Convivere con la paura del vuoto

La paura del vuoto è una reazione perfettamente normale e funzionale, tanto da essere inserita tra i comportamenti da osservare in fase di sviluppo. Ma cosa accade quando è eccessiva? Come conviverci?

Convivere con la paura del vuoto

La paura del vuoto o dell'altezza è una paura del tutto fisiologica, radicata nel nostro patrimonio biologico, perché ha un ruolo perfettamente comprensibile e funzionale per la nostra sopravvivenza. Ma come conviverci quando diventa eccessiva, prima di divenire una vera fobia?

 

L'esperimento di Gibson per la paura del vuoto

La paura del vuoto è, come detto in precedenza, una reazione perfettamente funzionale, tanto da essere osservata nei neonati come reazione di adattamento.

Eleonor Gibson ha infatti messo a punto un esperimento per verificarne la presenza in nei primi mesi, onde valutare una fondamentale capacità di sopravvivenza del bambino.

Il neonato viene posto ad un capo di un tavolo coperto da una tovaglia con quadrati rossi e bianchi, all'altro capo c'è la madre che ne richiama l'attenzione. Al centro del tavolo viene simulato il vuoto grazie ad una tovaglia trasparente da cui il bambino può percepire il cambiamento di profondità (osserva il pavimento). Il bambino già a due mesi non si avventura.

 

Paura del vuoto o fobia

La paura del vuoto quindi deve esserci, ma come riconoscere quando diventa eccessiva? Come molti comportamenti protettivi una paura eccessiva ci blocca. I soggetti non solo non si avventurano in luoghi alti o esposti, ma la sola visione di luoghi con queste caratteristiche causa:

> Tachicardia;
> sudorazione;
> disorientamento:
> sensazione di avere la testa che galleggia, ecc.

I sintomi possono, in casi più gravi, estendersi alla vita di tutti i giorni con conseguenze negative. L'esito più esterno è quello della fobia che può impedire un normale svolgimento delle attività quotidiane.

 

Quattro consigli di sopravvivenza

Dunque, una volta compresa l'utilità di una moderata paura del vuoto e i motivi per cui possa degenerare passiamo a quattro consigli della psicologa Simona Lauri.

  1. Combattere l'evitamento: cercare di rifuggire lo stimolo fobico è una delle strategie tipiche della fobia. Soprattutto con una moderata paura del vuoto è opportuno entrare nell'ottica di poter affrontare le proprie paure ed evitare di arrivare ad una fobia vera e propria.
  2. Affrontare le paure non è un fenomeno "on-off", ma si tratta di un percorso da affrontare per piccoli passi. Può essere utile stabilire una sorta di top ten delle situazioni che più fanno paura e cominciare con le meno spaventose per salire di difficoltà una volta abituati al passo precedente.
  3. Per chi si sente già  più sicuro si può affidare a corsi di arrampicata con dei professionisti che li affianchino nella scalata di pareti più che sicure.
  4. All'altro capo ci sono invece coloro che sentono che la paura del vuoto sta prendendo il sopravvento. Per loro sarebbe meglio rivolgersi ad uno psicoterapeuta che lo affianchi in percorso terapeutico.

 

Un'altra possibilità ci arriva dalla tecnologia: esistono centri che usano i programmi di simulazione per offrire ai propri pazienti/clienti stimoli fobici a difficoltà crescente senza che, effettivamente, la loro incolumità non sia messa  a repentaglio da reazioni eccessive.

Queste sedute seguono i protocolli della Experiential Cognitive Therapy  di Giuseppe Riva e usano la Realtà Virtuale.

 

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