Lo sport può migliorare il benessere psicologico

Praticare sport può essere un toccasana per il nostro benessere psicologico. Non è necessario diventare dei campioni: l’attività fisica, praticata anche a livello amatoriale, migliora l’umore e la resistenza allo stress.

Lo sport può migliorare il benessere psicologico

Mens sana in corpore sano dicevano gli antichi… La scienza ha de tempo dimostrato che in questo detto c’è più di un semplice fondo di verità.

Diversi studi hanno infatti evidenziato che lo sport, praticato a qualunque livello, è in grado di migliorare non solo la forma fisica ma, con questa, anche il benessere psicologico.

Grazie a fattori sia psicologici che fisiologici, il movimento fisico aiuta a migliorare il tono dell’umore e la resistenza allo stress.

 

Sport benessere psicologico: meccanismi fisiologici

Uno dei meccanismi mediante i quali lo sport migliora il benessere psicologico è anzitutto di tipo fisiologico.

È stato infatti dimostrato che praticare attività fisica stimola da parte dell’organismo la produzione di endorfine, un gruppo di neurotrasmettitori prodotti dal sistema nervoso che funzionano come oppiacei e antidepressivi naturali.

Il rilascio di endorfine nel cervello provoca infatti un innalzamento della soglia di resistenza al dolore e, con questo, anche un globale stato di benessere-euforia.

Basti pensare che, secondo alcune ricerche, già un’attività sportiva intensa praticata per soli dieci minuti determinerebbe un aumento del rilascio di endorfine per circa un’ora (Cashmore, 2008).


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Sport e benessere psicologico: svuotare la mente

Oltre a fattori di tipo fisiologico, come quello appena citato, ci sono fattori di tipo psicologico che spiegano gli effetti positivi dello sport sul benessere psicologico.

Anzitutto, praticare attività sportiva aiuta a distrarsi dai pensieri ansiogeni, a interrompere la ruminazione mentale e a mantenere l’attenzione focalizzata esclusivamente sull’esperienza corporea.

Questo meccanismo “distraente” sembra affine a quelli legati a pratiche meditative dove, portando l’attenzione sul respiro o sulla ripetizione di un mantra ad esempio, si distoglie la mente dalle sue quotidiane “occupazioni”, svuotandola, per qualche tempo, dai pensieri più negativi.

La pratica della meditazione e la pratica sportiva potrebbero sembrare a prima vista due realtà molto distati, ma non è necessariamente così. Pensate ad esempio a tutte le forme di arti marziali, che hanno unito in un’unica disciplina, l’allenamento fisico e quello dello spirito.

O ancora diverse prestazioni fisiche, come la corsa o lo spinning, ritenute da molti, anche a livello amatoriale, dei veri e propri toccasana per “staccare” dal quotidiano e recuperare equilibrio e serenità interiore.

Ogni sport può fungere allo scopo se praticato con costanza e passione.

 

Sport e benessere psicologico: motivazione e disagio psicologico

Infine, praticare sport consente di misurarsi continuamente con i propri limiti e potenzialità, perseverare in un’attività sportiva e ottenere gradualmente dei risultati sostiene e aumenta la motivazione e il senso di autoefficacia personale: la percezione di essere padroni dei propri obiettivi e di essere in possesso di strumenti efficaci per raggiungerli.

Ma allora lo sport può essere considerato quasi una sorta di “terapia”?...

In realtà i benefici psicologici dell’attività sportiva sono documentati e dimostrati, ma senz’altro dipendono dalla possibilità che la persona sia motivata nel praticare uno sport, meglio certo se in modo costante.

A volte tutto questo non è possibile; persone con disagi di tipo depressivo, ad esempio, possono trovare difficile investire tempo ed energie in qualsiasi attività, sport compreso, a causa della propria situazione emotiva. In questi casi lo sport non è una panacea, né un’attività che possa essere tout court “prescritta” al paziente; può rappresentare però il punto di arrivo di un pregresso lavoro di psicoterapia indispensabile, in questi casi, a “rimettersi in moto”.


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