Stress del pendolare, cause e rimedi

Ore ed ore trascorse in mezzo al traffico o sui mezzi di trasporto per raggiungere il luogo di lavoro e studio e poi la propria dimora. Molti effetti su salute psicofisica si osservano nella vita del pendolare e pertanto è bene prendere alcuni accorgimenti.

Stress del pendolare, cause e rimedi

Code infinite in mezzo al traffico, clacson che suonano in ogni istante, corse contro il tempo per prender la coincidenza dopo un lungo ritardo, orari di lavoro estremamente fissi e imprevisti all’ordine del giorno…

Questi sono solo alcuni elementi che ogni giorno caratterizzano la vita di milioni di pendolari. Persone costrette a usare auto o mezzi di trasporto per lunghi tragitti e ore per raggiungere il posto di lavoro o di studio, ogni giorno.

Secondo innumerevoli ricerche a livello internazionale (ad esempio quella condotta da David Lewis, dell'International Stress Management Association) la vita da pendolare è fonte rilevante di stress e può causare patologie sia fisiche che psicologiche tutt’altro che irrilevanti.

 

Stress da pendolare: le cause

La giornata lavorativa di chi è costretto al pendolarismo si dilata e prevede spesso risvegli all’alba e rientri a casa solo in tarda serata. Le minori ore di sonno, l’eccessiva stanchezza e il poco tempo da dedicare alla vita personale sono fonte di forte disagio e stress, soprattutto nelle donne.

Ad incrementare il disagio ci sono la scarsa flessibilità degli orari di lavoro che causa ansia e nervosismo, generate dalla paura di tardare a causa del traffico o problemi sulle linee di trasporto.

A questo proposito i continui ritardi dei mezzi pubblici, i guasti, gli scioperi e le condizioni spesso poco consone e tutt’altro che confortevoli, peggiorano la situazione.

A complicare il quadro ci sono la noia, la difficoltà ad occupare il tempo di viaggio, l’insofferenza verso l’attesa e il continuo rimuginio rispetto al lungo tragitto.

Rispetto al tempo una ricerca svedese della Lund University, ha sottolineato che i pendolari che impiegato tra i 30 e i 60 in viaggio sono più stressati di chi impiega più di un’ora. Quest’ultimi, infatti, hanno maggiore tempo per rilassarsi.

I sintomi del pendolare

Ansia, stress, stanchezza e nervosismo sono i sintomi più comuni. Accanto a questi possono svilupparsi irritabilità, aggressività, scarso adattamento alla condizione, disturbi del sonno e dell’alimentazione sia in eccesso che in difetto.

Sul versante fisico i disturbi psicosomatici come mal di testa, problemi gastrointestinali, cardiovascolari e muscoloscheletrici sono spesso presenti.
Da non sottovalutare il rischio elevato di malattie infettive a causa dei contatti continui con altre persone e il proliferare di sostanze patogene, considerate le elevate temperature e l’igiene poco curata dei mezzi di trasporto.

Gli alti livelli di stress si ripercuotono anche nella sfera relazionale dove sono frequenti manifestazioni di rabbia, intolleranza dell’altro, difficoltà nella gestione dei figli e chiusura in se stessi.

Nei casi più gravi si manifestano tutte le ripercussioni dello stress lavoro correlato con sindromi depressive, scarso rendimento lavorativo, demotivazione, assenteismo e pause prolungate, abuso di alcol e sostanze,  fino al vero e proprio bournout con abbandono lavorativo.

 

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Un caso particolare: "Amnesia del pendolare"

David Lewis parla di “amnesia del pendolare”, una condizione patologia vissuta da molti pendolari che prevede la perdita del ricordo di quanto accaduto durante il tragitto.

Il pendolare appare come uno zombie che mette in atto azioni ripetitive e abituali, sembrando totalmente assente ed estraneo agli eventi. La calma manifestata è latente e pronta a tramutarsi in attacchi d’ira, sbalzi di pressione con rischio infarto nonché stress cronico e ansia eccessiva.

Questa condizione ha effetti devastanti sull’organismo e sulla psiche del soggetto con una riduzione dell’età media di circa due anni.

 

Rendere il tempo produttivo

Considerando che abbandonare il lavoro o lo studio non è producente, anche se è sempre bene chiedersi se gli effetti negativi sulla salute sono ben compensati da soddisfazioni e compensi, è importante migliorare la propria vita da pendolare.

In macchina si potrebbe ad esempio modificare di tanto in tanto il percorso, per ridurre l’alienante routine, profumare l’auto, ascoltare musica, utilizzare il proprio auricolare o bluethoot per fare telefonate non lavorative o ascoltare cd per imparare una nuova lingua.

Con i mezzi di trasporto è più facile dare sfogo alla fantasia, visto che non si deve guidare.
Oltre a leggere un buon libro o appisolarsi, si potrebbe ascoltare musica, disegnare, fare le parole crociate o chiacchierare. Insomma qualsiasi attività che riempia il tempo, riduca la noia e quindi i livelli di frustrazione.

Accanto a queste, gli esperti consigliano di utilizzare il viaggio per riflettere su di sé e sui problemi, così da dedicare loro del tempo privo di altre distrazioni, in solitudine e con la possibilità di trovare delle soluzioni. Laddove è possibile, praticare tecniche di rilassamento e meditazione generano benefici sul benessere, anche se la stanchezza e l’affollamento rendono spesso ciò complicato.

Un rimedio utile è quello di ridurre le ore lavorative chiedendo la possibilità di lavorare da casa. Questo permette maggiore flessibilità e la possibilità di dedicare maggior tempo alla vita personale e lavorare in condizioni più favorevoli e con meno stress.

Quindi la vita del pendolare porta con sé una serie di disagi e poiché non tutti i fattori possono essere controllati (traffico, ritardi, guasti…) è bene agire su quanto è sotto il proprio controllo e sfruttare il tempo di viaggio in modo attivo, lasciando libera la creatività. 

 

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