Disturbi dissociativi: dissociazione, ipnosi e trauma

Disturbo dissociativo dell’identità, fuga dissociativa, amnesia dissociativa, disturbo di depersonalizzazione: questi sono i disturbi dissociativi. I disturbi dissociativi non si presentano mai contemporaneamente, ma la presenza di uno esclude l’altro: oscillano dalla rimozione di importanti eventi della vita o della propria identità, all’acquisizione di una nuova identità, fino all’allontanamento dalla propria residenza. Di solito, i disturbi dissociativi sono la conseguenza di un evento traumatico

Disturbi dissociativi: dissociazione, ipnosi e trauma

Pierre Janet definì dissociazione quegli stati alterati di coscienza in cui alcune funzioni mentali acquisivano un funzionamento autonomo rispetto al controllo generale cosciente.

Sigmund Freud, inoltre, definiva rimozione tutti quei contenuti psichici che venivano inconsapevolmente alienati dal campo di coscienza perché considerati inaccettabili e che continuavano ad emergere sotto forma di sintomo nevrotico.

Ecco uno dei primi tentativi di definire quelli che oggi chiamiamo disturbi dissociativi.

I disturbi dissociativi vengono classificati sull’asse I del DSM-IV-TR e si dividono in:
- disturbo dissociativo dell’identità (disturbo da personalità multipla);
- disturbo di depersonalizzazione;
- disturbo dissociativo non altrimenti specificato;
- amnesia dissociativa;
- fuga dissociativa.

Secondo Glen O. Gabbard, i disturbi dissociativi si presentano quando aspetti della memoria, della percezione, della coscienza e dell’identità non si integrano, mostrano delle analogie con l’ipnosi e si manifestano solitamente dopo che è avvenuto un evento traumatico.

Non è possibile trovare la copresenza di più disturbi dissociativi, ma la manifestazione di un disturbo esclude la possibilità che sia presente un altro disturbo dissociativo.

 

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Disturbi dissociativi: ipnosi

Secondo Gabbard, i disturbi dissociativi e l’ipnosi sono sempre stati in correlazione, tant’è che le persone che presentano sintomi dissociativi dell’isteria sono anche facilmente ipnotizzabili.

Oggi, però, non tutti sono d’accordo sulle similitudini tra disturbi dissociativi e ipnosi: studiosi come Frankel, dice Gabbard, pur riconoscendo che dissociazione e facilità ad essere ipnotizzati hanno delle correlazioni, sono fenomeni molto differenti che, nonostante le loro specificità sono difficili da categorizzare.

Si è potuto constatare che sotto ipnosi alcuni soggetti facilmente ipnotizzabili manifestano sintomi tipi dei disturbi dissociativi. l disturbi dissociativi agiscono al di fuori di ogni controllo; l’ipnosi potrebbe essere considerata, dice Gabbard, una dissociazione controllata. Sia l’ipnosi che i disturbi dissociativi hanno la caratteristica comune di aderire ad alcune esperienza ignorandone altre.

 

Disturbi dissociativi: traumi e disturbo post traumatico

I disturbi dissociativi, o meglio, i sintomi dei disturbI dissociativi, sono presenti quali disturbi post-traumatici: eventi devastanti come incendi, combattimenti, guerre, esecuzioni, possono indurre nella persona disturbi dissociativi.

Questo accade perché la dissociazione permette di dare l’illusione del controllo: l’evento traumatico viene vissuto come se non ci appartenesse e in questo modo si recupera del tempo per dargli una giusta collocazione ed elaborarlo.

Dopo un trauma, infatti, non sono rare amnesie e distacco affettivo dall’evento: l’assenza del ricordo o il distacco emotivo permettono alla persona di convivere con l’evento traumatico mantenendo separati lo stato di coscienza dall’emozione che accompagna l’evento o addirittura dall’evento stesso rimuovendolo.

Alcune ricerche hanno indagato la correlazione tra i traumi infantili e i disturbi dissociativi, i cui risultati portarono alla conclusione che l’abuso fisico infantile ha una correlazione molto più ampia con i disturbi dissociativi rispetto a quella esistente tra disturbi dissociativi e abuso sessuale infantile.

 

Disturbi dissociativi: la cura del sé traumatizzato

Cosa sono i disturbi dissociativi se non un arguto tentativo del sé di rimanere integro? Paradossalmente, attraverso la separazione, la dissociazione, il sé tenta di non frammentarsi, di mantenere il controllo della vita: alienando una parte di sé, rimuovendo un evento, dissociando la personalità, dimenticando e fuggendo, il dolore insopportabile viene relegato in uno spazio delimitato e si ha l’illusione che tutto vada bene e che tutto sia ancora sotto il nostro controllo.

A prescindere dai vari disturbi dissociativi e da quale si presenti, c’è un elemento centrale che li accomuna tutti, ovvero la mancanza di integrazioni delle varie funzioni cognitive quali: pensiero, memoria, identità e coscienza.

Non si sa  mai quanto tempo durano i disturbi dissociativi: possono essere transitori, cronici, possono presentarsi improvvisamente come una nube a ciel sereno o possono mandare dei piccoli segnali che di solito vengono riconosciuti solo in seguito come tali.

Sulle cause non si sa ancora molto: alcuni dicono che la base sia genetica, poi nutrita dall’evento traumatico, altri dicono che esiste solo l’evento traumatico e altri ancora che quello che conta è solo la genetica. Si arriverà ad un accordo?

 

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