L'arte del prendersi cura di sé

Nutriamo la pelle con creme superidratanti, i muscoli con ore palestra, la mente con incontri di yoga e lo stomaco con cibi bio: ma sappiamo veramente prenderci cura di noi stessi? Amare se stessi parte da uno spazio interno che lasciamo libero per noi, uno spazio nel quale troviamo il nutrimento di cui abbiamo bisogno, uno spazio libero dal "dover fare" e all'insegna del "lo voglio fare perché mi piace"

L'arte del prendersi cura di sé

I mass media continuano a mandare messaggi sul giusto modo di prenderci cura di noi stessi: creme per ogni pelle, creme antirughe, anticellulite e antinonsoche; e ancora: saponi non saponi, deodoranti non deodoranti, massaggi costruiti ad ok sul nostro corpo, palestre per sentirci più giovani e attivi, ristoranti solo biologici, talmente bio da non servire nemmeno più l'acqua dato il tasso di inquinamento dei nostri giorni. E che dire dei pacchetti benessere: cavitazione, elettroscultura, sauna, bagni turchi senza turchi; e non dimentichiamo: aromaterapia, talassoterapia, cromoterapia, biblioterapia o solo terapia. E c'è tutto il mondo "diet": verde, gialla, arancio, se le fai tutte insieme sei il più bravo a prenderti cura di te. Ah, dimenticavo: se si è fortunati si può anche incappare nel decalogo da seguire per poter prendersi al meglio cura di sé. Il risultato? Più si compra, più si investe, più ci si affanna e più si fa, più si è bravi nella oscura arte del prendersi cura di sé. Sento un po' di note scordate in questo messaggio: voi no?

 

LEGGI ANCHE Il Fitness cognitivo emotivo

 

Prendersi cura di sé parte dall'amore per sé

Ogni cosa che il mondo propone viene passata attraverso il messaggio "Comprami-mangiami-usami-provami. Se lo fai, ti prendi cura di te!". Si è arrivati a sovrapporre la cura di sé con l'estetica, il marketing e lo shopping; in questa continua e affannosa ricerca del benessere abbiamo dimenticato il nucleo centrale, il motore che dovrebbe muoverla: l'amore per sé. Di solito si pone l'autostima alla base del prendersi cura di sé: ma cos'è questa se non una conseguenza dell'amore per sé? Oscar Wilde ha detto: "Amare se stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita". Ed aveva ragione.

Come si può pensare di riuscire a prendersi cura di sé quando non ci si ama? Se vogliamo possiamo illuderci di riuscire ad amarci quando ogni tanto ci regaliamo un massaggio, un tè con l'amica o quella camicia nuova che tanto ci piaceva. Certo, queste cose servono se ci fanno stare bene. Ma amare se stessi parte da uno spazio interno che lasciamo libero per noi, uno spazio nel quale troviamo il nutrimento di cui abbiamo bisogno, uno spazio libero dal "dover fare" e all'insegna del "lo voglio fare perché mi piace". Uno spazio che ci permettere in ogni momento di  sapere ciò che giusto o non è giusto per noi, ciò che ci fa bene e ciò che ci potrebbe ledere.

 

Prendersi cura di sé: un'arte antica

Anche nei Vangeli troviamo il precetto "ama il prossimo tuo come te stesso". Non di più, non di meno. E se non si conosce l'amore per sé,  come si può amare? I greci già parlavano della cura si sé: ogni azione dell'uomo doveva essere all'insegna dell'amore per se stessi. Si partiva dal Γνῶθι σεαυτόν (pronuncia: gnôthi seautón), il "conosci te stesso" scritto sul tempio dell'oracolo di Delfi e diventato precetto socratico: conoscere sé per conoscere il proprio modo di funzionare energetico, fisico e mentale, per conoscere il modo giusto di amarsi. Prendersi cura di sé e amarsi è piacere, è ristabilire la capacità pulsativa dell'essere umano di cui parla Reich, che altro non è se non il movimento della vita stessa.

Per Donald Winnicott prendersi cura significa abbracciare, contenere, come sanno fare solo le braccia di una madre amorevole. Noi dobbiamo poter imparare ad abbracciarci, ad accoglierci con calore, a dedicarci uno spazio e un tempo per ogni cosa che facciamo. Non possiamo nemmeno fare yoga, il cui principio fondamentale è prendere coscienza di sé per cercare l'equilibrio e l'armonia, se non partiamo da noi stessi e dall'amore per noi stessi. Solo all'interno di questa visione, in un'ottica che parte da noi stessi, un tè con l'amica, un massaggio, lo yoga, una crema idratante stesa con attenzione, una dieta che seguiamo con amore o tutto quello che vogliamo, assume veramente il significato del prenderci cura di noi.

Quindi, non accontentiamoci di cose che danno solo l'illusione dell'amore per sé e del prendersi cura di sé: impariamo a conoscerci, ad amarci, a dedicarci e a riservarci un tempo e uno spazio solo nostro, con tenerezza, uno spazio che sia prima di tutto uno spazio interno. Solo così potremmo imparare a stare in quello che facciamo, a trovare il miglior modo "per noi" di prenderci cura "di noi".

 

Immagine | Marica Fattiroso