Tecnofobia: perché si rifiuta la tecnologia?

Queste tecnologie, che si odino o si amino, comunque le utilizziamo se non altro per sfruttarne le possibilità. Per qualcuno però un ostacolo psicologico si frappone: tecnofobia o ansia da prestazione digitale

Tecnofobia: perché si rifiuta la tecnologia?

Ai nostri giorni è talmente banale vedere le teste chine sugli smartphone che forse ci stranisce di più la notizia che qualcuno non lo possieda, non lo usi o addirittura non lo voglia.

Non si tratta solo di nostalgici che non vogliono imparare le novità del mercato; per qualcuno si tratta di un ostacolo più profondo ai margini della patologia.

Si tratta della tecnofobia, una vera e propria paura incontrollata delle nuove tecnologie.

 

Le cause e le caratteristiche della tecnofobia

Letteralmente la tecnofobia è la fobia per le tecnologie: una fobia è un terrore incontrollato che si scatena al solo pensiero e genera una serie di spiacevoli effetti e sintomi.

Per quanto riguarda la tecnofobia però non parliamo di crisi angoscianti, ma piuttosto di una spinta ritrosia all'uso delle Nuove tecnologie anche quando queste sono necessarie allo svolgimento di un compito.

Si tratta di un concetto complesso in cui emergono due altri costrutti psicologici: attitudini negative nei confronti di questi strumenti (convinzioni più o meno realistiche che le caratterizzano negativamente) e uno stato di ansia marcato all'idea di utilizzarle.

Di tecnofobia si parla per la prima volta negli anni '70, ma non esiste ancora una definizione unica. Larry Rosen la definisce come (Larry & Maguire, 1990): uno stato d'ansia attuale o relativo a futuri usi del computer o tecnologie ad esse correlate, attitudini globali negative nei confronti del mezzo e delle operazioni che permette e dell'impatto sociale delle stesse, dialogo interno critico e negativo durante l'utilizzo o al solo pensiero di usarlo.

Più tardi nel 1993 Rosen individua 3 tipologie di tecnofobici ordinati per gravità:

  1. uncomfortable users, coloro che non si trovano a loro agio con le tecnologie;
  2. cognitive computerphobes, coloro che pensano di avere scarse capacità e ciò incide poi sulle loro prestazioni e sulle loro attitudini;
  3. anxious computerphobes, coloro che sperimentano uno stato ansiogeno legato al solo pensiero di usare il computer o tecnologie affini.

 

Tecnofobia come patologia e le terapie

Recentemente la tecnofobia è stata inserita nel manuale diagnostico DSM-IV qualora persistano dei sintomi di una certa intensità e durata. Alcuni studi stimano un 5% di utenti affetti da tale condizione.

Alcune variabili sono state messe in relazione con l'insorgenza di questo disturbo:

  • il genere (le donne presentano dialoghi interni molto più critici rispetto alle loro abilità);
  • caratteristiche di personalità quali bassa autostima, bassa autoefficacia e predisposizione all'ansia.

Ad oggi esistono dei programmi che in una serie di sessioni, grazie all'affiancamento di tutor, insegnano a controllare l'ansia e i pensieri negativi. Il training prevede anche degli esercizi a casa con l'aiuto di un manuale che potenzi le strategie di coping.

 

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