Cento e un bambino: intervista a Emanuela Quagliata

La nuova collana Cento e un bambino, ideata da Emanuela Quagliata, psicoanalista e psicoterapeuta dell'età evolutiva, ha l'obiettivo di aiutare padri e madri nella crescita dei propri figli. Non esistono due madri, due bambini o due famiglie uguali. Ogni gravidanza differisce fin dall’inizio da tutte le altre e nel corso della crescita ogni bambino o adolescente può attraversare momenti di crisi e sofferenza a volte incomprensibili: vediamo perché

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Emanuela Quagliata, psicoanalista e specialista in psicoterapia dell'età evolutiva, è membro ordinario della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytic Association. Si è formata come psicoterapeuta per bambini, adolescenti e famiglie alla Tavistock Clinic di Londra e ha conseguito un dottorato clinico e di ricerca sulla gravidanza a rischio. Docente presso l'Istituto di Neuropsichiatria e consulente presso il Centro Regionale per le Psicosi Infantili dell'Università dell'Aquila dal 1994 al 2004, attualmente insegna in corsi di formazione sul modello Tavistock ed è docente presso l'Istituto Nazionale di Training della Società Psicoanalitica Italiana (SPI). È ideatrice e curatrice della collana dedicata ai genitori Cento e un bambino per Astrolabio-Ubaldini Editore: l'abbiamo intervistata per saperne di più.

 

Cento e un Bambino è una collana di ispirazione psicoanalitica dedicata ai genitori: come nasce questo progetto editoriale?

Esistono effettivamente molti libri diretti ai genitori ma quando mi sono ritrovata a cercare un libro da consigliare loro mi sono spesso trovata in difficoltà. Il mio desiderio non è quello di dare direttive e proporre strategie ma di proporre una nuova prospettiva dalla quale guardare ai problemi che possono incontrare nel corso della crescita dei figli. La collana è composta da 12 volumi, ognuno dei quali ha 5 capitoli scritti da diversi autori italiani e stranieri tra i maggiori esperti nel tema che trattano.

 

Per ogni titolo ha selezionato contributi di autori italiani e stranieri: quali argomenti affronta la collana? Com’è strutturato ogni volume?

Nei primi quattro volumi affronta dei temi generali cominciando con il primo volume, diventare genitori, che affronta il tema della gravidanza e gli ostacoli che spesso le coppie incontrano quando desiderano avere un figlio: l’aborto spontaneo, l’infertilità, la depressione post-partum o la nascita prematura. Il secondo volume ha un contributo sul ruolo del padre e uno sulle difficoltà che i genitori incontrano con i bambini oppositivi e provocatori; il volume affronta anche il tema della separazione dei genitori e del significato del diventare genitori e di come sviluppare l’autostima nei figli.

 

Il terzo volume è dedicato al rapporto tra fratelli e un capitolo riflette sul modo in cui i genitori rielaborano come esperienza pregressa il loro essere stati fratelli e riflette su come i sentimenti pregressi, spesso non consci, di amore e odio possano condizionare il rapporto con i propri figli. Nel volume si parla anche dell’arrivo dei gemelli visto dal punto di vista dei fratelli pre-esistenti che da quello dei genitori. Il quarto volume è dedicato ai genitori adottivi e a cosa significa adottare. I vari contributi intendono approfondire alcuni interrogativi sul significato che questa
esperienza assume nel vissuto emotivo di tutti coloro che ne sono coinvolti: bambini, genitori, operatori. Cosa significa per un bambino venire separato dalla propria famiglia di origine, interrompere i legami con la propria storia, in molti casi con il paese natale? Quali difficoltà può incontrare nel cercare di pensare e apprendere a scuola? Cosa significa per una famiglia, per una coppia, fare posto ad un nuovo bambino nato da altri genitori, che porta in sé, a un livello profondo, esperienze dolorose e, spesso, anche traumatiche? Il passato non si può modificare, ma lo si può ridisegnare alla luce di nuovi significati che aprono orizzonti e prospettive.

 

Dal volume quinto all’ottavo si affrontano degli argomenti che, tra l’altro, intendono aiutare il rapporto tra i genitori e gli operatori. Il quinto volume è dedicato al delicato rapporto tra insegnanti e genitori. Tutti i bambini e i ragazzi vanno a scuola, in alcuni casi molto presto, già dai 18 mesi. Dai 3 anni si verifica comunque per tutti una stessa condizione - uscire e rientrare a casa - che dura nel tempo, fino ai 18 anni e, a volte, anche oltre. Questo allontanarsi da casa e rientrarvi ogni giorno coincide col fare esperienza nel mondo e con l’apprendere e con l'acquisire le competenze che servono a leggerlo e capirlo. Oltre alle normali questioni legate al distacco, i genitori manifestano aspettative nei riguardi della scuola e si domandano: cosa è veramente importante che si sappia e a che età? E mentre il paradigma della complessità rende relativi i confini tradizionali tra le materie, le classi si colorano di bambini e ragazzi che vengono dal mondo intero. I genitori troveranno nel volume anche spunti per riflettere su come sviluppare la creatività dei figli e comprendere le loro difficoltà di concentrarsi e provare interesse nell'apprendere.

 

Il sesto volume, in uscita a novembre, riguarda lo sviluppo e gli ostacoli della comunicazione. Gioco e linguaggio nascono precocemente nella relazione del bambino con le sue figure di riferimento. L’attività psichica affonda le sue radici nel processo continuo di fecondazione reciproca tra comunicazione e fantasia. Essa è carica di emozioni che trovano forma e espressione fin dai primi mesi di vita grazie alla capacità degli adulti di accoglierle e modularle. Nei casi in cui sorgono ostacoli alla comunicazione tuttavia, è importante riconoscere i primi segni di disagio, in modo da prevenire un ritiro dalle esperienze intersoggettive indispensabili per uno sviluppo psichico equilibrato. Esempi osservativi mostrano la precocità dello sviluppo delle capacità relazionali preverbali e ludiche, mentre i resoconti di un lavoro terapeutico con bambini anche molto piccoli, i quali danno segnali di difficoltà nella comunicazione o tendono ad un ritiro di tipo autistico, testimoniano dell’efficacia di un intervento precoce finalizzato al ripristino della comunicazione e alla creazione di condizioni che permettano che il gioco e il linguaggio ridiventino elementi di crescita e di piacere condiviso.

 

Quali sono i titoli in preparazione? Può darci qualche anticipazione sui contenuti? Secondo la sua esperienza di psicoanalista e psicoterapeuta dell’età evolutiva, quali sono le problematiche più comuni che ogni genitore affronta durante la crescita del figlio?

Il settimo volume riguarda la scelta del professionista, come aiutare il genitore a orientarsi nel comprendere le differenze tra lo psicologo, il neuropsichiatra, le quale tipo di psicoterapia possa aiutare lui e il bambino ad affrontare le difficoltà che trova nella crescita. Un capitolo è dedicato alla psicoterapia ad orientamento psicoanalitico che rappresenta la prospettiva alla quale la collana si ispira. L’ottavo volume è dedicato al tema della psicosomatica e riguarda quindi il rapporto tra i genitori e il pediatra. I bambini, e non solo, comunicano il loro disagio e le loro difficoltà emotive attraverso il linguaggio del corpo e della malattia. I vari autori discutono dei problemi del sonno, dell’alimentazione, di allergie e dermatiti.

 

Gli ultimi quattro volumi saranno dedicati ai vari stadi dello sviluppo e ai problemi che ogni genitori può trovarsi ad affrontare nelle diverse fasce d’età. In particolare un volume sarà dedicato alla perdita e al lutto, a come parlare ai bambini della morte e come affrontare la perdita del bambino ideale nel caso della nascita di un bambino con una malformazione. Gli ultimi due volumi sono dedicati rispettivamente allo sviluppo
sessuale e dell’identità di genere e all’adolescenza con particolare riferimento ai problemi più allarmanti per i genitori come i disturbi alimentari, la depressione e i tentativi di suicidio, l’autolesionismo e le dipendenze patologiche.

 

Genitori non si nasce, si diventa: leggere e documentarsi sulle problematiche evolutive è il primo passo per la crescita personale di genitori e figli?

Leggere e documentarsi è certamente un passo utilissimo ma parlare con uno specialista è ancora più utile. Senza temere di dover entrare in un rapporto terapeutico, il genitore, soprattutto quando il bambino è piccolo, può trovare, attraverso un numero limitato di incontri, una nuova prospettiva utile per dare significato al comportamento del figlio, alle paure, angosce e conflitti che interferiscono nel suo sviluppo.

 

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