Training autogeno e studio della musica

La musica è un’esperienza multisensoriale che coinvolge il corpo nella sua globalità, per questo molte delle difficoltà nello studio della musica non derivano unicamente da un difetto di tecnica: spesso è l’atteggiamento psicologico a generare tensioni che limitano la fluidità del gesto musicale. Imparare a rilassarsi col training autogeno significa imparare a fidarsi di sé e dei processi automatici che sostengono una corrispondenza dinamica e circolare tra musica e modificazione corporea

Training autogeno e studio della musica

Nello studio della musica, e non solo, si impara meglio quando si è rilassati poiché vengono coinvolte tutte le facoltà creative e globali del nostro cervello accostandosi all’esperienza mediante i 5 sensi. Queste capacità, innate nei bambini, possono essere efficacemente re-imparate mediante tecniche di rilassamento come il training autogeno che consentono di recuperare questo potenziale inespresso andando oltre le forti tensioni del quotidiano e accedendo al tesoro di creatività e saggezza che è dentro di noi. Vediamo qual è il legame tra training autogeno e musica.

 

Training autogeno e musica: obiettivi

Utilizzare il training autogeno nello studio della musica consente di gestire e smorzare tutte quelle tensioni fisiche e psicologiche che, sia in fase di studio che di esibizione, possono interferire con l’esecuzione musicale, il rapporto con lo strumento e il rapporto col pubblico.
Col training autogeno nello studio della musica è possibile aumentare il proprio rendimento sia tecnico che espressivo, migliorare la concentrazione e gestire stress, ansia da prestazione e da esibizione in pubblico.

 

Training autogeno e musica: i problemi del musicista

In chi studia musica accade spesso che la preoccupazione di far bene, di ottenere la massima prestazione, invece di favorire la concentrazione distolga energie fisiche e mentali: se si è sopraffatti dall’ansia di non fare errori può accadere che non si stia più realmente “ascoltando” ciò che si sta suonando; le tensioni mentali sottraggono energie cognitive e si associano a tensioni fisiche e posturali che aumentano lo sforzo impiegato nel suonare interferendo con la concentrazione.

 

Cos’è il training autogeno per chi studia musica

Il training autogeno (T.A.) è un metodo di rilassamento ideato dallo psichiatra tedesco J.H.Schultz (1932-1970) che mira a far raggiungere un profondo stato interiore di calma e rilasciamento psicofisico al fine di riequilibrare e rinnovare le energie fisiche e mentali, aumentare performance, motivazione e resistenza allo stress. Apparentemente l’idea del rilassamento può sembrare contraddittoria all’impegno mentale che lo studio della musica richiede, in realtà il Training Autogeno non si riferisce ad un abbandono passivo, ma ad una concentrazione vigile, uno stato psicofisico col quale donare spontaneità e fluidità al gesto musicale.

 

Con il training autogeno portando man mano l’attenzione e la consapevolezza su varie parti del corpo, si ottiene un progressivo rilasciamento muscolare che porta man mano alla distensione di mente e corpo regolarizzando respiro e battito cardiaco e consentendo di diminuire le tensioni per ritrovare benessere e concentrazione. Utilizzare abitualmente il training autogeno nello studio della musica facilita un approccio integrale allo strumento privo di ansie e tensioni superflue; significa ridiventare consapevoli nel proprio corpo, delle tensioni involontarie in esso prodotte e della sua partecipazione in ogni gesto esecutivo.

 

Fonte immagine: SpecialKolin