La metacognizione nel bambino

La metacognizione nel bambino è un'abilità tanto difficile da sviluppare quanto utile. La didattica costruttivista ne sottolinea l'importanza come strategia che supporta un apprendimento attivo in cui le conoscenze si aquisiscono per ristrutturazione cognitiva. Le abilità metacognitive sono anche un valido supporto per i disturbi di apprendimento.

La metacognizione nel bambino

La metacognizione è la capacità di riflettere e comprendere in che modo pensiamo e ragioniamo, cioè quali sono i percorsi mentali che quotidianamente utilizziamo. Non c'è alcun dubbio che i bambini usino specifiche strategie di pensiero, ma quando e come compare la metacognizione nel bambino? Trattandosi di un processo altamente astratto si tratta di una grande sfida per i nostri piccoli, ma anche per chi li supporta.

 

La metacognizione, il bambino e la didattica

Nonostante le ovvie difficoltà a trattare un argomento e una competenza tanto difficile come la metacognizione e il bambino, le correnti costruttivistiche sottolineano l'importanza di una riflessione in tal senso nella didattica quotidiana. Il tutto si può realizzare pensando a contesti (fisici e mentali) che stimolino la riflessione del singolo e in gruppo sui processi cognitivi ed emotivi. Gli stessi percorsi di educazione emotiva (anche detta affettiva) che sono adottati in molte scuole sono proprio un tentativo che va in questa direzione. L'obiettivo non è tanto quello di costringere il bambino a pensare in modo diverso, bensì abituarlo a comprendere come sta agendo affinchè il pensiero divenga un'azione percepita e consapevole e non un agito incontrollato.

 

Il ruolo della metacognizione nell'apprendimento del bambino

Parlare di metacognizione e bambini significa sostanzialmente riflettere sull'apprendimento e su un modo di apprendere che lo accompagnerà anche da adulto. Ciò significa anche partire da una concezione di cosa sia l'apprendimento che si discosta fortemente da un automatismo. Apprendere è un lavoro che consiste nell'analizzare il concetto nuovo e maneggiarlo per inserirlo all'interno di ciò che si conosce in modo tale da riorganizzarlo e ottenere così un sapere nuovo. Secondo Joseph Novak, psicologo dell'età evolutiva, questo lavoro interessa contemporaneamente il pensiero, il comportamento e le emozioni: . “La costruzione di significato coinvolge i pensieri, i sentimenti e le azioni e questi tre aspetti vanno integrati all’interno di un nuovo apprendimento significativo e in particolare di una nuova creazione di conoscenza” (Novak, 2001, p. 20).


Lo sviluppo della metacognizione nel bambino contro i disturbi dell'apprendimento

Nelle scuole aumenta il numero degli insegnanti di sostegno e una delle cause è l'aumento delle diagnosi relative ai Disturbi specifici dell'Apprendimento. La maggior parte di questi problemi, così come le difficoltà riscontrate dai docenti anche in chi non ha alcuna diagnosi, riguardano la capacità di organizzare il materiale di studio in modo che sia più facilmente gestibile e "digeribile". In che modo la metacognizione può aiutare situazioni di questo tipo? l'acquisizione di abilità metacognitive consente allo studente di non continuare a ripetere tentativi fallimentari, ma di riconoscere la propria strategie di studio per adottare soluzioni alternative. Per arrivare a questo risultato si possono utilizzare strumenti quali autoistruzioni o diagrammi di flusso che aiutano il bambino a ragionare su qualcosa di più concreto del proprio pensiero. Si tratta quindi di abilità plastiche che una volta interiorizzate possono essere utilizzate in tutti i contesti, anche quelli lavorativi.

 

Immagine | gemsling