La nostalgia da limite a risorsa

La nostalgia ci propone quel ricordo dolce-amaro di un passato positivo che è ormai alle nostre spalle. Possiamo vivere questo come irreparabile perdita o, al contrario, come stimolo ad andare avanti e aprirci a nuove prospettive.

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Il dolore del ritorno

La nostalgia – dal greco νόστος (nostos, ritorno) e άλγος (àlgos, dolore) – è quel sentimento agrodolce in cui malinconia e tristezza si mescolano alla piacevolezza dei ricordi del passato.

Può essere un limite a vivere il presente o, al contrario, una risorsa ad aprirsi a nuove prospettive e nuovi desideri. Vediamo perché.
 

Nostalgia e patologia

Fu il medico svizzero Johannes Hofer che nel XVII secolo coniò il termine nostalgia per descrivere una condizione emotiva di grande abbattimento riscontrata nei suoi connazionali che, a causa dell’arruolamento militare, erano costretti a passare lunghi periodi lontani da casa. In origine dunque la nostalgia è stata osservata soprattutto per i suoi risvolti patologici e disfunzionali.

Solo di recente diversi studi hanno confermato quanto, in un certo senso, la letteratura proponeva da sempre: la nostalgia da limite può diventare una risorsa per vivere e valorizzare il presente, molto dipende dall’uso che ne facciamo e da come ci confrontiamo con il vissuto della perdita di chi, o cosa, è stato parte di quel passato che non tornerà.
 

Nostalgia e benessere psicologico

Si è già detto in altra sede come la nostalgia possa svolgere un’importante funzione nel dare continuità e coesione all’identità e alla storia personale di ognuno consentendo di rivisitare i propri ricordi autobiografici e rafforzare connessioni e attribuzioni di significato agli eventi della propria vita sottolineandone, dunque, la continuità col presente.

Altri studi suggeriscono ulteriori elementi a favore della nostalgia: Routledge e colleghi, in una serie di studi pubblicati fra il 2006 e il 2011, evidenziano come la nostalgia possa rappresentare un’importante risorsa psicologica rafforzando la percezione che la propria esistenza abbia un significato e uno scopo più ampio (elemento, questo, fortemente correlato alla felicità e al benessere percepito).

Ma non solo, la nostalgia svolgerebbe anche un effetto “tampone” sulle conseguenze di eventi stressanti giacché essa sembra aumentare in situazioni difficili e potenzialmente traumatiche in cui il senso dell’esistenza personale viene minato.

Provare nostalgia, dunque, attutisce l’impatto di eventi stressanti e difficoltà della vita perché ci svincola dal contingente e ci riconnette al “quadro generale” della nostra intera esistenza.

Questo ci aiuta a ridimensionare e relativizzare i problemi del presente e a recuperare significati, ambizioni e obiettivi sovraordinati che guidano la nostra condotta e le nostre scelte.

 

Nostalgia e desiderio

A differenza del rimpianto, che spinge al ritiro depressivo e impotente di fronte a una vissuto irreparabile di perdita, la nostalgia riconnette il passato col presente e apre una prospettiva futura - per quanto paradossale ciò possa sembrare – perché, attraverso il vissuto dell’assenza e della perdita (del passato che non è più) ci fa ricontattare la dimensione del desiderio.

Pensiamoci un attimo: come potremmo arrivare a desiderare qualcosa se non partendo dalla percezione di una mancanza, di un’assenza? Per la salute e la maturità psicologica è fondamentale imparare a rapportarsi con l’assenza, con l’esperienza del limite e della perdita: quel che ci manca è il motore psicologico da cui muovono i nostri desideri, le nostre aspirazioni, le nostre ambizioni (Lacan, 1958).

Nel sapore dolce-amaro del sentimento nostalgico è insito un potenziale fecondo e rigenerativo che – attraverso il confronto con alcune esperienze del passato (spesso rivisitate in chiave a posteriori ancor più positiva) – ci spinge a ricercarne altre, analoghe o diverse, nel futuro aprendoci a nuove prospettive e ampliando il senso e lo scopo della nostra esistenza oltre i imiti del contingente.
 

Bibliografia
Routledge C., Arndt J., Sedikides C. & Wildschut T. (2008), A blast from the past: The terror management function of nostalgia, Journal of Experimental Social Psychology, 44: 132-140.
Routledge C., Arndt J., Wildschut T., Sedikides C., Hart C.M., Juhl J., Vingerhoets A.J. & Schlotz W. (2011), The past makes the present meaningful: nostalgia as an existential re source, Journal of Personality and Social Psychology, 101: 638-652. 
Wildschut T., Sedikides C., Arndt J. & Routledge C. D. (2006), Nostalgia: Content, triggers,  functions, Journal of Personality and Social Psychology, 91: 975-993.
J. Lacan (1958),  La direzione della cura  e i principi del suo potere, in Scritti, trad. it. Einaudi, Torino 1974.