Consigli su come gestire un colloquio di lavoro

Il colloquio è una parte fondamentale del processo di selezione: vediamo un po' di regole e consigli per superarlo con successo

Consigli su come gestire un colloquio di lavoro

Il colloquio è una parte fondamentale del processo di selezione: se si è arrivati  fino a lì, denota che comunque una buona parte del lavoro è fatto, perché è consequenziale a un buon successo del curriculum che avrete costruito tramite il sito europass (dove starete bene attenti a non dimenticare l’autorizzazione al trattamento dati) e  inviato in merito all’ annuncio a cui siete interessati.

La parola colloquio deriva da “cum-loqui” che significava” parlare con”;  esso implica una conversazione tra due soggetti e nella fattispecie il colloquio di cui si parla in questa sessione sussiste tra due persone, di cui uno vuole conoscere le competenze dell’altro al fine di poterlo valutare e l’altro invece ha la possibilità appunto di esporre le proprie competenze affinché  possa essere valorizzato. Il colloquio clinico è infatti una tecnica di osservazione e di studio del comportamento, cosa che avviene, e così lo è per quello di lavoro.

Le regole basilari vanno dal vestiario ossia lo standing cioè il vestirsi bene, o meglio essere consono all’ambiente dove ci si presenta, fino a tutta una serie di regole comportamentali che si devono necessariamente seguire  per avere un buon  biglietto da visita, mettendovi nei panni di chi non vi conosce e deve valutarvi. Molti di voi potranno ritenere inopportuno una considerazione del genere, magari pensando che un colloquio sia  basato solo sulle esposizioni delle vostre competenze, e invece non è così, perché un selezionatore che vi valuta deve vedervi in toto, anche nei modi di vestire o di comportarvi, poi ovvio dipende dall’annuncio di lavoro a cui rispondete: se è per fare il giardiniere non sarà il caso vostro vestirvi in giacca e cravatta o il tailleur per fare la baby-sitter, in quel caso si sforerebbe al contrario.

In ogni caso, verrete comunque valutati e a seconda del contesto dove siete; ci vuole una presentazione perfetta, anche cominciando dal vostro stato d’animo: cercate di rilassarvi non pensando che il selezionatore sia un lupo e vi mangerà, ma giocatevelo voi il colloquio, arrivando sul posto in tutta calma e rilassati, come se steste andando a fare una chiacchierata con una persona a cui raccontare quello che sapete fare, certamente non sminuendo il valore di questo colloquio.

Alcune regole basilari nell’incontro con chi vi valuterà sarà dopo il vestiario arrivare puntuali, ossia né in anticipo (è uguale al ritardo, potreste disturbare lo stesso) né in ritardo. Una volta arrivati, se vi dovessero dire di attendere, aspettate magari rilassandovi leggendo un giornale, dopo seguirete la segretaria che vi accompagnerà fino allo studio del selezionatore e lì aspetterete che lui vi dica di accomodarvi, anche nel sedervi sulla sedia davanti alla sua scrivania. Se non dovesse accompagnarvi la segretaria e vi verrà indicata la stanza dove andare, bussate e aprite fino a quando vi sarà detto il classico “avanti” e successivamente sarà lui a dirvi di accomodarvi  sulla sedia, se in caso contrario lui non dovesse dirvi nulla, voi aspettate un suo cenno.

Questi volevano essere una serie di consigli per arrivare preparati a un colloquio, certamente scontati per molti di voi ma senza dubbio utili per chi magari deve fare il primo (ciascuno di noi ha avuto nella propria vita un primo colloquio di lavoro): se esso viene considerato come un gioco da fare in tutta serenità, senza trasmettere la propria ansia, sarà sicuramente il migliore che avrete fatto in vita vostra. Difatti, se il selezionatore sarà in gamba riuscirà a mettervi a vostro agio, e da voi estrapolerà tutte le informazioni utili al fine della vostra valutazione. Ricordate bene che anche i vostri gesti, il vostro sguardo, tutto sarà finalizzato a portare a buon fine la vostra valutazione.

Immagine | marya