La memoria sensoriale: la vista e l'udito

Come possiamo definire la memoria? Si tratta di una realtà molteplice che è allo stesso tempo un processo cognitivo, un pilastro dell'identità ed è fonte di forti emozioni. Non solo i suoi singificati sono multipli, ma anche la sua struttura. Una delle sue parti è la memoria sensoriale e quella uditiva o ecoica, la memoria della voce. Scopriamola

La memoria sensoriale: la vista e l'udito

I primi studi sulla memoria la consideravano un enorme serbatoio, indifferenziato, dalle misure non ben definite e che funzionava principalmente attraverso un unico percorso di immagazzinamento e recupero.

Ben presto ha cominciato a delinersi l'idea che non esiste una sola memoria, bensì molte tiplogie di memoria. Il magazzino è suddiviso sia in termini di contenuto, sia in termini di funzionamento.

Atkinson e Shiffrin lanciano così negli anni '70 la teoria multiprocesso: l'informazione in entrata può essere elaborata in modi differenti a seconda dei quali rientra nella memoria sensoriale (uditiva e visiva), nella memoria a breve termine o memoria a lungo termine.

 

La memoria sensoriale

La memoria sensoriale è quindi il primo contenitore dove entrano le informazioni in memoria. Si tratta di una memoria di brevissima durata e ridotte dimensioni che può essere considerata come una traccia mnestica di ciò che catturano i nostri sensi.

A cosa serve una memoria che dura solo pochi secondi? Si tratta di un meccanismo che aiuta il cervello a costruire una sensazione di continuità tra le varie percezioni del mondo garantendo una certa stabilità delle nostra esperienza nel mondo.

Esistono 2 principali serbatoi: la memoria iconica o visiva e quella ecoica o uditiva.

 

I meccanismi della memoria secondo la psicologia

 

 

Memoria visiva

La memoria sensoriale cattura 2 principali tipologie di informazioni che ci garantiscono una visione costante della nostra esperienza: le immagini e i suoni, cui corrispondono la memoria visiva e quella uditiva.

La memoria visiva o iconica è quella che ci permette di catturare le immagini che pervengono alla retina. Gli studi che hanno interessato questo tipo di memoria sono diversi, a testimonianza dell'importanza di questi rapidi magazzini:

  • capacità di immagazzinamento di informazioni con un'occhiata;

  • riconoscimento di stinghe di parole;

  • contare con un colpo d'occhio (riconoscimento della numerosità di oggetti).

 

La memoria uditiva

La memoria uditiva invece, anche detta memoria ecoica, cattura, elabora ed immagazzina i suoni per pochi millisecondi.

Anche in questo caso il nostro sistema percettivo si attiva in molti modi soprendenti, senza "buttare via nulla". Data l'importanza del tempo nel fattore suono, i primi studi furono fatti per comprendere quanto dovesse durare un suono per essere "catturato" e la velocità di decadimento dello stesso.

La memoria ecoica o uditiva è però responsabile anche della capacità di riconoscere il proprietario della voce prima di comprenderne le parole: questo meccanismo ci aiuta ad isolare velocemente solo quello che ci interessa, come nel fenomeno "cocktail party".

Durante una festa, anche se c'è molto chiasso, riusciamo sempre a isolare le parole della persona con cui stiamo parlando proprio perché nelle primissime fasi di processamento indirizziamo l'attenzione solo ai suoni davvero importanti.

 

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