Dipendenza da tabacco: può il gruppo aiutare?

Durante la giornata mondiale del tabacco pensiamo non solo ai danni delle sigarette, ma anche alle dinamiche che ancora oggi ci avvicinano al consumo. Che ruolo ha il gruppo?

Dipendenza da tabacco: può il gruppo aiutare?

Il 31 Maggio è la Giornata Mondiale senza Tabacco, un'occasione per riflettere sulla strada fatta, ma anche una data che per qualcuno potrebbe essere l'inizio di una vita senza sigarette.

Spesso in queste occasioni si rinnova il ricordo dei danni del tabacco e di quanto è stato fatto per aumentare la consapevolezza dei fumatori.

Oggi vi proponiamo una riflessione alternativa: se prima fumavano perché tutti lo facevano, oggi il gruppo può aiutare a smettere? Che ruolo ha l'altro nel mio vizio?

 

Il tabagismo

Diciamocelo, la sigaretta per molti anni (complici anche i film) hanno contraddistinto un atteggiamento molto sofisticato. I grandi attori sono più misteriosi e affascinanti quando si avvolgono nel fumo, ma nella realtà non è poi un vizio tanto gradevole.

Perché si fuma allora? Il tabagismo è una forma di dipendenza da una sostanza fisica, ma molti psicologici ci tengono a sottolineare le componenti psicologiche ecomportamentali, il tutto confermato dal fatto che in tanti smettono senza ricorrere a medicine.

 

Sigarette: tra giovani e adulti

Si inizia a fumare in gioventù, spesso da adolescenti, come modo per contraddistinguersi, come forma di ribellione ai genitori, oppure per essere parte del gruppo.

Il fumare è un modo per staccarsi dalla fanciullezza e avvicinarsi al modello adulto. Se mi voglio sentire grande e i grandi fumano, allora comincio anche io. Non a caso nei giovani si comincia insieme, quasi fosse un rito d'iniziazione, un passaggio all'età adulta o al gruppo che crede di essere già adulti.

Con il tempo, da adulti queste motivazioni scemano, e allora perché continuare? Il tabacco e la sigaretta diventano uno mezzo di gratificazione orale e viene usato in modo strumentale in momenti particolare di tensione o stress oppure per fare qualcosa mentre si aspetta qualcuno!

Questo uso inserito all'interno di routine particolari che rende difficile allontanarci da uno strumento efficace nel gestire delle incombenze quotidiane.

 

Fumare o non fumare: cosa dice il gruppo?

Non pensiamo che l'effetto del gruppo svanisca con l'età, perché se gli altri sono stati rilevanti nel primo approccio al tabacco, possono esserlo anche per smettere definitivamente.

Il meccanismo dei gruppi di muto aiuto si basa proprio sul sostegno reciproco e sulla consapevolezza di essere parte di un altro gruppo che non usa più il tabacco.

Anche le nuove tecnologie arrivano in aiuto nella creazione di queste rete; è il caso del programma Txt2stop. L'idea è stata portata avanti da Caroline Free che ha poi pubblicato la ricerca del suo gruppo sulla famosa rivista The Lancet.

L'idea è quella di sfruttare i messaggi come rete di sostegno. Ciò che li rende utili sono la brevità (per cui alto impatto e poco impegno nel leggerli) e il fatto che possano raggiungere facilmente gli utenti.

Durante la ricerca 2915 fumatori sono stati raggiunti da 5 sms al giorno per 5 settimane e poi da 3 messaggi nelle 26 settimane successive. Dopo 6 mesi coloro che erano in questo gruppo sperimentale mostravano un tasso di abbandono doppio rispetto a coloro che hanno usato solo metodi più tradizionali.

 

Anche la meditazione può essere strumento per smettere di fumare