoriali. La fantasia produttiva è alla base anche dell’interpretazione proiettiva delle tavole del famosissimo test di Rorschach: creato da semplici macchie di inchiostro in cui il soggetto è invitato a “vedere” immagini, forme o scene che non potranno che derivare dagli oggetti del proprio mondo interno inconsapevolmente utilizzati per dare senso a stimoli percettivamente ambigui e casuali.

 

Pareidolia e paranormale fra gioco e demistificazione

Se qualcuno volesse cimentarsi nella creazione di “falsi” del paranormale, parte in questi giorni il concorso del CICAP rivolto a selezionare le migliori “bufale” del settore, un modo per combattere, attraverso il gioco, superstizioni e false credenza sul mondo del paranormale.

 

Immagine | procsilas