La sfida dell'identità professionale durante un periodo di incertezza

L'identità professionale racchiude chi siamo nella sfera lavorativa, ciò include due aspetti: come mi comporto da professionista e appartenenza ad un gruppo di lavoro. In tempi di crisi è importante lavorare sull'identità professionale per cementare il rapporto con la società o per sapere come rimettersi in gioco.

La sfida dell'identità professionale durante un periodo di incertezza

L'identità è un costrutto variegato e fondamentale che cerca di racchiudere tutti gli aspetti della nostra vita in un tutt'uno coerente e stabile nel tempo. Una parte essenziale di noi è sicuramente legata al nostro lavoro e confluisce nell'identità professionale; essa è una parte della nostra identità globale, ma ha anche una sua indipendenza perché non usiamo necessariamente la stessa personale nella sfera lavorativa e in quella privata.

 

Io come professionista

"Io al lavoro": questa potrebbe essere una sintesi (anche troppo banale) di che cosa sia l'identità associata alla propria professione. È opportuno considerarne le diverse componenti; due nello specifico: una più legata al gruppo e una più legata alla persona.

Il primo aspetto dell'identità professionale è più individuale. In questo caso si fa riferimento all'insieme delle credenze individuali circa le proprie competenze lavorative e le modalità di svolgimento dei compiti. Non è necessario che esse siano realistiche, ma lo devono essere per l'individuo.

 

La professione come appartenenza la gruppo

Dall'altro lato l'identità professionale si costruisce attorno a componenti legate al gruppo, inteso sia come gruppo professionale, sia come azienda/società/gruppo di lavoro in cui si è inseriti. Nel diventare un professionista ci si appropria di caratteristiche che ne sono peculiari, come un lessico specifico o atteggiamenti anche stereotipati, ciò ci permette di essere più riconosciuti come tali più facilmente. L'appartenenza ad una società può portare ad assimilare una serie di atteggiamenti e valori che sono tipici di quel luogo e che ci rendono membri di un gruppo lavorativo. Questo aspetto si aggancia al senso di appartenenza che ogni individuo avverte e che lo spinge verso un gruppo piuttosto che un altro e che lo induce a comportarsi in un certo modo per essere accettato dal gruppo. Può sembrare strano un attaccamento tanto forte al lavoro, ma in alcune culture è addirittura fondamentale. Pensiamo al Giappone dove il tasso di suicidi tra le persone licenziate è altissimo, come se perdendo la propria professione venisse a mancare il fulcro della propria esistenza e della propria identità.

 

La sfida odierna per l'individuo e per l'azienda

Questi due aspetti dell'identità professionale coesistono in ogni momento, sebbene sia possibile che uno prevalga sull'altro. Ciò comporta una doppia sfida, soprattutto in un momento di crisi: una per l'individuo e una per le aziende. Dal punto di vista dell'individuo, è bene riconoscere la propria professionalità per essere in grado di enfatizzare i propri punti di forza, ma soprattutto per sapersi riproporre in vesti sempre diverse al fine di sopravvivere in un mercato del lavoro con poche offerte.

Per quanto riguarda le aziende, il clima di incertezza non giova alla produttività dei propri dipendenti che vivono con la paura di ricevere brutte notizie. Lavorare sul senso di appartenenza è dunque un modo utile per migliorare il clima lavorativo e spingere il dipendente a lavorare al meglio a favore di tutto il gruppo evitando al contempo una spinta verso il basso.

 

Immagine | Conner395