La balbuzie: cos'è

La balbuzie è un disturbo che genera un forte disagio in chi ne soffre: vergogna e ritiro sociale possono essere le conseguenze che colpiscono la persona balbuzionete. Cerchiamo di comprendere meglio in cosa consiste e come si manifesta

La balbuzie: cos'è

La balbuzie è un disturbo del linguaggio, ma non solo, che provoca una disarticolazione della parola. Chi ne soffre parla male, esita sulle parole o su parti di esse, si blocca prima di cominciare ad emettere il suono, generando un disagio profondo non solo nella persona interessata, ma anche negli interlocutori che spesso provano imbarazzo, vergogna o ansia rispetto all’eloquio non fluente. Come affrontare il problema balbuzie?

 

La balbuzie: cos’è

La balbuzie è un disturbo del linguaggio che si manifesta con un’esitazione sulle parole, su parti di esse, o con un arresto della fonazione prima di cominciare a pronunciare la parola. Abbiamo varie forme di balbuzie: clonica, in cui c’è una ripetizione delle sillabe; tonica, in cui l’arresto brusco durante o prima della fonazione genera una modalità coatta che porta a ripetuti tentativi di pronunciare il termine; forma mista e la balbuzie palilalica, in cui si ripete una sillaba non attinente alla frase che si vuole pronunciare. La forma labio-coreica, poi, implica che lingua e labbra si muovano in maniera involontaria, impedendo la pronuncia di tutte le labiali, mentre la forma gutturo-tetanica implica un inturgidimento muscolare che altera la pronuncia dei suoni gutturali. La balbuzie, inoltre, viene chiamata primaria quando si presenta in età prescolare e solitamente tende a scomparire, e secondaria, quando si presenta nel periodo scolare e tende a cronicizzarsi.

 

La balbuzie: come si manifesta

La balbuzie non è solo un problema di linguaggio: quello che si crea è un vero e proprio circuito chiuso governato da pensieri disfunzionali che circoscrivono il disturbo e, così facendo, lo alimentano, lo nutrono e lo sostengono. L’ansia anticipatoria su una eventuale manifestazione del disturbo in situazioni sociali, la carica emotiva che un evento può avere in base all’intensità con cui si è balbettato, possono sostenere e alimentare un vissuto già di per sé negativo. La persona affetta da balbuzie può avere dei comportamenti tipici che tendono all’evitamento sociale, per esempio evitando di parlare guardando negli occhi l’altra persona, o all’evitamento del problema, cadendo in silenzio ed evitando di interloquire soprattutto se sono in situazioni sociali non familiari, o ancora, all’evitamento del vocabolo, quando sa che alcune tipologie di parole possono dare più problemi di altre.

 

Spesso accade che la persona con balbuzie tenda ad avere un’inconsapevole alterazione del respiro, fatta di rapidissime inspirazioni ed espirazioni, in cui la fase espiratoria è pressoché nulla. A volte non riesce a coordinare l’emissione del vocabolo con la respirazione: l’ansia tira brutti scherzi e spesso, nel tentativo di pronunciare la parola, si scoordinano con la respirazione tentando di emettere il suono in fase inspiratoria o a polmoni vuoti. L’ansia e lo stress non aiutano perché provocano una contrazione di tutto l’apparato ortofonologico: mandibola, lingua, gola e corde vocali si irrigidiscono e accentuano la balbuzie. Ma non dimentichiamo che esistono anche casi di balbuzie che trovano giovamento proprio nella comunicazione pubblica: spesso una platea di uditori non provoca un’accentuazione del sintomo, bensì una remissione.

 

La balbuzie: il disagio che cresce

La balbuzie generalmente crea disagio non solo nella persona che ne soffre ma anche nell’interlocutore che, molto spesso, non sa come relazionarsi alla persona: non sa se aiutare o meno la pronuncia, se far finta di niente, se chiedere di ripetere se non ha compreso. Tutto questo si ripercuote, inevitabilmente, sulla comunicazione, aumentando lo stato di ansia e di fatica della persona che è affetta dal disturbo. La balbuzie, inoltre, provoca oltre che disagio, anche senso di colpa e frustrazione per dei risultati che si percepiscono irraggiungibili: alcune volte il vissuto di inferiorità viene attribuito esclusivamente alla balbuzie, per cui l’incapacità di raggiungere una posizione sociale e la fama e potere adeguati alle aspettative, viene assegnata esclusivamente al sintomo, con una conseguente perdita dell’autostima e un vissuto di vergogna.

 

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