Sublimazione: caratteristiche e meccanismi

La sublimazione è uno dei meccanismi di difesa più “evoluti” mediante il quale la psiche soddisfa i suoi bisogni più infantili o arcaici reindirizzandoli e convertendoli verso mete e attività costruttive per sé e per gli altri.

Sublimazione: caratteristiche e meccanismi

La sublimazione è uno dei meccanismi di difesa più noti anche fra i non addetti ai lavori e anche uno dei più maturi che la mente umana ha a disposizione per risolvere il conflitto fra spinte motivazionali contraddittorie. Vediamo meglio di cosa si tratta.

 

La sublimazione: da dove deriva il termine

Il termine sublimazione ha una derivazione alquanto curiosa a considerarlo oggi: la parola è infatti mutuata direttamente dalla fisica dove indica il passaggio di stato di una sostanza dalla fase solida a quella gassosa senza passare per lo stato liquido… Niente di più lontano dalla psicologia e dalle teorie sulla mente! In realtà molti termini psicologici, si pensi allo stress, sono mutuati da scienze come la fisica o la chimica. D’altra parte il contesto in cui fiorirono la maggior parte delle prime teorie psicologiche e psicoanalitiche era quello della cultura positivista di fine ‘800 in cui si cercava di ricondurre tutto alle evidenze delle scienze esatte. Anche Freud dunque era inserito in questo tipo di scenario culturale quando nominò in modo così apparentemente bizzarro uno dei meccanismi di difesa che sarebbero diventati più noti anche al vasto pubblico.

 

La sublimazione: di cosa si tratta

Di per sé la metafora con la fisica non però è del tutto inappropriata se pensiamo che, il significato originario, allude ad una trasformazione di un materiale dalla sua forma più “grezza” e ancorata alla terra ad una forma in qualche più “elevata” che è appunto quella gassosa. La sublimazione come meccanismo di difesa psicologico compie in effetti un’operazione analoga consentendoci di dirigere i nostri impulsi più infantili e istintuali verso mete più “elevate” impegnandoci in attività produttive e socialmente utili. Si pensi ad esempio alle forme di esibizionismo che possono, anzi devono, concedersi i personaggi di spettacolo o alle innegabili componenti aggressive insite in quelle professioni sanitarie che compiono interventi invasivi sul corpo come i chirurghi o gli odontoiatri… Gli esempi potrebbero continuare, non possiamo certo generalizzare – ci possono essere molti e differenti motivazioni per intraprendere una certa strada – ma in qualche modo tutte le attività umane, anche quelle apparentemente più “elevate”, muovono da quei bisogni e desideri più arcaici e istintuali su cui si fonda la nostra personalità.

 

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La sublimazione: un meccanismo di difesa “sano”

Apparirà chiaro ora perché la sublimazione appartenga alla classe dei meccanismi di difesa più “sani” e adattivamente vantaggiosi dato che, di fronte ad un impulso conflittuale – si pensi all’esempio precedente dell’aggressività – invece di disconoscerlo e reprimerlo (ad esempio con la rimozione o la negazione) se ne sfrutta la carica energetica per soddisfarlo mediante attività costruttive e potenzialmente gratificanti. La sublimazione come meccanismo di difesa evidenzia bene come gli aspetti più infantili e istintuali (aggressività, esibizionismo, voyeurismo eccetera) non scompaiano ma restino parte di noi stessi anche nell’età adulta dove, anzi, possono rappresentare il “motore” che ci porta a impegnarci in alcune attività.

Qualunque percorso di crescita personale o di psicoterapia non ha come fine quello di eliminare gli aspetti più primitivi o disturbanti di una persona, ma di renderla in grado di accettare tutte le parti di sé stessa per poterle gestire in modi migliori e più soddisfacenti.

 

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