Il supporto psicologico ai tempi del coronavirus

Come cambia il lavoro dello psicologo in queste settimane di quarantena? Ecco come la psicoterapia e i professionisti rispondono a una nuova modalità di richiesta di aiuto psicologico.

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©Andriy Popov / 123rf.com

Uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l’assenza di malattia o di infermità. In promozione della salute, la salute viene considerata non tanto una condizione astratta, quanto un mezzo  finalizzato ad un obiettivo che, in termini operativi, si può considerare una risorsa che permette alle persone di condurre una vita produttiva sul piano individuale, sociale ed economico. La salute è una risorsa per la vita quotidiana e non lo scopo dell’esistenza. Si tratta di un concetto positivo che valorizza le risorse sociali e personali, oltre alle capacità fisiche".

(Definizione Salute Della Costituzione dell’OMS del 1948”)

 

L’emergenza Coronavirus ha modificato la vita delle persone in modo radicale. Le abitudini quotidiane, il lavoro, la famiglia, la condivisione di spazi e tempi, gli affetti famigliari, il tempo libero, le faccende domestiche, i contatti, l’attività fisica, le amicizie e tanto tanto, altro hanno subito cambiamenti importanti richiedendo uno sforzo importante e spesso molto faticoso.

 

Accanto alla travolgente e sconvolgente emergenza sanitaria che vede la corsa contro il tempo per trovare cure, dispositivi, posti letto, preziosissimi operatori sanitari e tutto quanto necessario per garantire a chi soffre le cure migliori, ma anche prevenire ulteriori peggioramenti, c’è una lotta meno visibile più silenziosa che è quella del malessere mentale.

 

In una realtà in cui la salute diventa la prima preoccupazione a livello mondiale è importante dare spazio a ogni suo aspetto, comprendendo quanti sono gli effetti a livello psicologico di questa condizione

 

Coronavirus e salute mentale

Il mondo mediatico e dell’informazione è costantemente attivo nel dare dati, notizie, numeri e mostrare la dura lotta che l’intero paese e il mondo intero stanno conducendo contro il coronavirus. 

 

Tuttavia, meno esposti sono gli effetti che questa situazione sta generando a livello psicologico sia nell’immediato, ma anche nel medio e lungo termine. Tra i vissuti maggiori si hanno sicuramente la paura e l’incertezza

 

Le scarse conoscenze su questa patologia, l’assenza di una cura, la miriade di informazioni spesso contrastanti e poco chiare, la sua rapida
diffusione e i numeri spaventosamente alti, alimentano un vissuto negativo e animano le persone di paura che spesso diventa estremamente e può generare stati e condizioni psicologiche anche più gravi come
ansia, attacchi di panico e altro. L’incertezza sia apre su più fronti da quello relativo al proprio stato di salute, con allarmismo al minimo sintomo, alle condizioni dei propri cari, che spesso sono lontani e non è possibile vederli, alla fine i questa “guerra”, al proprio lavoro, alla condizione economica e più in generale al futuro, ecc. 

 

Tutto questo alimenta l’angoscia e la preoccupazione con effetti negativi sul benessere psicologico e non solo. Accanto a questi lo stress generato sia dalla difficoltà nel gestire questa condizione nuova e al senso di
impotenza di fronte a qualcosa che sfugge al controllo
, sia dalla modifica radicale delle proprie abitudini. Non è cosa da poco passare dall’oggi al domani dall’essere fuori casa tutto il giorno con le proprie
abitudini e tempi ad essere a casa tutto il tempo, magari dovendo gestire una nuova modalità lavorativa, i figli con tutte le loro normali esigenze e l’aggiunta della nuova modalità didattica e richieste, il dilatarsi del
tempo per fare la spesa, il cambiamento degli orari giornalieri, ma anche la gestione di propri cari a cui si cerca di togliere alcune normali pratiche quotidiane come andare a fare la spesa o in farmacia, perché anziani ed esposti a maggior rischio.   

 

Non è solo una questiona pratica ma un vero e proprio cambiamento mentale che richiede sforzo e l’attivazione di risorse e resilienza. Nel cambiare le proprie giornate entrano in gioco dinamiche relazionali, emozioni, pensieri, atteggiamenti, affetti, consapevolezza, senso di impotenza e inutilità, paura, confusione: tutti aspetti che vanno considerati e accolti e per nulla semplici o meno importanti.

 

Da non dimenticare poi quelle fragilità psicologiche o veri disagi conclamati esistenti prima dell’emergenza sanitaria, che possono risentire delle ulteriori difficoltà del momento, acuirsi e veder vacillare alcuni traguardi di miglioramento raggiunto nel tempo, perché i vissuti sono molto forti e difficili da gestire. 

 

Coronavirus: come si muove il supporto psicologico

Per far fronte a questa emergenza e dare una risposta alla minaccia alla salute mentale, sono numerose le iniziative proposte

 

Il Consiglio Naziona e Ordine Psicologi (CNOP), ha provveduto a informare i cittadini con vademecum, consigli, approfondimenti e suggerimenti, nonché l’attivazione di un servizio di supporto psicologico online (#psicologionline) che ha visto numerosi professionisti dare la loro disponibilità per dare supporto a distanza alla comunità. 

 

Accanto al CNOP anche gli ordini Regionali ma nel piccolo anche molti singoli professionisti e realtà private, hanno attivato una serie di iniziative a sostegno e a tutela della salute mentale e del benessere dei cittadini.

 

Lo scopo comune è quello di accogliere il vissuto, la paura, le tante emozioni e pensieri che in questo momento animano tante persone, normalizzarli e supportare gli individui al fine di trovare le risorse e la
modalità per affrontare questa situazione complessa
nel migliore dei modi possibili.

 

Proprio perché le condizioni di emergenza hanno un impatto anche a livello psicologico non a caso vi è un gruppo di psicologi detti "dell’emergenza" che hanno maggiori strumenti e modalità per dare una risposta più adeguata ed efficiente. Nonostante questo però, tanti sono i professioni che nel paese vogliono dare il loro contributo per il supporto della comunità e la sua ripartenza. 

 

Coronavirus: come cambia il lavoro dello psicologo

Si parla tanto di smart working, di lavoro da casa, di modifica delle abitudini lavorative. Anche per la comunità di psicologi è avvenuto questo cambiamento fortemente supportato anche dagli organi istituzionali.

 

Ecco quindi che sempre più la consulenza è diventata online attraverso l’utilizzo di piattaforme e sussidi informatici così da garantire un proseguo del lavoro iniziato con i pazienti prima del coronavirus e dare loro supporto in questi giorni difficili.

 

Ovviamente come ogni cosa questa modalità ha i suoi pro e i suoi contro e non tutte le attività hanno avuto un proseguo con questa modalità, richiedendo una sospensione per i motivi più diversi. Tuttavia laddove
possibile è un mezzo per rimanere accanto ai propri pazienti e non farli sentire abbandonati
, creando un ulteriore modifica nella loro normale quotidianità.

 

I grandi cambiamenti che questa pandemia ha creato e continua a creare richiedendo la messa in campo di tantissime risorse molto differenti tra loro ha sicuramente degli effetti vasti e vasto e ampio deve essere l’intervento che tuteli la salute delle persone nelle sue differenti aree, nell’immediato, oggi ma anche domani e nel lungo termine. 

 

Importante è riconoscere che maggiore è la capacità delle persone di far fronte ai problemi e maggiori sono le risorse attivate come singolo e come comunità, meno faticoso e più efficace  sarà rialzarsi e riprendere la propria quotidianità fatta di lavoro, affetti, famiglia, tempo libero e tanto tanto altro.