Autostima: alla ricerca del tesoro che non c'è!

L'articolo affronta il tema dell'autostima e dei messaggi che aiutano a costruirla al fine di potenziare la capacità di stare in amorevole compagnia di se stessi.

Autostima: alla ricerca del tesoro che non c'è!

Cos’è l’autostima?

L’autostima è il risultato dello sguardo che un individuo posa su se stesso, sul proprio aspetto fisico, sulle proprie competenze, sui propri risultati personali e professionali, sulla propria ricchezza affettiva. Essa è la valutazione che  facciamo di noi stessi, sulla base di sensazioni ed esperienze che abbiamo interiorizzato nel corso della vita. L’autostima infatti non è sovrapponibile al “concetto di se” o “immagine personale”, espressioni spesso usate indifferentemente nel linguaggio comune; infatti, mentre il concetto di se è costituito dagli elementi che la persona utilizza per descriversi e definirsi, l’autostima è la valutazione che la persona fa di tali caratteristiche. Ad esempio, una persona può - tra le altre caratteristiche - definirsi timida e valutare positivamente questa caratteristica in quanto si sente a proprio agio con questa predisposizione personale e dunque avere una buona autostima; al contrario può esserci chi - a fronte di questa stessa descrizione- valuta se stesso “impacciato” o “insicuro” e ciò ha un impatto negativo sulla propria autostima. Dunque, da questa autovalutazione dipende gran parte della realizzazione del nostro potenziale e degli obiettivi che ci poniamo nella vita.

 

Da cosa dipende avere una alta o bassa autostima?

    La qualità dell’autostima dipende da una parte dalle diverse esperienze negative o positive che la vita offre, dall'altra, dalle ‘decisioni’ che ogni persona prende per rispondere alle esperienze che ha fatto o che avrà modo di fare.

    La bassa autostima spesso è legata ad una discrepanza tra il sé reale (valutazione oggettiva che facciamo di noi stessi) e il sé ideale (ciò che si vorrebbe essere).Quando questa discrepanza è molto marcata, la persona può sentirsi scoraggiata e incapace, perché gli standard con cui si confronta sono estremamente rigidi ed elevati, permeati di perfezionismo.

 

Come si costruisce l’autostima?

La stima per noi nasce dal contatto con gli altri: i genitori, la famiglia, gli amici, gli insegnanti, tutti influiscono sulla percezione che abbiamo di noi stessi. Le persone che ci circondano ci restituiscono un'immagine che costruisce gran parte dell'idea che conserviamo di noi. A seconda dei messaggi che riceviamo, di quello che gli altri ci "rispecchiano" possiamo costruirci l’immagine di noi come svegli o incapaci, scaltri o ingenui, forti o deboli, indipendenti o bisognosi di aiuto. 

 

I messaggi che aiutano a costruire l’autostima:

  • Messaggi positivi ‘per ciò che si è’: sono messaggi di riconoscimento che vengono dati "per il solo fatto che esistiamo e siamo così come siamo". Ad esempio ricevere messaggi come: ‘Sei importante!’, “Sono felice di vederti”, “‘Ti voglio bene”, è un'esperienza che aiuta a costruire l'idea di essere importanti, di valore, degni di amore con le caratterisiche che abbiamo.

  • Messaggi positivi relativi al ‘fare o essere competenti’: sono messaggi di riconoscimento che vengono dati per sottolineare le abilità della persona, ciò che sa fare. Ad esempio, messaggi del tipo: “Hai fatto bene questa cosa!”, “Sperimentati, sei competente!”, “Bene, sai farti valere: hai pianto per attirare la mia attenzione!”, "Complimenti, sei proprio in gamba!" sono messaggi che rinforzano le risorse della persona e lasciano in ombra le imperfezioni, aiutano a costruire il concetto di se come competente, adeguato, in grado di cavarsela. 

I messaggi che NON aiutano a costruire l’autostima:

  • Complimenti ambigui, messaggi distruttivi: sono messaggi che contengono un doppio messaggio, da una parte sembrano sottolineare un successo, dall'altro sottolineano una svalutazione della stessa persona. Ad esempio, messaggi come ‘La torta è buona, considerando che l’hai fatta tu!’, “Non mi aspettavo che ci saresti riuscito!”, “Faccio io, così mi sbrigo!”, hanno tutti il messaggio nascosto "Tu non sei di valore, tu non sei bravo o competente!".

Chi costruisce l'autostima degli adulti?

È più semplice pensare alla costruzione dell’autostima nei bambini durante il loro percorso di crescita. E per gli adulti chi ci pensa? Chi costruisce la loro autostima? Loro stessi!

Come adulti infatti, possiamo continuare a trattare noi stessi come siamo stati trattati dagli altri rimanendo fedeli all'immagine che ci è stata restituita o possiamo ritrovarci e apprezzarci "a prescindere dallo sguardo degli altri". 

Come alimentare dunque la nostra autostima?  Imparando a dare a sé stessi messaggi e ricompense positive per ciò che si è, per ciò di cui si è competenti e accettarsi dandosi messaggi costruttivi anche di fronte a comportamenti inadeguati. Riscoprire insomma uno spazio per stare in compagnia amorevole di se stessi, per sostenersi e accogliersi nelle proprie aree di vulnerabilità e nei propri punti di forza.