Aspirazione Pura, attività da Bodhisattva e un futuro ecologicamente sano

Un'applicazione in chiave ecologica, pratica ed efficace degli insegnamenti del Buddha attraverso le parole del 17° Karmapa Ogyen Trinley Dorje, guida del lignaggio Karma Kagyu del buddhismo tibetano

Aspirazione Pura, attività da Bodhisattva e un futuro ecologicamente sano

Per la maggior parte della storia dell’umanità le popolazioni di tutto il mondo hanno avuto uno stile di vita semplice utilizzando risorse eco-sostenibili, evitando di infliggere danni ingenti alla Terra.
Recentemente la nostra vita e la nostra relazione con l’ambiente sono diventate sempre più complesse e problematiche, perché ora abbiamo a disposizione un enorme potenziale per danneggiare il mondo.

Lo stile di vita nella fine del ventesimo secolo e dell’inizio del ventunesimo sta richiedendo un uso smodato delle risorse naturali, utilizziamo una quantità senza precedenti di acqua, legno e terra, senza capire quali conseguenze ne possano derivare. In particolar modo facciamo un uso sconsiderato di combustibili fossili, ignorando il fatto che causano maggiori emissioni di anidride carbonica, e il risultato è un pericoloso riscaldamento globale.
Pensiamo di avere bisogno di ogni tipo di prodotto pubblicizzato in maniera accattivante, senza valutare se sono cose veramente importanti o utili. Sembra non esserci limite al desiderio umano, ma c’è chiaramente un limite su quanto la Madre Terra possa sostenere la nostra avidità.

Il Buddha e la sua comunità monastica seguivano uno stile di vita consapevole, frugale e senza sprechi che non eccedeva negli estremi di povertà e accumulazione, manifestando il principio chiave della Via di Mezzo. Oggi il nostro stile di vita dovrebbe essere modellato su questi principi, ovvero né troppo rigido né eccessivamente indulgente. Potremmo considerare necessario qualcosa che desideriamo se è di beneficio e non danneggia l’ambiente, ma se non è questo il caso pensiamo due volte se lo vogliamo o ne abbiamo veramente bisogno.

Come disse Ashvagosha nei suoi Ventuno versi sul Voto del Bodhisattva:

Per gli altri e anche per te stesso
Fai ciò che è utile anche se doloroso,
e ciò che risulta sia utile che piacevole,
ma non ciò che dona piacere ma non serve ad altro


Questo processo decisionale attivo rappresenta una scelta fatta con consapevolezza non ciecamente. In questo modo le nostre azioni coincidono con le nostre aspirazioni spirituali, che come praticanti di Dharma consistono nel liberare tutti gli esseri senzienti dalla sofferenza. Ovunque ci sia sofferenza desideriamo trasformarla in felicità ed equanimità. Comprendiamo che il senso di un io ci porta in una direzione sbagliata perché in realtà l’io non è indipendente dal resto della vita che ci circonda, inclusa l’aria che respiriamo.
Il principio di interdipendenza ci fa vedere che ogni forma di vita è connessa e che le nostre azioni individuali hanno conseguenze nel mondo cui viviamo. Questa è la relazione karmica tra causa ed effetto che si applica chiaramente anche al riscaldamento globale che è stato causato dagli umani che hanno estratto riserve di combustibili fossili creatisi milioni di anni fa e continuano a bruciarle per produrre calore, movimento ed energia elettrica, liberando così gas nell’atmosfera del nostro pianeta.

Come praticanti di Dharma abbiamo la responsabilità di invertire queste azioni negative attraverso i mezzi abili. Per assicurarci che ci sia un futuro salubre per ogni forma di vita sulla Terra dovremmo essere in prima linea per ridurre le emissioni di anidride carbonica e sostituire i combustibili fossili con fonti di energia rinnovabili come quella eolica, solare, l’acqua (in modo appropriato), geotermica e prenderci la responsabilità della protezione di boschi, foreste e foreste pluviali. La loro distruzione contribuisce grandemente al collasso climatico in corso, mentre preservandoli si raffredda il pianeta e si garantisce la sua biodiversità. Dovremmo davvero essere parte di uno sforzo globale per piantare molti più alberi e foreste.

Sono cresciuto in una remota area del Tibet seguendo uno stile di vita vecchio di secoli dove le persone usavano acqua, legna e risorse naturali con grande attenzione sprecando il minimo possibile, se non addirittura nulla. Quand’ero un bambino ho piantato un albero per proteggere la sorgente d’acqua locale e quando me ne sono andato per raggiungere il mio monastero a Tsurphu ho chiesto a mio padre di proteggerlo.

Pur non ricevendo una grande istruzione ereditavamo un tradizionale, profondo interesse per l’ambiente in cui vivevamo e fin da bambini consideravamo sacre molte montagne, fiumi e alcuni animali selvaggi, e li trattavamo con il rispetto dovuto. Ora gli scienziati ci dicono che se non apportiamo dei cambiamenti fondamentali nel nostro modo di fare affari a livello globale rischiamo di perdere oltre la metà delle specie viventi entro la metà di questo secolo. Non è tremendamente triste? Non riusciamo a fare nulla di meglio che starcene a guardare quando sappiamo che questa estinzione di massa sta capitando ora,nel corso della nostra vita?

Il collasso climatico sta già avendo un impatto nelle vite di tutti e senza un’urgente azione correttiva potrà solo diventare più devastante. Nella regione himalayana il clima si sta surriscaldando ad una velocità tre volte più rapida dell’incremento di temperatura medio dell’intero pianeta.
Il surriscaldamento sta avendo terribili conseguenze sui nostri grandi ghiacciai che compongono parte della terza più vasta riserva di ghiaccio sulla Terra, il così detto “terzo polo” e da questo dipendono l’ecologia e lo stile di vita del Tibet, insieme alla fornitura di acqua e cibo per miliardi di persone in Cina, India e Pakistan.

Noi umani abbiamo già creato un danno così immenso all’ambiente che rimediare è quasi oltre alle nostre capacità. La sfida è molto più estesa e complessa di quanto i buddhisti da soli possano affrontare. Possiamo tuttavia assumere l’iniziativa educando ed informando noi stessi prima di tutto. Questo è il tempo in cui le nostre aspirazioni e la nostra attività di Bodhisattva devono unirsi, il momento di garantire un futuro ecologicamente sano al nostro pianeta. Questa aspirazione viene dal mio cuore.



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