La ginnastica mentale per aiutare la memoria

La ginnastica mentale è una strategia preventiva per migliorare la qualità della vita e il benessere dell’anziano. Se l’obiettivo è preservare l’intelligenza si possono usare tecniche di intervento cognitivo basate sul ragionamento. Esistono anche diverse strategie mnestiche, vediamole insieme.

ginnastica-mentale

Credit foto
©rido / 123rf.com

Il declino cognitivo porta ad un aumento delle difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane aumentando anche i rischi fisici, ecco perché è fondamentale fare un po’ di ginnastica mentale. Con l’invecchiamento della popolazione la geriatria ha compiuto molti sforzi soprattutto per consentire una migliore qualità della vita attraverso la prevenzione e non solo la cura. A questo sforzo si è affiancata una visione olistica che sottolinea l’importanza di considerare come si bilancino il benessere psicologico e quello fisico.

 

Ginnastica mentale contro il declino globale

Secondo la teoria del declino intellettuale globale, le capacità di pensiero cominciano a peggiorare a partire dai 30 anni, soprattutto per quanto riguarda il ragionamento astratto: nessi logici, analogie e completamento delle serie numeriche. Un altro schieramento sostiene invece la differenziazione tra intelligenza fluida (processi base e meccanismi legati al problem solving) e cristallizzata (intelligenza legata alla educazione alla cultura generale). Secondo questi studiosi il declino comincia solo a 70 anni e solo per quelle abilità che necessitano velocità d’esecuzione. Per ostacolare l’inevitabile declino, tutti sostengono l’utilità di una sorta di ginnastica mentale che usi delle tecniche di intervento cognitivo, quali modeling (mostrare la soluzione di un compito), istruzioni verbali, esercizio e pratica, training per aumentare la velocità delle risposte e tecniche di rinforzo.

 

Ginnastica mentale a favore della memoria

La memoria [è tra le funzioni cognitive più a rischio con l’età. L’invecchiamento induce diverse forme di declino delle capacità mnestiche: mancanza d’esercizio che porta al rallentamento del recupero, difficoltà ad immagazzinare informazioni nuove e disturbi causati dall’interferenza proattiva (le informazioni già presenti ostacolano la sedimentazione delle nuove). La terapia di orientamento alla realtà è la ginnastica mentale più diffusa tra pazienti che presentano confusione mentale e deterioramento. Questa tecnica si avvale di ripetute stimolazioni multimodali (verbali visive, verbali scritte, musicali, ecc) con le quali rafforzare le conoscenze personali di base e la collocazione spazio-temporale del paziente.

 

La ginnastica mentale e l’esperienza dell’Asl 2 di Savona

Nel 2011 a Savona l’Asl2 ha deciso di avviare un progetto pilota per gli over 65 (in collaborazione con AUSER e la Fondazione Carige). Lo scopo fu quello di promuovere una sorta di Memory Training per coloro che non presentavano particolari disturbi, rinforzando la memoria in ottica preventiva. 

 

Gli incontri sono durati cinque settimane durante le quali sono state insegnate strategie mnestiche quali metodo dei loci, uso di immagini vuote e categorizzazione. Lo scopo finale è stato quello di favorire l’uso di queste tecniche nella vita quotidiana fornendo all’anziano gli strumenti per poter affrontare in autonomia i disagi provocati dalla perdita della memoria.

 

"I risultati dell’iniziativa  - si legge sul portale del distretto snaitario - sono stati straordinari a circa 10 anni dall'avvio del Progetto sia in termini di miglioramento delle capacità intellettive dei partecipanti (memoria, attenzione, concentrazione, percezione, linguaggio, abilità visuospaziali, ragionamento, programmazione motoria, funzioni esecutive), sia in termini di benefici secondari e soddisfazione degli utenti (aumento della capacità di socializzazione e motivazione, miglioramento della propria autostima e della fiducia in se', miglioramento del proprio stato psichico)".