Cos'è il cerchio amaranto

Il Cerchio amaranto è il frutto di esperienze, competenze e riscontri quasi ventennali nel campo del benessere. E’ un “non luogo” per un percorso fisico, mentale, spirituale, dell’individuo nel suo insieme.

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©Il Cerchio Amaranto / Facebook

Le proposte
Ciò che viene proposto è rivolto sia a singoli sia a gruppi sia a realtà strutturate, come aziende, team di lavoro, negozi, centri benessere, dojo, palestre, ecc. L’obiettivo è il dare risposte e strumenti a chi ha difficoltà nel proprio quotidiano e in ambito professionale e a chi sente di essere alla ricerca di una evoluzione personale.

Il modo sarà quello di mettersi in ascolto e al servizio, senza giudizio, delle persone, così da offrire loro tutti gli strumenti e l’esperienza maturata per individuare il percorso più opportuno per una crescita personale e la serenità ricercata.


A chi è rivolta
Chiunque voglia intraprendere un percorso di benessere, crescita, soluzioni di temi e problemi nel proprio quotidiano. Difficoltà che possono essere note o meno note che compaiono sottoforma di insoddisfazioni, ripetizioni di comportamenti ed eventi nella propria vita e del proprio sistema familiare, malesseri senza motivazione apparente. Ricerche sul proprio albero genealogico.

Aziende: Attività di Team Building. In sede o fuori sede. Incontri volti a proporre mezzi di apprendimento validi per singoli (middle e senior management) o team, per stimolare la conoscenza di sé, delle proprie risorse e delle aree di miglioramento. Tecniche focalizzate allo sviluppo delle potenzialità, al miglioramento delle relazioni con gli altri sino alle strategie più adeguate per affrontare e risolvere situazioni di conflitto.

Conduzione di seminari di Costellazioni professionali, Costellazioni creative. Da organizzare in giornate o week end di lavoro.
Dojo, Centri Benessere, Palestre, gruppi di persone o singoli: incontri di presentazione e divulgazione dei presupposti teorici delle Costellazioni, dell’Analisi Transgenerazionale, della Psicogenealogia.  Seminari pratici [di gruppo o individuali] di Costellazioni Familiari, Sistemiche, Immaginali e altre.
Seminari pratici di Psicogenealogia, Metagenealogia, Analisi Transgenerazionale. Incontri individuali  di Regressioni in stato cosciente. Trattamenti ayurvedici, Shiatsu (Meiso Shiatsu, Zen Shiatsu),  Moxobustione. Da organizzare in serate, giornate o week end di lavoro, open day gratuiti.
Il proprio percorso individuale.
Iniziare un Percorso, il proprio Percorso Personale, non è cosa da tutti i giorni. Chi prima chi poi,  semplicemente si ‘avvia’, e non c’è un inizio vero e proprio. Semmai a un certo punto ci si accorge di essere partiti, senza ricordare quando, da quanto, da dove e su quale sentiero esattamente si sia. Sarà quello giusto? Ce ne sono altri, magari migliori, più adatti? Chi sono? Quale il mio ruolo e obiettivo nella vita? Queste sono domande normali e frequenti, sono LE domande minime e fisiologiche che a un certo punto compaiono nella vita di molti individui e alle quali, però, non si saprà mai dare risposta se non proseguendo sul sentiero intrapreso. Tornare indietro, ormai, sarà impossibile. Esiste qualcosa, in ciascuno di noi, che ci induce a essere in un certo modo, a fare certe scelte, a prendere certe vie anche se talvolta simili passaggi possono sembrare casuali o irragionevoli? Se esiste, è il ‘daimon’,  il ‘demone’ ovvero ciò che si nasconde dietro parole come ‘vocazione’, ‘chiamata’, ‘carattere’ che ciascuno di noi riceve come compagno prima della nascita, secondo il mito di Er raccontato da  Platone. Se esiste, è la chiave per leggere il ‘codice dell’anima’, quella sorta di linguaggio cifrato  che ci spinge ad agire ma che non sempre capiamo. 1 Una volta individuato e lasciato libero di agire esprimerà tutto il potenziale e la missione autentica di ciascuno.
Iniziare. Procedere. Avanzare. Quello di cui ci si accorge, a un certo punto, è che QUI e OGGI, oltre a lavorare far la spesa, l’aperitivo,  il riposo e di nuovo il rialzarsi per ripetere il ciclo, ebbene oltre a questo, c’è dell’altro. E pian piano questo “altro” diventa più importante di ciò che prima era ‘la vita’, ovvero la norma-lità. Ci si accorge, cioè, che il non visibile, il non manifesto, l’istintualità, il silenzioso personale acquista maggior importanza e  interesse fino a divenire ciò che più coinvolge, chiama. Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti e altri misteriosi  fattori inconsci che con la volontà cosciente, le  buone intenzioni, la ragionevolezza. 2 E ancora Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sé o dell’Anima dell’uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo. 3  Stiamo parlando, cioè, di tutto ciò che fa porre domande e consente di provare a darsi possibili risposte poiché a quel punto ci si rende conto che si è bloccati, cristallizati, costantemente prigionieri di  situazioni o dinamiche che si ripetono nella vita personale e professionale. 
Si percepisce che il proprio potenziale è spento, dormiente sotto una coltre di paure, di incapacità decisionali, di rinvii infiniti a un domani eterno così da perdere ogni opportunità di avvio per una reale evoluzione e un cambiamento ormai impellente. Siate voi il cambiamento che volete vedere nel  mondo 4, era solito ripetere Gandhi esortando coloro i quali si limitavano a protestare e a lamentarsi per lo stato delle cose senza fare qualcosa di diverso loro stessi per primi. Follia è fare sempre la  stessa cosa e aspettare risultati diversi. 5 Ci si sta muovendo, il viaggio sta per iniziare.
Iniziare. Smettere di fare resistenza. Quando, da dove e con cosa iniziare, il proprio viaggio-percorso? E come proseguirlo? Ad esempio, molto semplicemente, smettendo di ‘fare resistenza’ alla Vita. Smettere di cercare, affannosamente quanto inutilmente, di tenere tutto sotto controllo. Attenuare il proprio ego col quale si ritiene di essere in grado di gestire tutto. La vita non sta ad aspettare i desideri del primo pigro di turno. La vita non ti ricambia se non nella misura in cui ti abbandoni a essa e ti sforzi di superare il tuo egocentrismo.6   Gli “imprevisti” accadono sempre e comunque e sono più presenti e devastanti, nel loro agire, proprio quando li si teme e si fa di tutto per evitarli. Non si tratta di diventare fatalisti, ma di vivere il QUI e ORA anziché il ‘tra tre ore, domani, settimana prossima’ perché così facendo, quando arriverà il ‘tra tre ore, domani, settimana prossima’ si starà già pensando [senza viverlo] al momento successivo da gestire, organizzare.  A furia di progettare e pianificare IL FUTURO, non si vivrà mai nessun momento, né
l’attuale né quello che deve arrivare perché quando questo arriverà si sarà già intenti a progettarne  e a pianificarne altri successivi, nell’illusione continua di poterli dominare evitando ogni imprevisto.  L’eternità non è il futuro, è adesso. Se non la trovi qui, non la raggiungerai mai. 7 Come fare?
Procedere. Come fare? Senza fare passi più lunghi della gamba basterà provare, ascoltare e ascoltar-si per fare un ulteriore passo, lentamente e senza fretta. Anche se la sensazione di aver ‘perso tanto tempo’ può esser forte e spinga a un affanno bulimico di ricerche ed esperienze che rischiano di sommarsi inutilmente, vale la pena procedere con calma in una fase nella quale non si è ancora pronti per ‘qualunque’ esperienza ma solo per alcune, per poi crescere, evolvere. Non serve bruciare le tappe, recuperare il ‘tempo  perduto’, ma avanzare con consapevolezza. Fermarsi, provare ad ascoltare sé stessi in silenzio  conoscersi meglio, porsi alcune domande, avere fiducia, lasciarsi andare.  La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole. 8 Ora occorre avanzare.
Avanzare. Cosa fare.
A questo punto, compreso che si è in viaggio, può essere utile provare a orientarsi, facendo il punto della situazione con sé stessi, il più sinceramente possibile. Cercare un contributo esterno per   ricevere un consiglio, un parere per conoscere la propria posizione da un punto di vista oggettivo rispetto al proprio soggettivo, ‘impregnato’ di dinamiche quotidiane cristallizzate di credenze, timori, paure. Una ‘chiacchierata conoscitiva’ può rappresentare un ottimo inizio, verbalizzando la propria persona, raccontarla a un ‘esterno’ e contemporaneamente a sé stessi ascoltandosi, poiché aver dentro di sé un groviglio di pensieri, sentimenti e sensazioni rimandando sempre la loro ‘risoluzione’ [assolvendosi con un comodo ‘tanto io sono così, non posso cambiare’] tiene bloccati e rigidi su  posizioni ritenute e vissute come ‘ormai immutabili’. Analizzare per esempio il proprio rapporto col  denaro, con l’altro sesso, col cibo, con la propria fiducia e autostima, con le dipendenze, col gioco,  col potere, con la gioia, riconoscere e ammettere le proprie paure, i propri timori, le proprie fobie.  Pensare al rapporto con i vari ‘sistemi’ di appartenenza ovvero la famiglia, il giro degli amici, l’ambito  di lavoro coi colleghi, il club per riconoscere e comprendere cosa è ‘proprio’ e cosa è altrui e che  dunque va restituito per smettere di farsi carico di pesi, nodi, drammi non propri. Questo può essere un punto di partenza, per [ri]scoprire pian piano sé stessi e a quel punto individuare quali strumenti  utilizzare, su quali sentieri avviarsi. Terminare il lavoro [psicogenealogico] significa poter voltare pagina. 9  Sostanzialmente che si lavori con le Regressioni, la Psicogenealogia o la Psicoterapia, la TBS, la MTC, con le Rune o con i Tarocchi, coi I Ching, la Kabbalah, la Psicomagia, la Psicoanalisi junghiana, l’analisi freudiana, l’Iridologia o la Radioestesia, non c’è grande differenza. Nulla è meglio di altro in assoluto ma è semmai il “come” ci si pone, con quali modalità di ascolto e di ricerca di sé stessi ci si muove, con quanta sincerità e fiducia ci si interroga e si ricercano risposte e accessi a ulteriori percorsi, anche  scomodi e più dolorosi rispetto alla quieta ripetizione di dinamiche e comportamenti quotidiani.  Faceva notare un giorno Albert Einstein sorridendo di come fosse più difficile disgregare un pregiudizio [un convincimento, una credenza, un’abitudine] che un atomo. 10 Lo spirito umano ha due aspirazioni principali: la conoscenza e l’immortalità. Allora si dovrebbe concepire l’Inconscio come un insieme di due zone: l’una è il prodotto delle esperienze del passato -compresi i  nostri residui animaleschi- e possiamo continuare a chiamarlo ‘inconscio’, mentre l’altra racchiude  virtualmente le possibilità di mutazione che faranno crescere esseri dotati di Coscienza cosmica -quindi
non composta da esperienze passate bensì da possibilità future, colte nello stato di trance tipico dei poeti e dei profeti- e potrebbe ricevere il nome di Superconscio
. 11
Gli strumenti.  Psicogenealogia, Costellazioni Familiari, Sistemiche, Quantiche, Immaginali. Analisi Transgenerazionale, Counselling Psico Sociale, Biologie Totale e Biopsicogenealogia, Analisi Transazionale, Metagenealogia. Regressioni. Psicomagia, Atti simbolici, Ordalie, Creazione del Genosociogramma Sistemico familiare. Si può ad esempio partecipare a una Costellazione (Familiare di scuola Hellinger, Sistemica di scuola Palo Alto, Quantica di scuola Placet, ecc) di gruppo o individuale e iniziare a vedere come e quanto il proprio sistema (familiare, di lavoro, sociale) determini abitudini, talenti, incapacità, problematiche nei campi e negli ambiti più  diversi. Ad esempio le Costellazioni Familiari permettono a ogni costellato di vedere, attraverso le dinamiche e le reciproche ‘posizioni’ [costellazioni] dei propri familiari, viventi e non, le possibili origini dei propri blocchi.  A ognuno, così, vengono consapevolmente consegnati gli strumenti per tornare ad essere e divenire l’AUTORE della propria vita e non una passiva vittima di altro [malattie, eredità, legami tossici] e di altri [genitori, superiori,
colleghi], potendo infine sciogliere tensioni e nodi originati da eventi dei quali non si ha colpa dunque non se ne deve portare il peso. Si tratta di messe in scena di dinamiche ed eventi in uno spazio protetto, energicamente potente e in assenza totale di giudizio da parte di tutti i partecipanti, giacché a turno ognuno lavorerà per sé stesso e su di sè attraverso gli altri. Lo scambio è totale, l’Energia enorme. Questioni irrisolte, nodi non sciolti in passato, esclusioni e rimozioni di persone creano delle disarmonie nel sistema, condizionando ogni individuo ma donandogli al contempo la possibilità di divenire il ‘risolutore’ -inizialmente inconsapevole- degli ‘irretimenti’
che imprigionano lui e il suo sistema familliare in relazioni pesanti o falsate con gli altri, con le donne o uomini, coi soldi, col lavoro. Dopo questo primo passaggio, attraverso la verbalizzazione e la schematizzazione di alcuni
aspetti e dati della propria vita [il disegno del proprio genosociogramma, psicogeneagramma, del daimongramma, dell’atomo sociale e altro ancora], la lettura delle Carte dei Nat e ciò che d’altro sarà d’aiuto, si può impostare ad esempio una Costellazione Immaginale (scuola Nonterapia) e utilizzare la Analisi Transgenerazionale, la Psicogenealogia, la Metagenealogia, gli atti psicomagici  e la  Psicomagia (di scuola Jodorowsky) per procedere con le aree di indagine reputate sensibili. L’unica cosa importante è che la strada scelta sia quella opportuna per meglio indagare sulle persone e sulla vita che si sta conducendo più o meno pienamente a causa/grazie al proprio bagaglio genetico ma anche a quello emotivo-emozionale ricevuto dai propri avi. Tutti  ricorderanno un credo familiare, un proverbio spesso ripetuto, un dogma imprescindibile, una piccola frase che poneva fine alle discussioni perché non si aveva diritto di metterla in discussione. Occorre prendere coscienza del nefasto impatto che molte di queste citazioni possono esercitare. Quante persone hanno negativamente programmato la loro vita materiale ripetendo ‘il denaro non fa la felicità’ o ‘non bisogna vivere al di sopra di propri mezzi’  ritrovandosi così in una situazione economica modesta o addirittura precaria... senza di certo essere più felici? Le credenze condizionano la vita, ma anche la morte. 12 Poiché si è  un sistema parte di sistemi -attuali e passati, familiari e sociali, nazionali e culturali- nulla è forse più lontano dal potersi definire esseri conclusi e tantomeno di sola carne. L’essere umano è altro dal solo corpo fisico che lo accompagna nel quotidiano. [Tutti noi] siamo uniti  all’inconscio collettivo. Qualunque azione commettiamo, anche la più anonima, riceve una risposta da parte del [sistema] mondo. Quello che facciamo agli altri lo facciamo a noi stessi. 13 Una “memoria collettiva” forma ogni individuo e lo accompagna in quanto parte di sistemi più grandi e complessi. Una “memoria familiare” più individuale lo caratterizza e lo conduce nel quotidiano.  Valori etici, morali, abitudini antiche di generazioni lo guidano a volte senza che se ne accorga, anche se questi si riferiscono ad accadimenti del/nel suo nucleo familiare e risalgono ai genitori, ai nonni o a generazioni ancora precedenti, giungendo come informazioni -non solo genetiche e verbali- a livello profondo e intimo, nel bene e nel male.  Racchiudiamo in noi un’eredità psicologica che costituisce il prolungamentodelle generazioni precedenti [...].  La Psicogenealogia si pone l’obiettivo di  seguire queste tracce, buone o cattive che siano, di individuare l’eredità psicologica familiare e neutralizzarne la carica negativa per favorire la realizzazione del proprio potenziale.  Il ‘bilancio familiare’ inconscio tiene conto dei morti e dei vivi. Quando ci sbarazziamo dei programmi genealogici negativi, possiamo riappropriarci  dell’eredità costruttiva, accedere alla nostra unicità e liberare l’opera creatrice che ne è l’espressione.  Onorare i genitori non significa essere come loro. Significa essere se stessi. 14



Genosociogramma, Albero Genealogico Sistemico Familiare.  Laboratorio pratico esperienziale breve per la creazione del proprio Genosociogramma - Albero Genealogico Familiare. In questo laboratorio partecipanti creanno materialmente il proprio Albero sul quale operare insieme delle letture, delle connessioni e delle riflessioni impostando una o più Costellazioni mirate ai temi che man mano possono emergere. Si lavora con gli strumenti della Psicogenealogia, della Biologie Totale, della Analisi Transazionale. Quando il cliente riesce ad avere accesso alle risorse del passato modifica la sua visione del mondo e cambia la sua identità nella direzione di una maggiore auto approvazione (Fassbind-Kech, 2011) e il genogramma, in particolare, permette di dare un significato nel ‘qui ed ora’ a storie familiari e personali passate e abbracciare prospettive future alla luce degli spunti che emergono nel vedere quello che è successo ‘allora’ (Salvadore, 2015), ovvero attivare la capacità di verificare quali emozioni stia provando senza provocare o evocare la regressione o il passaggio alla diretta espressione dello stato dell’Io bambino (Cornell, Hine, 2010). Così, vicende che abbracciano più generazioni sono viste in una prospettiva che fa riferimento al presente, cioè al significato che esse possono avere nel qui e ora, attraverso i sentimenti, i pensieri, i comportamenti degli individui appartenenti a quel sistema familiare. Dall’altro lato questo complesso di informazioni può essere visto come ‘patrimonio’ al quale ogni individuo può attingere in ogni momento. Un vero e proprio tesoro accumulato nei secoli perché se i processi psichici di una generazione non si trasmettessero a un’altra, non si continuassero in un’altra, ogni generazione sarebbe obbligata a ricominciare il suo apprendistato della vita, cosa che escluderebbe ogni progresso e ogni sviluppo (Freud, 1947) come a dire che quelle ‘conoscenze’, sebbene acquisite e inconsce, sono le stesse che consentono all’individuo di sopravvivere in momenti di pericolo (dei quali magari nulla personalmente sa ma dai quali una sapienza ereditata lo avvisa e lo salva) e sono anche quelle che, nella sopravvivenza dei singoli, garantiscono la sopravvivenza della specie. In qualche modo quindi, il ricorrere a comportamenti che vanno in automatico e che consentono di far fronte a eventi importanti, anche in presenza di un pensiero momentaneamente ‘povero’, può rappresentare una risorsa. Risorsa che, come visto, viene tramandata in prima istanza da quella istituzione sociale che è la famiglia la quale consente agli individui di trasmettere da una generazione all’altra il proprio patrimonio: genetico e o culturale e o materiale. In tutte le culture, per quanto varie siano le strutture di parentela, questi tre aspetti sono socialmente regolamentati (Marchiori, Viaro, 2015) >>.
Regressioni.
Una ulteriore via è quella delle regressioni [in stato cosciente]. Regredire, cioè, nella vita attuale, tornando alla propria adolescenza, all'infanzia fino alla nascita e ai primi anni di vita per ricercare le fonti della propria gioia e di eventuali eventi dolorosi o forti tali da aver creato nel corso della vita dei blocchi emozionali, delle paure, delle fobie. E’ necessario, a un certo punto, prenderne coscienza, accogliere in sé questi eventi e affrontarli senza più fuggirne. Si può andare oltre, arrivando ai momenti prima della 'nascita' e prima ancora allo stato prenatale. O alla vita precedente e da qui alle vite ancor prima vissute, nei cicli che hanno preceduto questo dove si 'incontreranno' quelle stesse persone che oggi ci accompagnano ma con ruoli e legami differenti. Nostro padre sarà stato un'amica, un fratello, un datore di lavoro. Nostra madre un nemico feroce, una sorella il nostro amico del cuore e via dicendo. Ri-conoscere i legami che ci appartengono da 'tempo' —un tempo che non è quello umano codificato, ma un tempo circolare non-lineare cartesiano, infinito— e che continueranno ad appartenerci anche nelle future vite-reincarnazioni. Una ricerca anche questa profonda di ciò che ci ha segnato nelle esperienze precedenti prima che di/in questa vita attuale. 
Trattamenti.  Massaggi Shiatsu, Ayurvedici, Linfatici e Linfodrenanti, Decontratturanti, Rilassanti, Pulizia e Massaggio dell’Anima, Massaggio Iniziatico.  Trattamenti differenti tra loro per profondità, vibrazioni e capacità curative proprie. Lo Shiatsu deriva dall’antico massaggio cinese -Tui Na- poi ripreso e sviluppato in Giappone durante i secoli. Consiste in digitopressioni lungo i 'meridiani' energetici del corpo, gli stessi dell’agopuntura e della moxoterapia. Il massaggio Ayurvedico ha origine in India ed è una delle componenti dell'Ayurveda, la medicina-filosofia più antica che considera la malattia quale squilibrio o meglio come transitoria non-salute dell'individuo, riequilibrabile attraverso l'alimentazione e altre pratiche specifiche. I massaggi Linfatico, Linfodrenante, Decontratturante e Rilassante, sono trattamenti più 'occidentali' e immediati nel loro effetto anche se meno olistici verso la persona stessa. Una analisi posturale e la personale anamnesi, precede i vari trattamenti. Il potere-volere dedicarsi del tempo e delle attenzioni è uno dei primi passi nella direzione del curar-si, non solo a livello estetico ed esterno ma anche e soprattutto a livelli più profondi,  disegnando e divenendo autori della propria vita anziché subirne l’andamento limitandosi a un blando ruolo di comparsa. Un fruitore sempre in attesa di qualcosa, di qualcuno, che da sempre e sempre si sente sempre in credito con tutti, mai in pace con sé e col mondo.
Cenni sulla preparazione e le competenze offerte.  Segue in allegato breve CV.