La solitudine: a Natale si soffre di più

La solitudine durante il Natale è tra le sensazioni più tristi. Le feste sono il momento familiare per eccellenza e l’impossibilità di stare accanto ai propri cari apre la via agli effetti negativi della solitudine su corpo e mente. Per affrontare questo disagio dei volontari terranno attivo un telefono amico aiutando soprattutto uomini colpiti dalla crisi

La solitudine: a Natale si soffre di più

Il periodo delle feste è considerato il momento in cui (volenti o nolenti) si passa del tempo insieme ai propri cari. La solitudine a Natale è poco apprezzata e può dare il via a forti conseguenze negative sull’umore.

Quant’è pericolosa la solitudine? E a Natale è possibile che le conseguenze siano ancora peggiori.

 

Gli effetti della solitudine, a Natale e non

Le conseguenze della solitudine non sono da sottovalutare, sia per la loro portata, sia perché comprendono mente e corpo. Le persone che hanno pochi contatti sociali, solitarie per scelta o per necessità o anche coloro che non hanno una vita di coppia, sono maggiormente esposte al rischio di sviluppare sintomi depressivi, disturbi del sonno e in generale hanno un basso livello di globuli bianchi.

Ciò si traduce quindi in uno stato di fragilità che coinvolge più del singolo individuo. Uno studio americano condotto da John Capoccio, James Fowler e Nicholas Chorstakis ha messo in luce una sorta di contagio della solitudine.

Le persone isolate in genere si trovano in una posizione periferica nella propria rete sociale, ma la sensazione si isolamento riesce a farsi strada nella cerchia degli amici. Il rischio di sentirsi soli se si ha un amico solitario va dal 40 al 60%.

Anche l’amico di un amico ha fino al 36% in più di risentire della solitudine. Le persone si appartano e diventano fataliste e destabilizzano l’intera rete sociale.

 

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La solitudine a Natale

Come detto, la solitudine a Natale non è infrequente. Gli effetti vengono acuiti dalle aspettative sociali e quindi dal possibile giudizio che viene da coloro che sono circondati dai propri affetti.

La famiglia e i legami vengono idealizzati, sia nel caso di un lutto, sia nel caso di un allontanamento. Ad oggi, a causa del lavoro, delle famiglia allargate o comunque per le separazioni, si vive sempre più diffusamente l’esperienza di un Natale solitario.

Non è detto che le conseguenze siano più gravi perché queste sensazioni si avvertono durante le feste, ma si tratta comunque di un segnale importante che deve essere preso in considerazione.

 

Come affrontare la solitudine a Natale

Nel tentativo di non minimizzare i sentimenti di solitudine a Natale alcuni volontari milanesi si sono messi a disposizione nei giorni delle feste per offrire compagnia. Si tratta di un numero nazionale che per il settimo anno consecutivo sarà attivo 24 ore su 24 nei giorni delle feste. La Onlus che organizza questo servizio (Telefono Amico Italia) ha sottolineato come quest’anno la situazione economica e sociale potrebbe peggiorare i vissuti negativi associati alla solitudine a Natale.

Enrico Finzi, sociologo e presidente di AstraRicerche, sottolinea che la maggior parte delle chiamate sono fatte uomini, perché più sensibili o più carenti d’aiuto. La fascia d’età più colpita va dai 36 ai 55 anni che lamentano le grosse difficoltà causate dalla crisi economica che non ha colpito solo la disponibilità economica, ma ha abbattuto la speranza nel futuro.

 

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Immagine | Roby Ferrari