5 film per riscoprire la felicità

La felicità è un obiettivo di molti e lo scopo della vita di tutti: alcuni film trattano questo tema dando spunti di riflessione molto interessanti.

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La felicità è considerata uno dei maggiori scopi e obiettivi da perseguire ogni giorno.

Ognuno cerca, passo dopo passo, di raggiungerla, spesso perdendo di vista quelli che sono gli elementi che realmente possono supportarla, fermandosi ad aspetti labili e che non donano un senso pieno di realizzazione dell’obiettivo.

Elementi come l’assenza di problemi in famiglia, la salute, un buon lavoro, una carriera avviata, ecc. sono sicuramente aspetti importanti, ma che perdono valore se non vissuti e considerati con il corretto spirito e modalità, risultando, talvolta, non sufficienti.

Molti film di fama internazionale ci donano interessanti spunti per capire come ricercare la felicità e come in realtà spesso sia molto lontana da dove la si cerca.

 

L’attimo fuggente

"L'Attimo Fuggente" è un film del 1989 diretto da Peter Weir e con protagonista Robin Williams nel ruolo di John Keating, insegnante di letteratura presso il college maschile di Welton nel 1959. Film a tratti struggente e drammatico, è in realtà ricco di spunti di riflessione e insegnamenti.

Keating è un insegnante originale, che esce dagli schemi rigidi degli anni Cinquanta e insegna ai propri ragazzi a pensare con la propria testa, a seguire le proprie passioni e desideri imparando ad osservare le cose da angolature differenti.

Attraverso la poesia trasmette messaggi importanti, che molti degli studenti colgono come stimolo per seguire le proprie aspirazioni, seppur questo porterà alcuni ad avere dissapori con i famigliari fino al punto di commettere atti tragici come il suicidio, pur di non voler rinunciare ai propri sogni.

Il famoso “carpe diem” ovvero "cogli l’attimo" vuole incitare i giovani a vivere la vita appieno, cogliendo ogni istante ogni momento di bellezza.

Nella ricerca della felicità spesso ci si perde nella corsa verso grandi obiettivi e aspirazioni, dimenticando il qui ed ora e tutto quello che di maestoso ci può trasmettere.
 
 

La ricerca della felicità

"La Ricerca della Felicità" è un film del regista Gabriele Muccino, del 2006 con protagonista Will Smith nei panni di Chris Gardner.

E' tratto da una storia vera: Gardner era un imprenditore milionario che durante i primi anni Ottanta visse un periodo di povertà e crisi economica con un figlio a carico.

La trama parla di quest' uomo che tenta di vendere scanner di ultima generazione per l’analisi della densità ossea con scarso successo.

Non perdendosi d’animo, nonostante le ingenti difficoltà economiche, un giorno la sua attenzione viene attirata da un signore con una Ferrari, al quale chiede che lavoro svolga. E' un broker.

Decide allora di diventare, per sei mesi e gratuitamente, uno dei tanti stagisti dell’azienda di questo sconosciuto incontrato casualmente: alla fine dei sei mesi uno solo di loro verrà assunto.

Nel frattempo, Chris viene lasciato dalla moglie, esausta di tutta la situazione e dei tanti progetti non realizzati dal marito. Perde la casa, l'auto e non riesce nemmeno a pagare un alloggio per lui e il figlio.

L’uomo però, incoraggiato anche dall’estrema fiducia che il figlio ripone in lui, non si perde d’animo e lotta con tutte le sue forze per ottenere quello che desidera.

Viene infine incredibimente assunto come broker ritrovando la serenità e una condizione di vita dignitosa.
 
In questo film è forte l’idea della felicità come un processo di ricerca continuo, mai scontato e anzi raggiunto con determinazione e passo dopo passo.

Nonostante le tante difficoltà Chris non si perde mai d’animo, lotta continuamente per lui e per suo figlio, facendo dei piccoli traguardi una meta importante.
 

Into the wild

"Into the Wild" è un film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn, basato sul libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless.

Christopher è un ragazzo benestante che dopo la laurea decide di lasciare tutto, famiglia, amici e condizione agiata e partire per un viaggio in solitaria, negli Stati Uniti, con lo scopo di scoprire infine le terre selvagge dell’Alaska.

Il malcontento familiare e le tante pressioni portano il ragazzo a volersi allontanare alla ricerca di qualcosa di diverso alla ricerca di soddisfazione e felicità.

Durante il viaggio conosce molte persone che lasceranno a lui insegnamenti importanti. Alla fine, giunge in Alaska dove per qualche tempo riesce a procurarsi cibo e sopravvivere, fino alla fatale morte accidentale per aver mangiato una bacca selvatica.

È proprio alla fine della propria vita e di questo viaggio alla ricerca di qualcosa di diverso da quello che aveva, lontano da tutti e tutto, che il ragazzo scrive su uno dei libri portati con sé che la “la felicità è autentica solo se condivisa”.

Questa frase, spesso utilizzata come citazione sul senso della felicità, rispecchia come la felicità non sia solo qualcosa di personale e un vissuto interiore ma abbia in sé una dimensione di relazione e interazione.

Questo non implica che la felicità derivi dagli altri, anzi, ma che la condivisione della stessa rinforzi la sua essenza e permetta in qualche modo di gioire maggiormente di quello che si ha.

 

Qualcosa di speciale

"Qualcosa di speciale" è un film del 2009 diretto da Brandon Camp con Jennifer Aniston e Aaron Eckhart nel ruolo rispettivamente di Eloise Chandler e Ryan Burke.

Ryan perde la moglie per una fatalità e rimasto vedovo decide di scrivere un libro in cui raccontare come affrontare il dolore e raggiungere uno stato di serenità. Il libro ha subito un gran successo e presto l’autore diventa una specie di “guru” sull’argomento costretto a dividersi tra seminari e conferenze.  

Conosce quindi Eloise e tra loro nasce qualcosa di speciale che nessuno dei due riesce ad ammettere: lui perché sente il lutto ancora latente e lei per il timore di soffrire ancora per amore. Insieme però riescono realmente a mettere in pratica i consigli che Ryan ha raccontato nel suo libro.

In questo film si sottolinea come la felicità sia una condizione mentale che richiede allenamento e impegno. E' compito di ogni persona cercare di dedicare il proprio tempo a qualcosa di semplice che dona serenità, come, ad esempio, sorridere.

La felicità non è qualcosa di acquisito ma qualcosa che va raggiunto continuamente: un ruolo fondamentale gioca il modo in cui leggiamo la realtà e le cose che accadono, ma anche come viviamo gli insuccessi e la sofferenza al fine di comprendere ogni aspetto della vita e riuscire ad assaporare pienamente le cose.
 
 

Forrest Gump

"Forrest Gump" è un film del 1994 diretto da Robert Zemeckis con attore protagonista Tom Hanks, nei panni di Forrest.

Tratto dal romanzo omonimo, il film racconta di un uomo, Forrest, che presenta un lieve ritardo nello sviluppo cognitivo e con difetti nella deambulazione.

Siamo nell’America degli anni Quaranta: i difetti fisici di Forrest e il ritardo cognitivo non sono un ostacolo per una vita piena e ricca. Forrest infatti diventa abile sportivo e si laurea al college specialmente per merito sportivo, diventando campione di ping-pong e arruolandosi nell’esercito per la guerra del Vietnam.

Lungo tutta la sua vita Forrest ha in mente Jenny, la ragazza conosciuta sull’autobus da bambino, ai primi giorni di scuola. La loro storia sembra ad un certo punto terminare perché Jenny non si sente all’altezza della purezza di Forrest, rifiutando la sua proposta di matrimonio.

Dopo anni Forrest reincontra Jenny che gli presenta un bambino: Forrest Jr., suo figlio. Ma la ragazza muore e Forrest si prende cura e cresce il figlio. 

La trama, piuttosto complessa, viene raccontata in flashback da Forrest seduto su una panchina in attesa dell’autobus.

Tra i tanti significati di questa parabola c'è l'idea che la felicità, se la si desidera, può essere raggiunta, e che tutti, nonostante le difficoltà, possono raggiungere le proprie aspirazioni, proprio come Forrest che non si ferma davanti agli ostacoli ma lotta con determinazione.

La celebre frase “La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita” pronunciata dal protagonista rimanda all'imprevedibilità della vita che Forrest sfrutta al massimo, osservando la realtà con spensieratezza e ottimismo