La famiglia dell'adolescente: intervista a Olga Cellentani

L'adolescenza è il momento privilegiato nel quale le contraddizioni della storia transgenerazionale emergono e si propongono come responsabili dei disturbi individuali e collettivi. E ciò ha a che fare con la potente richiesta di identità di cui l'adolescenza è sempre portatrice. Tutta la famiglia è coinvolta in questo processo. Abbiamo intervistato la dottoressa Olga Cellentani, autrice della prefazione al libro di Alberto Eiguer "La famiglia dell'adolescente", per saperne di più

La famiglia dell'adolescente: intervista a Olga Cellentani

È in libreria, edito da Franco Angeli, La famiglia dell'adolescente. Il ritorno degli antenati di Alberto Eiguer, psichiatra, psicoanalista, membro della Società Psicoanalitica di Parigi (SPP), ex-presidente della Società di Terapia Psicoanalitica dell'Ile-de-France. Supportata da una complessa e articolata esperienza clinica con adolescenti psicotici, suicidari, tossicodipendenti e anoressici, la prospettiva transgenerazionale di Eiguer non presuppone soltanto l'importante indicazione tecnica di coinvolgere nel percorso terapeutico tutto il gruppo familiare dell'adolescente, ma sottolinea piuttosto l'importanza e la necessità di ricercare nella storia di "quella famiglia" il nucleo relazionale patologico, sul terreno del quale germoglia e si sviluppa, da una generazione all'altra, la sofferenza dell'adolescente e della sua famiglia. Abbiamo intervistato Olga Cellentani, sociologa psicoterapeuta, membro della Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica e dell'Associazione G.R.P.O. (Gruppo Ricerca Psicoanalisi Operativa) autrice della prefazione al volume. La dottoressa Cellentani per la Franco Angeli dirige e coordina la collana editoriale "Conoscenze psicoanalitiche e lavoro sociale", collana di cui fa parte anche il libro di Alberto Eiguer.  

 

L’ingresso nell’adolescenza rappresenta un momento critico anche per i genitori: come cambia il loro ruolo?

Il periodo dell’adolescenza è sempre accompagnato da una crisi che coinvolge tutti i componenti della famiglia, in particolare i genitori, che possono vivere momenti di grande confusione e disorientamento, così come momenti depressivi tanto quanto l’adolescente stesso. Ciò non significa che le difficoltà e le problematiche che deve affrontare  oggi la famiglia di un adolescente sono tanto diverse da quelle del passato. Possiamo piuttosto dire che sono più “spettacolari”, che si propongono attraverso comportamenti più inquietanti: i disturbi dell’alimentazione; i comportamenti autolesivi; l’assunzione di droghe; la violenza. A ciò si aggiunge il dis-valore crescente di cui viene investita la funzione paterna. Oggi la figura del padre non gode più del rispetto e dell’autorevolezza di cui godeva nel passato. E questo a scapito dell’indispensabile bisogno di sanare il conflitto tra la necessità di una disciplina, di cui i genitori devono essere i portavoce, e il bisogno d’indipendenza e autonomia espressi dell’adolescente.

 

La prospettiva transgenerazionale di Alberto Eiguer ricollega le crisi familiari alla figura degli antenati: quali sono le caratteristiche di questo approccio? Quale il suo apporto innovativo?

La prospettiva trans-generazionale proposta da Alberto Eiguer non presuppone soltanto l’importante indicazione metodologica rivolta agli psicoanalisti, di coinvolgere nel percorso terapeutico tutto il gruppo familiare dell’adolescente. Ma sottolinea piuttosto l’importanza e la necessità di ricercare nella storia di “quella famiglia” il nucleo relazionale patologico, sul terreno del quale germoglia e si sviluppa, da una generazione all’altra, la sofferenza dell’adolescente e della sua famiglia. In queste famiglia c’è sempre un fantasma da ricercare (nonno/a, zio,fratello...), o meglio un antenato che non lascia in pace i vivi. L’adolescenza è il momento privilegiato nel quale le contraddizioni della storia trans generazionale emergono e si propongono come responsabili dei disturbi individuali e collettivi. Tutta la famiglia è coinvolta in questo processo. Tutti si interrogano sul loro futuro e sulla loro identità. E quando ci si interroga sull’identità e sull’origine dell’individuo e poi su quella delle genealogie, si invocano gli antenati.

 

“La sofferenza degli adolescenti è lo specchio della sofferenza degli adulti”: in che modo il vissuto adolescenziale influenza la personalità dell’adulto?

La sofferenza degli adolescenti è la sofferenza degli adulti. Questo perché l’adolescente è portatore di una potente richiesta di identità. Per costruire la quale sono necessari riferimenti sinceri e autentici sulla sua storia familiare (genitori, fratelli, nonni ecc...), di valori chiari e precisi, di appoggio e incoraggiamento, oltre che di uno spazio mentale “segreto” per sognare la sua vita. Oggi al contrario assistiamo ad un certo disfunzionamento familiare: l’autorità dei genitori è rimessa in discussione in particolare quella del padre che è sempre più marginale e marginalizzato, contestato e la sua parola sminuita; l’eccitazione con conseguente sviluppo della sensorialità e sensualità; la destabilizzazione dei legami di parentela; la diminuita capacità rappresentazionale e l’interruzione della mitopoiesi (capacità di fantasticare e immaginare fantasiosamente la costituzione della propria famiglia...); la crisi del senso della famiglia (perché stiamo insieme?).

 

I cambiamenti sempre più rapidi e destabilizzanti della società odierna, i divorzi, l’affermarsi della famiglia allargata: come può imparare un genitore a sentirsi meno disorientato?

In queste famiglie - come sottolinea Eiguer - fa spesso irruzione una qualche storia delle  generazioni precedenti, che è iscritta nelle identità di ognuno. Sentimenti di debito nei confronti degli antenati, oltre a “zone d’ombra” della storia familiare: conflitti non risolti, conti aperti, comportamenti sordidi, ignominiosi, tenuti sempre nascosti, commessi molto tempo prima e coperti da racconti incredibilmente fantasiosi, di fatto menzogne, di cui non si dovrebbe mettere in dubbio la credibilità, con la scusa che non si devono “toccare” i vecchi. “Segreti di pulcinella” in verità, che producono un pervasivo e strano sentimento di vergogna senza che si sappia il perché e in rapporto a che cosa. I genitori possono tentare di uscire fuori da questo loro disorientamento cercando di essere il più possibile sinceri e autentici.

 

Un percorso terapeutico che coinvolga non solo l’adolescente ma tutti i membri della famiglia quanto può influire sulla crescita personale?

Così la prospettiva trans-generazionale apre ad una clinica che coglie nei gruppi familiari la sofferenza legata al segreto, al tabù. A tutto ciò che non si può dire e di cui non si può parlare. Introducendo tutta la difficoltà per il terapeuta e per il paziente di affrontare il doloroso lavoro analitico legato alla vergogna e al corredo di menzogne di cui è sempre portatrice. Nondimeno, lo sguardo da rivolgere alle famiglie deve essere anche di profonda comprensione ed empatia. Soprattutto con riferimento al disorientamento che vede protagonista la famiglia di questa epoca storica.

 

Fuori dalle mura di casa regna il medesimo caos e la stessa confusione poiché la società odierna attraversa un mutamento antropologico senza precedenti. L’eccesso diventa tendenza. La perversione, attraverso i media e la pubblicità, rischia di diventare norma sociale. La politica come la legislazione tende a modificarsi in rapporto a bisogni sempre nuovi e a soddisfarli immediatamente. In questo quadro le famiglie sono chiamate a fronteggiare cambiamenti rapidi e destabilizzanti. Se gli adulti si irrigidiscono a difendere il passato è perché sono perplessi e spaventati. Il mondo attuale non offre più lo stesso sostegno di prima e il posto dei genitori è messo in discussione ovunque. Si finisce per fare confusione fra autorità e rigidità. Mancanza di ascolto e severità. La crisi familiare che si verificas nel momento dell’adolescenza è un vero finimondo. Nessuno ne viene risparmiato. Ciascuno ne resterà segnato. Prenderne coscienza - come sottolinea Eiguer - è il primo passo per affrontarla e risolverla. Tutti ne avranno giovamento e ammetteranno che il cambiamento è un’occasione da non perdere. 

 

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