5 consigli per calmare i bambini ansiosi

I bambini ansiosi sono spesso difficili da supportare e aiutare per i genitori che tendono a sommare la loro apprensione a quella dei piccoli. Ecco 5 consigli per aiutarli ritrovando serenità

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Paura, preoccupazione, fino a vera e propria ansia, sono emozioni e vissuti comuni nell’età adulta e, se ognuno di noi provasse a tornare indietro nel tempo a quando era bambino, probabilmente riconoscerebbe la loro presenza anche nei più piccoli.

Proprio così i disturbi d’ansia sembrano essere tra le principali forme di psicopatologia in età evolutiva (MeriKangas et al., 2010; Kessler, Avenevoli, Costello, 2012).

Seppur non tutti i bambini ansiosi o preoccupati sviluppano un vero e proprio disturbo, le preoccupazioni e le paure possono diventare molto invalidanti e sintomo di sofferenza, per questo è importante porvi attenzione e sostenere i bambini e i ragazzi nell’affrontare l’ansia e quello che li preoccupa, con cura e pazienza.

Molte sono le cose che possono fare i genitori per sostenere e aiutare i figli ansiosi.
 

1- Aiutare i bambini a dare un nome alle proprie emozioni

Il primo passo per affrontare una cosa, e quindi anche un vissuto, è conoscerlo, ovvero identificarlo, riconoscerlo nelle sue caratteristiche e peculiarità, darli un nome e capire quando si attiva e come.

Per questo è importante spiegare al bambino cosa siano le emozioni, in particolare l’ansia e la paura, ma in generale tutte quelle che possiamo provare, non focalizzandosi solo sugli aspetti negativi, ma incrementando il ventaglio di espressioni che il bambino può usare per esprimere come si sente.

Rispetto all’ansia e paura, aiutarlo a capire che sono emozioni fondamentali e necessarie per la nostra vita, che è normale provarle e non c’è nulla di sbagliato.

Quello che è importante è però che siano tenute ad un certo livello, siano affrontate le cose difficili passo dopo passo. Il bambino deve riuscire a capire cosa gli succede quando è agitato. Specialmente i più piccoli, infatti, faticano a capire e a fare chiarezza con le tante sensazioni che si attivano quando provano ansia, l’adulto quindi ha il ruolo di accompagnare il piccolo in questa comprensione e riconoscimento e quindi nell’espressione più funzionale.
 

2- Aiutare i bambini a respirare correttamente

L’ansia attiva una serie di risposte fisiologiche che possono essere equilibrate in modo funzionale al fine di abbassare i livelli di attivazione. Riequilibrando lo stato corporeo è possibile aiutare i bambini a razionalizzare e comprendere bene la natura della propria preoccupazione, cosa la genera e cercare strategie più efficaci.

Per fare questo si può aiutare il bambino a respirare in modo consapevole e profondo. Attraverso semplici esercizi è possibile portare il bambino a calmarsi.

Questi esercizi aiutano ad ascoltare le sensazioni del proprio corpo, ad entrare in sintonia con esso, favorendo la consapevolezza e la gestione dei livelli di agitazione.

Importante è accompagnare il bambino in questi esercizi, farli con lui passo passo, magari utilizzando storie, la fantasia e un’ immagine che permetta di ricordare le sensazioni e gli esercizi da svolgere. Fare questi esercizi in momenti diversi della giornata, inizialmente non associati al momento di agitazione, per far prendere ai bambini confidenza con la tecnica e l’esercizio, e diventare più abili nel momento del bisogno reale.
 

3- Utilizzare il gioco per far esperire sensazioni e arrivare a delle soluzioni

Quando la paura blocca il comportamento, spingere il bambino ad affrontarla in modo diretto è doloroso, controproducente e potrebbe incrementare il rifiuto verso la realtà temuta e rendere difficile il suo approccio. Aiutare quindi il bambino ad entrare in contatto con quello che preoccupa a piccole dosi.

Per fare questo è possibile usare il gioco: nel gioco il bambino ha la possibilità di simulare una situazione. Oppure può vedere altri mettere in atto un comportamento più funzionale, o semplicemente diverso per affrontare le cose.

Nel gioco infatti il bambino apprende, sperimenta e si mette alla prova in un contesto per lui protetto e sicuro. La presenza dell’adulto può inoltre essere un elemento importante di rassicurazione. 
 

4- Procedere a piccoli step per una strategia risolutiva

Come già accennato esporre i bambini ansiosi alle preoccupazioni in modo diretto è faticoso e doloroso per loro.

Il genitore può aiutare il bambino ad affrontare le proprie paure suddividendole in piccole parti e trovando insieme una strategia che permetta di superare il primo pezzetto, poi il secondo, il terzo e così via.

Insomma, dare la possibilità ai piccoli di sperimentare, uscire un pochino dalla propria zona di comfort, osservare la nuova condizione, capire cosa suscita e quali risorse sono necessarie e se le possiede.

Una volta raggiunto il primo successo, cercare di consolidarlo quindi ripetere lo stesso step fino a quando il bambino non si sente sicuro. Da qui passare a quello successivo e così via.
 

5- Rinforzare i successi 

Ogni volta che si ottiene un successo, anche piccolissimo, di riduzione della paura e ansia provata, è importate "rinforzare positivamente".

Rinforzare significa far notare il successo, congratularsi per l’impegno messo. Il rinforzo positivo, secondo i teorici del comportamento, favorisce il ripetersi del comportamento e ha effetti positivi sull’immagine di sé e sull’autostima, sulla percezione delle proprie capacità e abilità e sulla consapevolezza di cosa sia possibile affrontare e cosa no. 

Il rinforzo può essere di differente tipologia, l’importante è che sia immediato e avvenga vicino al comportamento assunto, abbia senso rispetto all’obiettivo che ci si è posti e valore per il bambino, che deve comprenderlo.

Aiutare un bimbo con difficoltà ansiose è sicuramente importante e spesso i genitori faticano a trovare le strategie adatte rischiando di ricadere anch’essi in forti preoccupazioni e ansie, che il bambino percepisce e assimila. 

È bene quindi in casi gravi e difficili chiedere aiuto agli specialisti che possono dare consigli su strategie mirate, supportando il bambino e accompagnando i genitori passo passo.