Counseling infermieristico nella cassetta del pronto soccorso

Il counseling infermieristico è una particolare forma di relazione d’aiuto che l’infermiere utilizza unendo capacità comunicative e conoscenze tecniche specifiche, allo scopo di fornire un’assistenza completa ed efficace al paziente. Le finalità del counseling infermieristico sono principalmente quelle di sostenere, guidare ed educare

counseling infermieristico

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Il counseling in ambito sanitario ha l’obiettivo di fornire il supporto necessario a fronteggiare la vasta gamma di aspetti psicosociali connessi alla malattia. Ogni operatore sanitario può utilmente utilizzare tecniche di colloquio, ma si può parlare di counseling infermieristico nel momento in cui gli infermieri apprendono specifiche competenze e imparano ad adottare un particolare stile di conduzione. Assumere stili e competenze di counseling infermieristico significa prendersi cura della persona in modo più nascosto e discreto, aiutandola ad affrontare quello che è il suo problema in quel momento, facendole rafforzare l’immagine di sé e l’autostima rispetto alla qualità della vita. Doti fondamentali per l’infermiere sono la disponibilità e l’abilità di comunicare, nonché la comprensione e l’ascolto attivo e la capacità di affrontare il silenzio che spesso esprime sentimenti si ansia, paura, tristezza o imbarazzo.

 

L’ascolto alla persona ammalata è costituito da tre elementi essenziali: il prestare attenzione, la verifica della percezione, il feedback. Prestare attenzione significa manifestare interesse per la persona anche attraverso il linguaggio del corpo, ossia attraverso il contatto visivo, la postura, l’atteggiamento calmo, uniti a commenti verbali che servono a confermare l’ascolto. Per quanto riguarda la verifica della percezione, bisogna accertarsi di aver compreso ciò che il paziente ha espresso ricapitolando e riformulando volta per volta il messaggio. Infine un feedback verbale e non verbale serve per rassicurare il paziente che il messaggio è stato compreso. Il counseling infermieristico, se messo in atto dagli infermieri dopo un’accurata formazione, può essere uno strumento per il paziente per elaborare, sistematizzare, ristrutturare, comprendere e infine accettare.

 

Counseling infermieristico: un processo di educazione terapeutica

Nell’ottica del counseling infermieristico per sostenere i pazienti, soprattutto nella gestione di malattie croniche, si propone di utilizzare un percorso di educazione terapeutica che possa coinvolgere l’utente nell’empowerment, motivandolo e facendogli accettare di essere protagonista della cura e creando le condizioni migliori perché aderisca a questo ruolo che gli conferisce potere. È necessario che l’infermiere consideri i bisogni di conoscenza espressi dal paziente, definisca le sue competenze e sappia attivare le risposte nel momento e nel modo più appropriato: l’informazione fa parte del dialogo tra il personale sanitario e l’utenza ed è costituita da un insieme di notizie, raccomandazioni, istruzioni. Tuttavia, mentre l’informazione è un processo centrato su chi la fornisce, quando parliamo di educazione, la focalizzazione si sposta su colui che apprende.

 

L’educazione terapeutica è un percorso che si propone di aiutare la persona malata (con la sua famiglia e nell’ambiente che lo circonda) ad acquisire e mantenere la capacità di gestire, in modo ottimale, la propria vita convivendo con la malattia. L’educazione terapeutica nell’ambito del counseling infermieristico è un processo di apprendimento sistemico e centrato sul paziente. L’azione dell’infermiere non è più solo di individuare “ciò che manca”, analizzando i bisogni del paziente, ma anche di identificare le potenzialità della persona, ossia le risorse ed i punti di forza su cui agire. I “risultati di salute” non dipendono solo dalla qualità tecnica della prestazione, ma trovano radici più profonde nella responsabilizzazione dei soggetti coinvolti attraverso il counseling infermieristico.

 

Fonte immagine: Felixe