I falsi ricordi: memoria, emozioni, infanzia e suggestioni

I falsi ricordi: bugie della mente, scherzi della memoria, loop dei neuroni o prodromi della schizofrenia? I falsi ricordi esistono e vengono vissuti con emozioni e passioni che non hanno nulla da invidiare a quelle di un ricordo vero. Ma cosa sono i falsi ricordi? Cosa c'entrano con la nostra infanzia? Cosa hanno a che vedere con la memoria? E cos'è la False Memory Sindrome Foundation? Vediamolo insieme

I falsi ricordi: memoria, emozioni, infanzia e suggestioni

Memorie, ricordi, frammenti di vita shakerati e ricombinati in modo random: siamo sicuri che ciò che noi ricordiamo sia tutto reale? Quanti di noi hanno detto, almeno un milione e mezzo di volte nella vita "eppure mi ricordo benissimo di averlo messo lì… che la cosa è andata così… che è successo questo o quello", ma di tutto ciò non c'era riscontro? I falsi ricordi esistono, gli americani li chiamano confabulation, e la loro origine è molteplice: problemi alla memoria, al sonno, traumi fisici e psicologici, difficoltà a ricreare una memoria infantile affidabile, neuroni un po' arruginiti e, io aggiungerei, necessità inconscia, per i motivi più disparati, di aggiustarsi un po' la realtà.  I falsi ricordi, le false memorie, esistono con la stesa intensità di un ricordo vero e proprio, emozioni comprese.

 

I falsi ricordi e la memoria

Grazie ai falsi ricordi abbiamo avuto prova che la nostra memoria fa cilecca, anche quando pensiamo sia affidabile al cento per cento. Ricordiamoci che la memoria non è una: abbiamo la memoria uditiva, la memoria olfattiva, la memoria visiva, la memoria cellulare, la memoria corporea, tutte mediate dalle emozioni, dai significati, dagli stati d'animo relativi all'evento e riguardanti noi stessi al momento dell'evento e sempre inserite in una dimensione spazio-tempo che ci aiuta a mantenere in ordine i nostri ricordi, da quel giorno X al luna park, quando facevamo i capricci per lo zucchero filato che non ci avevano voluto comprare, all'altro giorno quando, finalmente, quello zucchero filato ce lo siamo comprati noi! Ma la nostra memoria funziona bene, troppo bene, ed anche le nostre capacità di compensazione.

 

Quindi, cosa succede se non riusciamo a ricordare l'origine di un ricordo, se i nostri neuroni stanno perdendosi per la strada, se abbiamo vissuto esperienze emotivamente forti o se siamo persone un po' suggestionabili? Succede che i nostri ricordi cominciano a subire trasformazioni, cominciano a compensarsi qua e la quando ci sono delle lacune o, se ci lasciamo convincere e suggestionare, possiamo creare dei ricordi freschi di forno che, anche se falsi, risultano veri per le emozioni ad essi legate che, credetemi, per quanto, intense non potrebbero essere altrimenti.

 

I falsi ricordi e la suggestione

Dicevamo che i falsi ricordi possono nascere in seguito a suggestione. Senza andare a indagare su chissà quali manipolazioni perverse subite, rendiamo il discorso più semplice e pensiamo alla nostra infanzia. Molte volte esistono dei ricordi veri e propri di eventi vissuti in età precocissime: immagini di vita, relative ad un evento, sono stampate nella nostra memoria. Ma sono reali? Spesso no, anche perché spesso è l'età a non permettere che quel ricordo esista. Ma allora, di cosa si tratta? Di un falso ricordo, di un ricordo che la nostra mente ha elaborato, probabilmente perché di quell'evento ne abbiamo sentito parlare più e più volte, perché chi ce lo ha raccontato ci ha trasmetto, oltre alla narrazione, anche l'emozione sottostante. E voilà, ecco che un nuovo ricordo va ad unirsi alla cerchia dei falsi ricordi. Jean Piaget ne è un esempio: ricordava alla perfezione un tentativo di  rapimento subito in culla mentre era con la governante e raccontato con grande intensità. Ma negli anni scoprì che era una bufala, la governate aveva mentito e il suo ricordo, ricco di dettagli ed emozioni, era fasullo.

 

I falsi ricordi e gli abusi

In America è nata la False Memory Sindrome Foundation. Che cos'è? È un'associazione che sostiene le persone pare ingiustamente accusate di abusi da adulti che, in seguito ad un percorso di psicoterapia o a sedute di ipnosi, hanno ricordato un evento traumatico si sono scoperte vittime della pedofilia, in cui qualcuno, generalmente un familiare, ha abusato sessualmente di loro. Falsi ricordi, così vengono definiti. Beh, io qui ci andrei cauta. Magari il ricordo è falso, magari l'azione non è stata mai realmente compiuta, magari l'abuso non è mai avvenuto realmente e i ricordi circa l'accaduto sono veramente falsi ricordi. Ma io penso che il meccanismo sia più complesso. Io ritengo che un ricordo non sia mai falso del tutto, che comunque si costruisca perché serve a qualcosa. Magari, come in questi casi, l'abuso sessuale non si è compiuto, ma è possibile che una minaccia di questo, minaccia sottile e mai dichiarata, possa essere esistita e che sia stata talmente forte da permettere la nascita di un ricordo? Non lo so. Pensateci su.

 

Fonte immagine: photl.com