Diventare coach

Il coach è come un allenatore che cerca di potenziare le capacità e le attitudini del cliente, che insieme al coach focalizza un obiettivo e mette in atto le strategie e le risorse che ha a disposizione per raggiungerlo. Come si fa a diventare coach? Quali sono le caratteristiche che un buon coach deve possedere? Quali sono i percorsi di formazione? Ecco una breve guida alla professione

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Come si fa a diventare coach? Il coach è una figura professionale che affianca il cliente (coachee) in un percorso di ricerca e di crescita personale. Il coach è come un allenatore che cerca di potenziare le capacità e le attitudini del cliente, che insieme al coach focalizza un obiettivo e mette in atto le strategie e le risorse che ha a disposizione per raggiungerlo.

 

Diventare coach: compiti e caratteristiche

Coach e coachee stabiliscono un rapporto collaborativo e paritario in cui al coach spettano diversi compiti: ascoltare il cliente per capire quali siano le sue aspirazioni e le sue abilità, scoprire e allenare il potenziale inespresso del cliente, promuovere e valorizzare le caratteristiche personali e l’unicità del cliente. Per diventare coach bisogna possedere delle specifiche qualità: atteggiamento positivo e propositivo nei confronti della vita e delle difficoltà, predisposizione all’ascolto e il desiderio di mettersi sempre in discussione. Il coach deve essere poi in grado di creare un rapporto empatico insieme al suo coachee senza mai sovrapporsi a lui nell’analisi delle capacità e nelle scelte, ma deve saper guidare il suo cliente nell’autorealizzazione e nella consapevolezza di sé. Un coach non dà consigli o pareri, né dà informazioni. Non prescrive farmaci, non cura, non indaga nel passato del cliente. Fornisce solo un aiuto nel raggiungimento di un risultato. È un allenatore che migliora le prestazioni del proprio cliente.

 

Diventare coach: tipi di coaching

Si può diventare coach specializzandosi in uno o più tipi di coaching. Tra i vari tipi di coaching vi è il business coaching, dedicato ai manager e agli imprenditori in cui il coach cura soprattutto la capacità di leadership; il career coaching, dedicato a chi vuole avviare una nuova professione o cambiare quella attuale; il coaching organizzativo, in cui il cliente non è più un singolo ma un’intera organizzazione e che mira a definire gli scopi e le strategie di un’azienda o simili; l’executive coaching, riservato ai top manager; il life coaching, che ha come scopo l’autorealizzazione attraverso obiettivi concreti in particolari fasi di cambiamento o di passaggio e può essere applicato al singolo, alla coppia o alla famiglia; lo sport coaching, indirizzato principalmente agli atleti (singoli o squadre).

 

Diventare coach: formazione

Per diventare coach è necessario il conseguimento del diploma in coaching rilasciato da una scuola di formazione. In genere i corsi hanno forma seminariale, con esercitazioni pratiche, interazioni dirette con i trainer e i compagni e sessioni di coaching individuale con coach esperti. Non sono necessari prerequisiti specifici, ma molte scuole di specializzazione richiedono almeno la laurea di primo livello. Tra chi sceglie di diventare coach ci sono anche professionisti della relazione d’aiuto (psicologi, psicoterapeuti, assistenti sociali); operatori dell’ambito socio educativo e psicopedagogico (insegnanti, formatori, religiosi, genitori, educatori, volontari); manager ed esperti delle risorse umane.

 

Fonte immagine: Aidan Jones