Carl Gustav Jung: l'inconscio collettivo

Inconscio personale o inconscio collettivo? Che relazione hanno tra loro e come influenzano la vita dell'individuo? Carl Gustav Jung indagò la propria Anima e rivoltò il proprio inconscio dando vita ad un nuovo modo di intendere l'analisi, l'inconscio e la cura. Miti, sogni, intuizioni sono i mezzi attraverso i quali si manifesta l'inconscio collettivo e ci ricordano che apparteniamo tutti ad una stessa entità: la razza umana. Il Libro Rosso di Jung è un prezioso manoscritto in cui Jung racconta se stesso, la sua Anima e il suo inconscio

Carl Gustav Jung: l'inconscio collettivo

Un elemento molto noto della teoria di Carl Gustav Jung è l'inconscio collettivo. Jung ha dato molta importanza al tema dell'inconscio, non come entità astratta che esercita potere sulla persona, ma come elemento reale e concreto che si manifesta nella vita in varie forme. Jung si è sporcato le mani nell'inconscio: non lo ha solo esplorato e conosciuto attraverso le esperienze cliniche con i suoi pazienti, ma lo ha attraversato attraverso la propria sofferenza e il proprio dolore. Attraversare il dolore è servito a Jung per comprendere ed elaborare un nuovo modello teorico: l'unico modo, Jung arriverà a dire, per guidare un paziente nel suo inconscio, è attraversare il proprio ed averne diretta esperienza.

 

Jung: dall'inconscio personale all'inconscio collettivo

Attraversare e vivere la malattia psichica, portò Jung a suddividere l'inconscio in personale e collettivo. Se l'inconscio personale è patrimonio del singolo individuo ed è frutto delle sue esperienze di vita strettamente individuali, l'inconscio collettivo è archetipico. Jung, che era un grande curioso e un grande studioso delle civiltà, si rese dell'esistenza di tematiche ricorrenti riguardanti l'animo umano, tematiche, queste, che superavano le barriere culturali e temporali. Secondo Jung, infatti, le esperienze individuali legate all'infanzia sono solo una parte dell'inconscio e sono quelle che affiorano in analisi sottoforma di ricordi. Ma esistono esperienze filogenetiche, legate proprio al nostro essere umani, che danno origine a delle immagine collettive che entrano in relazione con i vissuti personali. Jung dice che l'interazione, o meglio, la relazione tra inconscio personale e inconscio collettivo rende unico ogni essere umano e rende unica la patologia di cui quell'individuo si fa portatore. L'inconscio personale diventa, quindi, un filtro attraverso il quale noi diamo significato alle immagini archetipiche legate all'inconscio collettivo.

 

Jung: l'inconscio collettivo nei miti, nei sogni e nelle intuizioni

I miti, per Jung, sono un'espressione dell'inconscio collettivo perché si fanno portatori di tematiche universalmente condivise che, in quanto tali, vengono tramandate e riproposte in ogni epoca. I miti, secondo Jung, sono in grado di bypassare la dimensione spazio-tempo-cultura e di giungere integri fino a noi perché portatori di un messaggio che riguarda non il singolo, non la cultura, ma l'essere umano in quanto tale. Come i miti, anche i sogni sono parte dell'inconscio collettivo. A volte, secondo Jung, nei sogni appaiono immagini che non riguardano soltanto tematiche individuali, ma che contengono significati archetipici appartenenti all'inconscio collettivo, che si manifestano attraverso simboli arcaici appartenenti a tutta l'umanità. Poiché l'inconscio è sia personale, sia collettivo, rende tutti gli esseri umani facenti parte di un'unica entità collettiva: i sogni premonitori, le intuizioni, le idee improvvise, possono considerarsi come un modo che l'inconscio collettivo utilizza per rendersi manifesto, quindi, cosciente.

 

Carl Gustav Jung resta uno dei più affascinanti psicoanalisti della storia. Il suo continuo dialogo interiore, le sue metamorfosi, la sua continua ricerca di una strada e i suoi tormenti ne fanno un personaggio poliedrico e sempre interessante. Uno strumento da lui utilizzato per indagare l'inconscio è l'immaginazione attiva: Il Libro Rosso, o Liber Novus come inizialmente lo aveva chiamato, è stato pubblicato solo nel 2009 ed è un preziosissimo manoscritto in cui Jung racconta e indaga il suo inconscio, la sua Anima, la sua Ombra. Se potete, non lasciatevelo sfuggire.

 

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