Questa è la voce di Maria Antonella Costantino, direttore Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'adolescenza alla Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e referente del centro sovrazonale di Comunicazione aumentativa.

 

 

Questo periodo ha generato una forte componente di imprevedibilità nella vita delle fmaiglie italiane. Eppure sono soprattutto i genitori e i più piccoli ad avere bisogno di routine e abitudini che permettano di acquisire sicurezza attraverso piccole grandi certezze quotidiane.  

 

I bisogni dei bambini sono in dis-equilibrio tra la necessità di seguire le disposizioni per la sicurezza da contagio e il bisogno di socialità che nell'età dello sviluppo è un obiettivo evolutivo.  

 

Alunni alle prese con la novità rappresentata dalla DAD (con tutti i suoi pro e i suoi contro), genitori equilibristi nel ripensare agli spazi di casa che non in tutti i casi potevano essere gestiti efficacemente per provvedere alla vita scolastica dei figli, a una nuova modalità di lavoro che ci si è dovuti reinventare quando, peggio, non lo si è perso o ci si è ritrovati in una condizione di forte crisi. Anche questa convivenza forzata in condizioni non ottimali può diventare causa di forme di stress da covid. 
 

Sin dal primo periodo di lockdown, l'ospedale Maggiore Policlinico di Milano ha messo in campo iniziative per accompagnare non soltanto i pazienti del servizio di Neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, ma le famiglie che in questi lunghi mesi hanno cercato supporti per spiegare il coronavirus in modo semplice ed efficace a partire dalla fortunata collana di libri dedicati all'infanzia di cui Margherita e il Coronavirus ha avuto successo internazionale (QUI per saperne di più). 

 

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